domenica 25 aprile 2010

La sinistra

La Sinistra danneggia Fini di Gianni Pardo

È notizia di ieri che Bersani “non esclude un dialogo con Gianfranco Fini per affrontare in Parlamento le questioni legate alle riforme ed alla crisi economica e sociale” (la Stampa). E non è il solo. In questa sorta di apertura troviamo anche Francesco Rutelli per il quale Gianfranco è “un interlocutore”. Infine da più parti si è parlato di un rinnovato Cln per sconfiggere l’usurpatore e in questo sodalizio è previsto un posto, ancora una volta, per il Presidente della Camera. A leggere queste dichiarazioni c’è da trasecolare.

Non solo questi signori non si sono chiesti che cosa ne penserebbe la base di vedere fra le proprie file uno che per decenni è stato il fascista capo dei fascisti, ma soprattutto come fanno a non rendersi conto che in questo modo danneggiano drammaticamente la posizione del loro possibile alleato? Come non capiscono che fanno un favore gigantesco a Silvio Berlusconi?

Fini rischia l’espulsione dal partito e la principale accusa che gli rivolge la base è quella di essere un “traditore”. Proprio per negarla egli ha teso a dimostrare in tutte le occasioni che vuole avere un migliore Pdl, non un Pdl perdente; che vuol fare le riforme promesse dal programma, anche con la Lega; che non contesta affatto la leadership di Berlusconi, ecc. Lui cerca in tutti i modi di evitare l’accusa di intesa col nemico e che fanno Bersani, Rutelli e gli altri? La dimostrano. Dicono: è uno dei nostri. Portando acqua al mulino di quelli che lo giudicano una quinta colonna, uno sfascista e soprattutto un traditore.

Non è strano che a stretto giro di posta Italo Bocchino, il superfedelissimo di Fini, abbia risposto: “È una proposta che va respinta al mittente senza se e senza ma: Bersani è un nostro avversario politico. La nostra casa è il Pdl che insieme alla Lega deve continuare a sconfiggere il centrosinistra”. Che sia sincero o no, dinanzi ad una tale monumentale gaffe, per semplici ragioni di legittima difesa, non poteva dire altro.

Bersani e gli altri si sono comportati come un uomo che, corteggiando una signora, dicesse in giro che alle donne basta offrire un paio di cene in un buon ristorante, perché vengano tutte a letto e finiscano col costare meno delle professioniste. Dopo simili dichiarazioni pubbliche, quale donna gli darebbe retta?

Oggi la sinistra dichiara che Fini è pronto ad andare con l’opposizione, certifica che è un traditore e malgrado le ovvie dichiarazioni di Bocchino la gente potrebbe pensare che gli accordi siano già intercorsi. Un disastro diplomatico. Non c’è da stupirsi che, guidata da simili uomini, la sinistra perda le elezioni. Nel momento in cui il Pdl si comporta in maniera demenziale, essi sembrano volerlo battere in materia di demenza.

La politica a volte è un gioco spietato e persino sleale: ma quando bisogna fare delle carognate bisogna farle sottobanco. Non si devono illustrare platealmente ai mezzi di comunicazione. I leader di sinistra invece si dimostrano peccatori e neppure peccano. “Con questi uomini perderemo sempre”, gridò una volta il regista Nanni Moretti. Aveva ragione.

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