sabato 24 aprile 2010

Cani, porci e serpenti...


"Quando si pensa a una riforma soprattutto dell’architettura istituzionale del nostro Paese attraverso una legge costituzionale, l’auspicio che dobbiamo tutti avere è che ci sia il massimo della condivisione e della partecipazione ad una fase dialettica e poi a una fase di approvazione che se ci vedesse tutti concordi realizzerebbe quello che poi con le celebrazioni di oggi abbiamo voluto sottolineare". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alle celebrazioni per il 25 aprile a Milano, risponde così ad una domanda sulle affermazioni del segretario del Pd Bersani secondo il quale è necessario per le riforme un patto repubblicano anche con Gianfranco Fini. Berlusconi ha quindi ribadito la necessità di una condivisione per la realizzazione delle riforme. «Nelle celebrazioni di oggi - ha spiegato il presidente del Consiglio - abbiamo voluto sottolineare che è importante non soltanto l’unità d’Italia ma, su certi temi, l’unità di tutte le forze politiche che in Parlamento rappresentano il popolo italiano».

Il leader del Partito democratico chiama all'unità le truppe sparse divise, oltre che da tempo in lotta fra loro delle opposizioni e lancia anche un "invito" esplicito a Gianfranco Fini dopo lo scontro con Berlusconi. "Le tensione nella maggioranza in futuro sono certe, gli esiti imprevedibili. Le forze di opposizione non possono sottovalutare i rischi che Berlusconi per un verso e la Lega per l’altro possono dare per accelerare una situazione che non riescono ad affrontare. Per le forze di opposizione serve una responsabilità nuova".

L'invito al presidente della Camera. "Dalle opposizioni deve arrivare un appello ad altre forze ma anche a energie sociali ed economiche su due questioni fondamentali: cambiare l’agenda della politica per occuparsi di questioni sociali e un confronto in Parlamento per dare al bipolarismo una forma efficace, più moderna e saldamente costituzionale che blocchi i rischi di derive plebiscitarie". Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani spiega così il senso di un "patto repubblicano" con personalità come Gianfranco Fini che non vuol dire, precisa, "fare governi insieme". "Bisogna rivolgersi - spiega Bersani - ad altri partiti ma anche forze sociali ed economiche perchè reagire ad una democrazia plebiscitaria, che ha dimostrato di non saper decidere, non è solo questione di opposizioni". Sui problemi economici del paese e sulle riforme serve dunque "un patto largo in parlamento" coinvolgendo però anche personalità e forze esterne. Il banco di prova per il leader Pd, potrà avvenire già in tempi ravvicinati: "Martedì alla Camera si metterà ai voti la proposta di dare un reddito a coloro ai quali scadono gli ammortizzatori sociali o non hanno ammortizzatori. Il governo si è messo di traverso. Vediamo se su un tema concreto il paese capisce di che cosa parliamo". Il presidente della Camera "con i suoi ha sostenuto e votato tutte le decisioni di questo e degli altri governi del centrodestra ma ora propone con nettezza un’altra piattaforma: nella politica economica, nei rischi di deriva plebiscitaria, nel tema dell’unità del paese". Temi, ribadisce il segretario Pd, "assolutamente veri e assolutamente irrisolvibili nel Pdl e nella maggioranza dove Fini si trova".

Impegno forte. "Serve un impegno più forte - sostiene Bersani - a discutere e concertare l’azione parlamentare e un lavoro per stringere i contenuti dell’alternativa". Per "accelerare" il confronto con le opposizioni, il leader Pd, che nei giorni scorsi ha già incontrato il leader Idv, Antonio Di Pietro, continuerà "colloqui e verifiche" con le altre forze di opposizione dentro e fuori il parlamento. "Siamo di fronte - sostiene Bersani analizzando la tensione nella maggioranza - ad una situazione estremamente confusa. Il paese, pieno di problemi, assiste attonito a lacerazioni molto profonde nella maggioranza che in un colpo solo ha distrutto tutta la retorica berlusconiana dei cieli azzurri e dei mondi felici".

Bocchino: "Patto? La proposta di Bersani è fantapolitica". "È una ipotesi lunare, che appartiene alla fantapolitica". Così Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl e "fedelissimo" del presidente della Camera Gianfranco Fini, commenta la proposta di "un patto repubblicano su riforme e crisi" dell’opposizione ma aperto anche ad "altre forze" e personalità come Fini. "È una proposta che va respinta al mittente senza se e senza - spiega Bocchino - Bersani è un nostro avversario politico. La nostra casa è il Pdl che insieme alla Lega deve continuare a sconfiggere il centrosinistra".

Rotondi: il governo va avanti. "Bersani fa appello alle opposizioni per un patto contro quella che lui chiama la "deriva" della maggioranza? Pura fantasia. Il leader del Pd sa bene che gli italiani possono stare tranquilli perché il governo ha i numeri per andare avanti per tutta la legislatura, realizzare il suo programma a partire dal federalismo". Così il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, replica al leader del Pd.

Granata: leali al centrodestra. "Seguiamo la nostra strada, leali al centrodestra ma fermi sui nostri principi e valori". Anche Fabio Granata, deputato finiano del Pdl, boccia l’ipotesi avanzata dal segretario del Pd. "Siamo consapevoli - spiega - del ruolo centrale e insostituibile di Fini nello scenario Politico (con la P maiuscola) italiano, a prescindere da insignificanti e peraltro false percentuali interne al Pdl. Siamo forti e presenti in Parlamento ma sopratutto nella società italiana e nella opinione pubblica".

Di Pietro: le idee di Bersani sono le nostre. "Mi meraviglio che le idee rilanciate da Bersani facciano notizia perchè sono la fotocopia in carta carbone delle nostre. Ora comunque occorre individuare il candidato premier entro l’anno", commenta il leaer dell'Idv Antonio Di Pietro, interpellato telefonicamente, risponde all’appello lanciato da Bersani. L’Idv è dunque convinta che sia necessario individuare presto un candidato premier del centrosinistra: "Si dovrebbe trattare di una figura di sintesi. Io - spiega dunque Di Pietro - non posso essere. Posso partecipare infatti ma non governare la coalizione". A chi gli chiede se la scelta potrebbe ricadere su Luca Cordero di Montezemolo, il leader dell’Idv replica: "Non lo tirerei per la giacchetta. Occorre cercare - dice - tra quelli che vogliono partecipare attraverso un percorso trasparente". Per quanto riguarda poi l’ipotesi di "un patto repubblicano" che coinvolga anche Fini, Di Pietro dice che "al di là delle intenzioni di Fini, il presidente della Camera va aiutato nel suo sforzo di restituire dignità al Parlamento e alla sua funzione" contrastando così chi invece "vuole umiliare e asservire" le Camere.

Calderoli: le riforme le fa la maggioranza allargata. "Le riforme si fanno con la maggioranza allargata e non con le opposizioni allargate", lo ha detto all’ANSA il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Secondo il coordinatore delle segreterie della Lega Nord, "quella di Bersani sembra la riproposizione di ciò che aveva fatto Casini a dicembre scorso e che non era durato nemmeno un mese. Una cosa destinata a fallire. Là fu una maionese impazzita e qui si sta cercando di aggiungere alla maionese una punta di aceto...".

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