martedì 27 aprile 2010

Codacons

Chissà se il codacons farebbe tutto questo casino se invece della statua del papa ci fosse un "bel" minareto con tanto di megafono per il  richiamo alla preghiera. Perchè poi, tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo il mare, e quando si tratta di islamici, in tanti tacciono.


In molti luoghi d’Italia, e nel mondo, si moltiplicano le statue di Papa Giovanni Paolo II, futuro beato, anzi, per moltissimi già santo. A grande richiesta dei devoti. Invece a S. Andrea del Garigliano, comune di circa 1.600 abitanti in provincia di Frosinone, le cose sembrano andare in altro modo. Alcuni residenti, infatti, si sono rivolti al Codacons, protestando contro la collocazione di una statua, raffigurante appunto papa Wojtyla, al centro di una piazza comunale. Perché? Perché, leggiamo dal comunicato del Codacons, «non è tollerabile costringere un cittadino a convivere quotidianamente con una immagine religiosa innalzata davanti le finestre di casa, indipendentemente dalla religione cui appartiene l’icona!» Insomma, continua il comunicato, «la statua potrebbe arrecare fastidio per forma, colore, dimensioni o altro, ma potrebbe anche essere sgradita per meri motivi di credo e, in tal caso, andrebbe tutelata la sensibilità religiosa di chi è costretto a ritrovarsela tutti i giorni davanti le finestre».

Insomma, la statua può dare fastidio, con la sua solo presenza, ai poveri cittadini che sono “costretti” a vedersela giorno e notte davanti alle finestre. Certo, seguendo questo principio, potrebbero sentirsi in dovere di lagnarsi anche coloro che hanno la sfortuna di abitare in un palazzo le cui finestre si affacciano su un campanile, una chiesa, un istituto religioso, e sentirsi così offesa da questo spettacolo dal contenuto così inequivocabilmente religioso, anzi cattolico.

L’obiezione finale espressa dal Codacons è che, tra le altre cose, «l’opera è stata eretta solo di recente, mentre le abitazioni limitrofe esistevano già da anni», quindi, in fondo, i campanili, le chiese, gli istituti religiosi – che in genere sono gli edifici più antichi di città e paesi – dovrebbero essere al riparo da proteste e rivendicazioni in nome delle libertà laiche.

Caterina Maniaci

1 commenti:

Maria Luisa ha detto...

Dovrebbero essere costrettti pure loro ad ascoltare gli ululati dei mussulmani in preghiera come è successo a Varese