venerdì 3 aprile 2009

Manifestazione (2)

Democratici Si allarga il fronte favorevole alla manifestazione di domani. D'Alema, Bersani e la Cgil «Un dovere stare in piazza». Pressing di oltre 100 parlamentari: «sì» anche dai veltroniani

ROMA
— Il pressing è forte, anzi fortissimo. Dichiara Massimo D'Alema: «Io ci sarò perché chi ha responsabilità politiche è giusto che vada alla manifestazione a sentire cosa dicono i lavoratori. Ed è utile alla democrazia dar voce alla parte della popolazione più colpita dalla crisi». Non solo. C'è un appello firmato — alla mezzanotte di ieri — da 115 parlamentari del partito e Pierluigi Bersani che dichiara, convinto: «Il Pd non può mancare alla manifestazione della Cgil. Non sarà una delegazione nel senso formale del termine, ma una presenza concreta per dire che dove ci sono i lavoratori ci siamo anche noi». Insomma, il Pd deve manifestare. A questo punto Franceschini, che sta a Bruxelles e fino a quel momento aveva glissato sull'argomento rinviando la visibilità della sua scelta al giorno stesso del maxiraduno, decide di intervenire. E sottolinea, non a caso, proprio il fatto che «non c'è bisogno di una delegazione ufficiale». Perché sabato «ci saranno molte personalità del Pd, come sono stati alle manifestazioni di Cisl e Uil». In altre parole, il segretario, che oggi annuncerà se sarà presente anche lui, si dichiara a fianco di chi scenderà in piazza «contro il governo», ma frena rispetto all'ufficialità dell'evento. E aggiunge: «In ogni occasione il Pd ribadirà che le tre sigle sindacali dovranno lavorare per l'unità e mai manifestare le une contro le altre». Precisazione che dovrebbe lasciare soddisfatte Cisl e Uil e che intanto fa dire a Giuseppe Fioroni: «Mi riconosco in queste parole del segretario: una manifestazione sindacale deve sempre unire e mai dividere». Dichiarazione importante perché fino a poche ore prima erano stati proprio gli ex popolari come lui ad esprimere tutta la loro preoccupazione di fronte al rischio di un partito «schiacciato» sulla Cgil, dato che una parte della piattaforma di lotta è contro la riforma contrattuale, accordo firmato invece da Cisl e da Uil. Fatto sta che negli ultimi giorni la Cgil ha invece insistito sulle parole d'ordine contro il governo incassando numerosi consensi anche all'interno del Partito democratico. Non a caso ieri, sul sito web del sindacato, così recitava l'appello firmato da 73 parlamentari del Pd: «La crisi non è uno spettro agitato per strumentalizzazioni politiche: esiste ed è il dramma patito ogni giorno da milioni di famiglie». Tra le firme c'è, appunto, anche quella di Massimo D'Alema, segno inequivocabile di una volontà a spingere perché l'iniziativa della Cgil fosse fatta propria dal partito. Ma nella lunga lista di deputati e senatori a favore della manifestazione ci sono anche veltroniani come Walter Verini e Marianna Madia (mentre Giorgio Tonini preferisce non partecipare). Tra i firmatari si leggono anche i nomi di Cuperlo, Pollastrini e Picierno. E Rosy Bindi invia persino una lettera a Epifani per giustificare la sua assenza: «Carissimo Guglielmo, sabato prossimo non potrò partecipare, ma voglio farti pervenire la mia convinta adesione».

Roberto Zucnicoli

2 commenti:

100% Antikomunista ha detto...

Treno e pulmann pagati, magari anche il pranzo in Autogrill... mica fessi i pensionati a fare la gita gratis a Roma.

La CGIL ha prenotato 40 treni e 4800 pullmann... CHI LI PAGA?

1. i mili-tonti autofinanziandosi... piangono perchè non arrivano alla fine del mese, e poi buttano i soldi in queste pagliacciate.

2. la CGIL con i soldi delle tessere... e magari, quando un loro lavoratore ha bisogno di tutela legale per una disputa di lavoro, i soldi per l'avvocato non ce li hanno.

3. il PD, con i soldi del finanziamento pubblico... ovvero tutti, anche chi è a favore di Berlusconi.

Elly ha detto...

... poi, scioperare quando c'è una crisi così, mi pare proprio una emerita stronzata. Ma contenti loro. Intanto i sindacati ci guadagnano eccome.