lunedì 13 aprile 2009

Omicidio

Genova, tunisino uccide convivente italiana

Genova - Un uomo di origine tunisina, pare con regolare permesso di soggiorno, avrebbe ucciso la convivente italiana di 22 anni con cui divideva un appartamento nel quartiere periferico di Molassana. La donna sarebbe stata uccisa pare dopo un furioso litigio, con un’arma bianca. Allertata dai vicini subito dopo l’atto, la polizia è intervenuta e ha arrestato l’uomo.

L'omicida ricoverato in ospedale. Attualmente il tunisino è ricoverato in ospedale, piantonato dagli agenti, per alcune ferite. I contorni del caso sono ancora oscuri a cominciare dalle generalità dei due protagosti, se si eccettua nazionalità ed età. Comunque, secondo informazioni frammentarie, ma attendibili, verso le 22 di ieri sera alcuni inquilini del palazzo hanno chiamato la polizia. Allarmati da un furibondo litigio scoppiato tra i due conviventi. La questura genovese ha dirottato una volante sul posto e gli agenti hanno trovato nelle scale il tunisino ferito gravemente alla gola (probabilmente un tentato suicidio), mentre all’interno dell’appartamento hanno rinvenuto la donna ormai cadavere.

Il movente sarebbe passionale. Uccide la moglie e tenta il suicidio. Un uomo di 25 anni, di origine tunisina, è in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario

GENOVA
- Si erano sposati due anni fa. Lui, 23 anni, tunisino. Lei, 22, italiana. Ma l'idillio è durato poco. Lui forse era troppo geloso. Lei forse troppo bella. Liti e scenate e alla fine lei decide di andarsene. Ma quando torna a casa per riprendere alcuni effetti personali, Lisa Molino trova il marito fuori di sé e la lite finisce in tragedia: Walid Hamami l'ha uccisa, con nove coltellate al collo. Il dramma si è consumato in un appartamento al quinto piano di un palazzo di via De Vincenzi, a Molassana, quartiere periferico di Genova.

LA RICOSTRUZIONE - Erano circa le 22 quando i vicini hanno sentito urlare nelle scale. Walid stava scendendo e urlava «Ho ucciso mia moglie». Subito è stato chiamato il 113 e sul posto sono giunte le volanti. Walid era sul portone, il collo insanguinato (gli inquirenti accerteranno poi che si è ferito da solo). Nell'appartamento sangue un po' dappertutto. In una stanza, supino sul letto, il corpo senza vita di Lisa. Nove ferite al collo, una, forse quella mortale, alla giugulare. Sulle pareti, in salotto, ancora i segni dell'unione felice: la foto del matrimonio, e un piatto in terracotta di artigianato tunisino con sopra incisa la data del matrimonio, luglio 2007. Nell'appartamento i poliziotti hanno poi sequestrato due coltelli da cucina insanguinati. Nell'appartamento di Via De Vincenzi la coppia si era trasferita cinque mesi fa e i vicini hanno raccontato di aver incontrato i due soltanto quando rincasavano o uscivano. Sul posto, in serata, sono giunti il medico legale e il sostituto procuratore Francesco Pinto. Walid Hamami è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale San Martino e successivamente, su disposizione del magistrato, trasferito al reparto detenuti del nosocomio dov'è tuttora ricoverato in prognosi riservata e piantonato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e in Russia non stanno meglio:
http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2009/04_aprile/13/russia_uccide_figlia_per_minigonna,18753014.html?mod=frame&provid=14

ArtemisiaP.

Elly ha detto...

E' uscita anche sul corriere quella notizia. No, decisamente non stanno meglio. Certe mentalità non si sconfiggono. Purtroppo.