sabato 17 aprile 2010

Fare Schifo

Fare Schifo di Barbara Di Salvo

Perché? Questo mi chiedo, e sono sicura di non essere l’unica dei tuoi ex elettori a chiederselo. Sì, ti ho sempre votato, ti adoravo, anche quando neppure si immaginava che potessi arrivare mai al governo, anche quando Berlusconi faceva solo televisione e tu facevi solo politica. Da qualche anno le parti, però, sembrano essersi tristemente invertite e sei proprio tu ad aver smesso di far politica e sei diventato solo un uomo a caccia di titoli nei telegiornali. Io davvero non ti capisco, nessuno dei tuoi ex elettori ti capisce e questo, scusami, ma mi sembra un enorme difetto per un politico che sognava da statista. Se chi ti votava prima ancora dello sdoganamento, se chi ha continuato a votare te anziché Berlusconi anche negli anni successivi, oggi non ti capisce più, il problema è tuo, non nostro. Scendi un attimo da quel piedistallo sotto una campana di vetro in una torre d’avorio in cui ti sei esiliato e guardati intorno. Hai fatto terra bruciata. Hai perso un consenso elettorale incredibile e ancora non sembri aver capito perché. Te la prendi con Berlusconi perché asseconda le richieste della Lega. Ti preoccupi del successo di Bossi e non hai ancora realizzato che i voti la Lega li ha portati via tutti ad AN, non a FI. Sveglia! Possibile che te ne sia ancora reso conto? Possibile che tu non abbia ancora capito il motivo? Fatti un giro sul tanto osannato territorio e vai a cercare i tuoi vecchi camerati. Li ritroverai quasi tutti in camicia verde. No, non ti hanno tradito. Sei tu che hai tradito loro. La colpa è solo tua, caro il mio “uomo delle istituzioni”, non è di Silvio che si coccola l’Umberto, ma tutta tua. Non si tratta di alleanze, di fedeltà, di occupazioni mediatica, di poltrone, di chiacchiere. No, caro mio. Si tratta di politica vera, fatta di ideali, di programmi, di passioni, di senso di appartenenza, di obiettivi comuni. Tu dici che non vuoi copiare la Lega perché la gente preferirà sempre l’originale alla copia e non ti sei neppure reso conto che il vero originale era l’MSI, era AN, eri tu. Non è stato un caso se la legge sull’immigrazione si sia chiamata Bossi-Fini. Ora la rinneghi, ma l’hai scritta quando ancora tu eri Fini e Bossi prendeva appunti. Ti sei fatto scippare le idee e neppure te ne sei accorto. Rileggiti i tuoi discorsi di 10/20 anni fa, rileggiti quelli di Almirante e confrontali con quelli dei leghisti di oggi. Chi ha copiato chi? Chi si opponeva all’immigrazione selvaggia e senza controllo? Chi si preoccupava della sicurezza nelle città? Chi pretendeva il rispetto delle regole e la punizione severa dei delinquenti? Chi lottava contro la criminalità organizzata e appoggiava Falcone e Borsellino ben prima che li ammazzassero, quando tutti li ostracizzavano? Chi difendeva le tradizioni cristiane, i nostri valori, le nostre radici, la nostra cultura, la nostra identità? Chi lottava perché ognuno fosse responsabile personalmente delle proprie azioni? Chi chiedeva che il libero mercato fosse contemperato con le esigenze sociali dei ceti più deboli? Chi difendeva i prodotti e le imprese nazionali contro la globalizzazione? La Patria! Santa pazienza, non te la sento nominare da anni. Solo questo vi distingueva e tu, ingenuamente, ti sei fossilizzato sulle loro folcloristiche richieste di secessione e non ti sei accorto che l’unica differenza tra voi era l’ambito territoriale. Loro volevano applicare i tuoi programmi solo al nord. Tu li volevi applicare a tutta Italia. Tu hai finito per dimenticarti sia dei tuoi programmi che dell’Italia intera. Loro si stanno espandendo al sud. Complimenti! Anziché mantenere saldi i tuoi principi, che evidentemente tali non erano, anziché portare avanti con più forza i tuoi programmi, li hai abbandonati. Così, da un giorno all’altro hai mollato il porto sicuro della tua storia politica e sei andato alla deriva. Non dico neppure che sei andato a sinistra perché non sei convincente neppure in quel ruolo. Semplicemente ti sei perso alla ricerca delle tue ambizioni. Non quelle dell’Italia, non quelle dei tuoi elettori, ma solo le tue e, presumo, della tua compagna. Dispiace constatarlo, ma quando si dice che un grande uomo ha sempre una grande donna vicino, tu sei l’esempio vivente. Il cambio ti ha distrutto. Senza Daniela hai perso completamente consistenza, spessore, carattere e sei diventato il classico ultracinquantenne con la vanità esaltata dalla ragazzina di turno, che non riesce a vedere oltre le sue brame. Nella tua cieca presunzione, eri convinto di essere carismatico, che i tuoi fedeli elettori ti avrebbero seguito anche mentre andavi a caccia di consensi nell’intellighentia sinistra, proprio quella che abbiamo sempre disprezzato. All’inizio ci abbiamo magari provato. Ti stimavano, ti credevamo così intelligente che pensavamo che avessi chissà quale disegno politico. Certo, ci stupivi. Faticavamo a digerire certe tue esternazioni, ma ti concedevamo ancora fiducia. In fondo votare te significava comunque avere Berlusconi premier e credevamo che tu stessi studiando come uscire dalla nicchia per diventare un vero leader popolare. Era inevitabile vederti smussare gli angoli, aprirti ai moderati, liberarti di alcuni scomodi scheletri del tuo passato. Poi sei andato decisamente oltre e hai rinnegato il tuo passato, i tuoi ideali, i tuoi valori. Hai rinnegato noi, i tuoi elettori. Ci hai traditi. Molto semplicemente. E con dolore, con rammarico, se non con vero proprio schifo, come quello che provo adesso, abbiamo smesso di seguirti. Perché quello che tu non hai capito è che non eravamo pecore che pendevano dalle tue labbra, ma persone che in quei valori credevano davvero. Una volta che li hai abbandonati, noi abbiamo abbandonato te e ci siamo guardati intorno. Tanti, i più moderati e liberali, hanno voluto e creduto nel PdL. Altri, i più duri e puri, perso l’originale, si sono naturalmente indirizzati verso la copia, la Lega. E tu ancora ti stupisci se ha tanti consensi? Fenomeno, erano i tuoi voti quelli e sei stato solo tu a perderli. Io davvero mi chiedo come uno come te abbia potuto perdersi così per la smania di potere. Mi domando spesso se sullo scranno più alto di Montecitorio sia la scarsità di ossigeno a farvi uscire di testa. La Pivetti da suora laica si è trasformata in bomba sexy dello spettacolo, tu e Casini siete diventati due macchiette da avanspettacolo. Troppi riflettori? Troppo potere? Perché io posso capire le tue ambizioni, posso capire che tu ti senta frustrato perché speravi che Silvio Highlander mollasse prima. Ci credevo e ci speravo anch’io che tu fossi il suo successore, ma quel posto non è mai stato tuo di diritto. Te lo dovevi guadagnare sul campo. Nei bei tempi antichi, i bravi generali mostravano in battaglia il loro valore per essere eletti primi consoli. Però lo facevano combattendo per Roma, non per Cartagine. Forse questo ti è sfuggito. Tu per chi combatti? Tu chi sei? Tu che vuoi? Perché uno può anche essere disposto a seguirti, ma dovrà pur capire perché. Smarcarti sempre, segnare la differenza a tutti i costi, essere politicamente corretto, fingerti super partes, può anche essere molto istituzionale, ma non mi trascini dalla tua parte neppure bendata. Quali sono oggi i tuoi valori? Che programmi hai? Che Italia sogni? Cosa pensi di fare per gli italiani? Abbi pazienza, ma sono anni che ogni 2x3 ti sento parlare solo di immigrati, di gay e di diritti delle minoranze. Tutto molto nobile, interessante, ma, per curiosità, hai una qualche vaga idea anche per la maggioranza degli italiani? Non te ne sento pronunciare una che sia una da tempo immemore. Solo critiche, ma mai che siano costruttive, propositive. Sei diventato di una noia mortale. Vuoi andartene? Buon viaggio! Non ci mancherai, perché ti abbiamo già perso tanti anni fa.

3 commenti:

Nessie ha detto...

E' un bell'articolo e la Di Salvo scrive bene. Ma ci sono delle inesattezze: la Legge Bossi-Fini, contrariamente ha quanto ha scritto è stata ideata da Bossi e firmata anche da Fini, che tanto per cambiare è andato a rimorchio del leader leghista.

Inoltre basterebbe che la Di Salvo desse un'occhiatina all'articolo sottostante sul partito islamico italiano per capire che il progetto fini-ota è proprio quello che dice Abdel Shari: creare una pseudodestra anti-identitaria e multikulti e avvalersi anche di quei voti (quelli degli immigrati).
Per ora Gianfuffa non ne ha i numeri, ma quando non si può immediatamente costruire, si punta a sabotare l'esistente, su precisi ordini di scuderia.

Eleonora ha detto...

Si, bhe la Bossi-Fini chiaro che sia stata ideata da Bossi ma come ricordi anche tu, porta la sottoscrizione di Fini. Negare e andare a rimorchio è controproducente... e si vede.

Per quanto riguarda l'articolo sottostante, credo sia uscito stamattina.

demiurgo77 ha detto...

Ieri, alla presentazione del libro "la rivoluzione impossibile" di Marco Tarchi, gli esponenti di punta di quel fenomeno di nicchia chiamato la "Nuova Destra", movimento di pensiero che tra la fine deglia anni '70 e l'inizio dei '90 ha sviluppato posizioni d'avanguardia, ha commentato la "destra nuova" di Fini come la continuazione di una vecchia minestra, fatta di gregari pronti a dare il sangue per piccoli leader arrivisti senza un progetto. Fini da sempre è l'esponente di una destra terrorizzata e autoreferenziale: prima si combatteva lo scorrere del tempo mascherandosi da gerarchi; dopo la facile vittoria regalata nel '94, si è preso gusto ai salotti e sono cominciate le abiure per apparire sempre a la page. In realtà Fini è sempre stato il vuoto ideale: la sua impostazione ha letteralmente ucciso l'ambiente d'area, a partire dal '77 quando fu issato alla presidenza del FdG. Quelle di oggi sono solo le logiche conseguenze di quel momento. Quando lo conoscemmo come nuovo segretario (noi, poco più che bambini, classe 77), ci sembrava il nuovo che finalmente avanzava: in realtà era il nulla che continuava. La vera avanguardia era stata sacrificata da logiche di segreteria.