MILANO - È stata massacrata di botte dal marito, che l'ha gettata giù da una scarpata, ed è morta dopo 12 ore di agonia per un'emorragia interna. In ospedale i suoi connazionali hanno impedito all'uomo di fuggire e lo hanno consegnato alla polizia. L'episodio è avvenuto domenica a Milano. Vittima una giovane nomade di 26 anni, uccisa a calci e pugni dal marito 32enne, fermato dagli agenti del commissariato Quarto Oggiaro. Poco prima delle 18 un gruppo di nomadi ha chiamato il 118 dicendo che una loro connazionale stava male e non riuscivano ad aiutarla. Quando i sanitari sono arrivati sul posto hanno trovato la donna in una scarpata vicino al cavalcavia Bacula; per recuperarla hanno avvertito i vigili del fuoco. I connazionali hanno raccontato che la donna era stata picchiata più volte dal marito. Era riuscita a fuggire ma lui aveva raggiunta, nuovamente picchiata e infine gettata dal cavalcavia, con un volo di due metri. Sul posto è intervenuta anche la polizia. All'inizio le condizioni della ragazza non sembravano gravi, tanto che è stata trasportata all'ospedale Sacco in codice verde. Le sue condizioni però si sono subito aggravate e alle 5 del mattino la donna è morta per emorragia interna. Il marito, che si trovava in ospedale, dopo la morte della donna ha tentato di fuggire ma è stato trattenuto dai suoi stessi connazionali e fermato subito dopo dalla polizia con l'accusa di omicidio preterintenzionale.
lunedì 15 marzo 2010
Arricchimenti culturali
In zona Quarto Oggiaro. Rom massacra di botte la moglie, fermato dai suoi stessi connazionali. La ragazza, 26 anni, è stata gettata da un cavalcavia ed è deceduta per emorragia interna
MILANO - È stata massacrata di botte dal marito, che l'ha gettata giù da una scarpata, ed è morta dopo 12 ore di agonia per un'emorragia interna. In ospedale i suoi connazionali hanno impedito all'uomo di fuggire e lo hanno consegnato alla polizia. L'episodio è avvenuto domenica a Milano. Vittima una giovane nomade di 26 anni, uccisa a calci e pugni dal marito 32enne, fermato dagli agenti del commissariato Quarto Oggiaro. Poco prima delle 18 un gruppo di nomadi ha chiamato il 118 dicendo che una loro connazionale stava male e non riuscivano ad aiutarla. Quando i sanitari sono arrivati sul posto hanno trovato la donna in una scarpata vicino al cavalcavia Bacula; per recuperarla hanno avvertito i vigili del fuoco. I connazionali hanno raccontato che la donna era stata picchiata più volte dal marito. Era riuscita a fuggire ma lui aveva raggiunta, nuovamente picchiata e infine gettata dal cavalcavia, con un volo di due metri. Sul posto è intervenuta anche la polizia. All'inizio le condizioni della ragazza non sembravano gravi, tanto che è stata trasportata all'ospedale Sacco in codice verde. Le sue condizioni però si sono subito aggravate e alle 5 del mattino la donna è morta per emorragia interna. Il marito, che si trovava in ospedale, dopo la morte della donna ha tentato di fuggire ma è stato trattenuto dai suoi stessi connazionali e fermato subito dopo dalla polizia con l'accusa di omicidio preterintenzionale.
MILANO - È stata massacrata di botte dal marito, che l'ha gettata giù da una scarpata, ed è morta dopo 12 ore di agonia per un'emorragia interna. In ospedale i suoi connazionali hanno impedito all'uomo di fuggire e lo hanno consegnato alla polizia. L'episodio è avvenuto domenica a Milano. Vittima una giovane nomade di 26 anni, uccisa a calci e pugni dal marito 32enne, fermato dagli agenti del commissariato Quarto Oggiaro. Poco prima delle 18 un gruppo di nomadi ha chiamato il 118 dicendo che una loro connazionale stava male e non riuscivano ad aiutarla. Quando i sanitari sono arrivati sul posto hanno trovato la donna in una scarpata vicino al cavalcavia Bacula; per recuperarla hanno avvertito i vigili del fuoco. I connazionali hanno raccontato che la donna era stata picchiata più volte dal marito. Era riuscita a fuggire ma lui aveva raggiunta, nuovamente picchiata e infine gettata dal cavalcavia, con un volo di due metri. Sul posto è intervenuta anche la polizia. All'inizio le condizioni della ragazza non sembravano gravi, tanto che è stata trasportata all'ospedale Sacco in codice verde. Le sue condizioni però si sono subito aggravate e alle 5 del mattino la donna è morta per emorragia interna. Il marito, che si trovava in ospedale, dopo la morte della donna ha tentato di fuggire ma è stato trattenuto dai suoi stessi connazionali e fermato subito dopo dalla polizia con l'accusa di omicidio preterintenzionale.
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1 commenti:
Omicidio preterintenzionale? Dopo averla picchiata brutalmente, rincorsa, picchiata ancora e buttata giù da un cavalcavia? Vorrei leggere le argomentazioni! Da oggi anche chi spara deve essere accusato di omicidio preterintenzionale! Sparare significa dimostra solo la volontà di piantare nel corpo di un altro una pallottola, mica quella di ucciderlo!!!
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