mercoledì 1 aprile 2009

Senza armi e senza gloria

Il Csm contro le ronde: dubbi di costituzionalità "Potrebbero determinare incidenti e reati"

Roma - No alle ronde introdotte dal decreto sicurezza, sì invece a diverse delle norme contenute nello stesso provvedimento che riguardano il contrasto alla violenza sessuale e allo stalking. È articolato il giudizio del Csm sul decreto legge del governo ed è contenuto in un parere messo a punto dalla Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli e che oggi pomeriggio sarà all’esame del plenum.

"Perplessità di ordine generale". Il Csm solleva "una perplessità di ordine generale sulla possibilità di derogare al principio che assegna all’autorità pubblica l’esercizio delle competenza in materia di tutela della sicurezza, escludendo che questa possa essere affidata a privati" e quindi, di fatto, boccia l’istituzione, da parte del governo, delle cosiddette "ronde", arrivando anche a ipotizzare il rischio di una parziale incostituzionalità.

"Troppa discrezionalità". Nel parere all’ultimo decreto sicurezza firmato dal titolare del Viminale Roberto Maroni, approvato oggi dal plenum, l’organo di autogoverno delle toghe mette in discussione il fatto che alle ronde "sia affidato il compito di segnalare eventi che possono arrecare danni alla sicurezza urbana, ovvero situazioni di degrado sociale". Secondo i consiglieri, infatti, questa fumosità nella definizione delle situazioni da segnalare affiderebbe alle ronde un "troppo elevato tasso di discrezionalità" nella scelta dei casi da segnalare e questo porterebbe, in buona sostanza, a una generale confusione.

"Troppo lacunoso il registro delle ronde". Dubbi anche sul registro al quale le associazioni devono obbligatoriamente iscriversi per esercitare l’attività di presidio territoriale: l’iscrizione, infatti, non equivarrebbe ad autorizzazione a operare, ma sarebbe "un mero accertamento della titolarità dei requisiti necessari a operare", con un rinvio a un successivo decreto ministeriale definito dal Csm "troppo lacunoso".

"Dubbi di costituzionalità". Inoltre, il Csm solleva anche dubbi di natura costituzionale: il dl, infatti, non prevede esplicitamente che "le associazioni non debbano avere nè natura nè finalità di ordine politico". Questo, secondo le toghe, violerebbe il comma 2 dell’articolo 18 della Carta, che vieta di costituire "associazioni che, anche indirettamente, perseguano scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare". Per carattere militare si intende non solo il possesso di armi, ma anche, è spiegato nel parere, "una gerarchia interna di tipo militare e il ricorso a uniformi".

Armi improprie. Infine, la doverosa specificazione del fatto che i cittadini membri della associazioni di tutela della sicurezza non possano essere armati, per il Csm non è sufficiente: non viene infatti escluso, è la tesi dei rappresentanti delle toghe, il fatto che i "vigilantes" non possano avere strumenti "non definibili armi in senso proprio", ma comunque "atti a offendere o a esercitare coercizione fisica" nei confronti di terzi.

Si deduce quindi che le ronde usate finora hanno creato problemi. Anche i Guardian Angels di Milano o qualunque altra ronda usata dai sindaci di sinistra?

Da Repubblica: "Violata direttiva Ue sugli stranieri". Perplesso il Csm anche sulla norma che estende da 2 a 6 mesi il tempo di permanenza degli stranieri irregolari nei centri di identificazione. Secondo il Csm, il dl violerebbe la direttiva europea che autorizza di trattenere il clandestino solo nel caso in cui fa resistenza alla forza pubblica che vuole identificarlo, non nel caso in cui oppone difficoltà a consegnare i documenti. Nel decreto governativo, invece, i due presupposti (resistenza all'identificazione e difficoltà nell'ottenere i documenti) vengono equiparati.

Dubbi tecnici sulla legge antistupri. Sul decreto antistupri, il Csm sostiene la necessità di introdurre alcune modifiche. "Pur muovendo da un condivisibile giudizio di gravità dei reati in questione - scrive il Csm - i magistrati ritengono che il carcere deve essere deciso da un giudice dopo una valutazione processuale complessiva e non, come demanda il dl, dalla polizia giudiziaria o dal pm. Estendere ai reati a sfondo sessuale la stessa norma che regola l'obbligatorietà del carcere per i reati di mafia è una forzatura, sotto il profilo tecnico, irrazionale e irragionevole". Bene, invece, l'estensione del gratuito patrocinio alle vittime di reati di natura sessuale, a prescindere dal loro reddito.

... e insomma, si fa di tutto per affossare le lievi decisioni del governo pur di tenersi un certo tipo di illegalità e delinquenza.

4 commenti:

100% Antikomunista ha detto...

La Costituzione Italiana, ci insegna il CSM, si fonda su una equa suddivisione di diritti e doveri: I DIRITTI, TUTTI PER CLANDESTINI E DELINQUENTI - I DOVERI TUTTI PER GLI ITALIANI ONESTI

L'unico reato meritevole di galera è l'evasione fiscale e la corruzione, ma solo quella di Berlusconi, non certo i maneggi dei compagnucci con le banche... invece, per stupratori, assassini e pedofili, vuoi perchè è colpa della società, vuoi perchè è un emarginato, vuoi perchè non si rendeva conto, un modo per uscire si trova sempre

W L'ITALIA, FERMA DA 40 ANNI AL 1968 !!!!!

Elly ha detto...

No, è ferma da ancora prima. Dal 48. Se non sono i comunisti a fermare un governo di centro-centro destra, ci pensa la magistratura. Sempre comunisti sono. Anche se si celano dietro le toghe.

100% Antikomunista ha detto...

Non credo... è vero che negli anni '50 era comunque pieno di partigiani e comunisti, ma resta il fatto che se allora bivaccavi o facevi casino in piazza, due legnate dalla Celere le prendevi, senza che nessuno sui giornali gridasse al Fascismo.

Un certo sentimento di ordine e disciplina, retaggio del Ventennio, era comunque presente.

E' stato il '68, con le idiozie del "Vietato Vietare" e con il 18 politico che ha cancellato la meritocrazia nelle università, e quindi nelle future classi dirigenti, ad affermare purtroppo il definitivo dominio del nichilismo comunista nelle istituzioni e nelle coscienze...

Nessie ha detto...

Quoto entrambi i commenti. Ha ragione Elly a dire che il CsM è un covo di toghe rosse e ha ragione antikomunista a dire che negli anni '50 e fino a metà dei '60 era ancora presente un sentimento di ordine e disciplina. Poi venne il centrosinistra, i sindacati di polizia, MD (magistratura democratica) e la solfa cambiò come ben sappiamo.