martedì 13 aprile 2010

Musulmani in occidente

"Le pretese assurde dei musulmani in Occidente" di Mordechai Kedar(traduzione e adattamento di Antonella Donzelli e Avi Kretzo)

Il dibattito anticolonialista in atto in Occidente, soprattutto in ambito accademico, incoraggia gli Arabi e i Mussulmani che si trovano nei paesi occidentali ad avanzare richieste assurde, nonostante parte di questi immigrati siano clandestini. Un esempio di quest’atteggiamento è offerto da quanto accaduto negli Stati Uniti alcune settimane fa. Di recente è stato introdotto negli aeroporti Usa il body scanner che consente di verificare che il passeggero non nasconda negli indumenti materiali non magnetici esplosivi, come nel caso del passeggero mussulmano nigeriano che è quasi riuscito a far detonare sopra Detroit materiale che non era stato scoperto con un normale controllo con il metal detector. In seguito a quest’evento gli organi di sicurezza americani hanno installato queste apparecchiature in grado di mostrare il passeggero come una figura trasparente, mettendo in evidenza oggetti sospetti celati tra gli abiti. In seguito a ciò, il Consiglio della Fatwa Islamica negli Usa ha emesso una fatwa, cioè un decreto religioso, che vieta l’uso dei body scanner negli aeroporti. Questo perché secondo il Consiglio il body scanner lederebbe la privacy. Questa fatwa ha acceso un dibattito tra il pubblico americano che si chiede se occorre imporre ai mussulmani, come a tutti gli altri passeggeri, di passare attraverso il body scanner prima di salire a bordo oppure esonerarli. Molti americani, addirittura, sostengono che il diritto dell’islamico di non passare attraverso questi raggi prevale sul diritto dell’americano di volare con sicurezza. Sulla questione mi è stato chiesto di esprimermi durante un’intervista condotta da una stazione radio della città di Detroit. La mia risposta è stata formulata attraverso due domande molto semplici. La prima: i mussulmani negli Stati Uniti si rifiutano forse di sottoporre il loro corpo alla diagnostica per immagini per motivi di salute? La seconda: il rispettabile Consiglio della Fatwa ha mai emesso un decreto religioso contro un attentato suicida? La risposta a queste due domande è: no! Da ciò sembrerebbe che gli esponenti dell’Islam radicale che dominano il Consiglio della Fatwa siano favorevoli all’importazione del terrorismo aereo negli Stati Uniti, opponendosi ai mezzi di sicurezza che gli americani attuano per difendere se stessi da questo tipo di terrorismo. È interessante sottolineare che due dei membri del Consiglio sono cittadini proprio di Detroit, la città scampata all’attentato fallito di alcuni mesi fa. Un altro esempio del condizionamento da parte dei mussulmani della vita pubblica nei paesi occidentali è fornito dalla Gran Bretagna. Un immigrato islamico d’origine saudita ha lavorato alcuni anni come magazziniere in un supermercato di Londra, guidando i carrelli elevatori. Nello svolgimento della sua mansione trasportava grandi e pesanti pacchi contenenti anche bevande alcoliche. Dopo alcuni anni di questo lavoro si è avvicinato all’Islam. Nella moschea l’imam gli ha detto che al mussulmano è vietato non solo bere alcol ma anche produrre, spostare, trasportare e vendere bevande alcoliche. Il magazziniere si è pentito di aver maneggiato alcol durante la sua attività e ha reclamato dal supermercato il risarcimento per il fatto che nel periodo antecedente il suo riavvicinamento alla religione è stato obbligato a infrangere le leggi islamiche. Il tribunale britannico ha accolto la sua richiesta e ha imposto il pagamento dei danni per il dolore arrecato al magazziniere. Il fatto curioso è che il tribunale, ovviamente, non ha obbligato il magazziniere a restituire gli stipendi ricevuti in passato spostando alcol, nonostante secondo l’Islam sia vietato guadagnarsi da vivere maneggiando alcol…

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