martedì 6 aprile 2010

Londra

È Londra il paradiso dei criminali di guerra

E' il Regno Unito il paradiso di autori di abusi o criminali di guerra. Non solo quindi il Paese dei diritti civili, la Gran Bretagna si rivela ottimo rifugio per chi ha sulle spalle una storia di delitti atroci. A dirlo è un rapporto dell'associazione per la difesa dei diritti umani Aegis Trust, secondo cui in Gran Bretagna vivono indisturbati, tra gli altri, alti funzionari del regime di Saddam Hussein e di Robert Mugabe. Sembra che siano almeno 51 i sospetti di reati come la tortura che vivono liberamente nel paese. Secondo il rapporto, il ministero dell'Interno avrebbe fornito i nominativi dei 51 sospetti alla polizia, che però non è riuscita a assicurarli alla giustizia. Secondo le attuali leggi britanniche (International Criminal Court Act 2001), un sospetto per crimini di guerra compiuti oltre i confini nazionali può essere processato dai tribunali britannici se il crimine è avvenuto dopo il 2001. Proprio questa settimana, la legge sarà ulteriormente modificata e diventeranno processabili in Gran Bretagna tutti i crimini di guerra compiuti all'estero dal 1991. Un passo avanti ma ancora non abbastanza, secondo Aegis Trust: «Queste leggi devono essere rinvigorite - ha detto uno dei dirigenti dell'associazione Nick Donovan - altrimenti la Gran Bretagna rimarrà un paradiso per i criminali».

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