domenica 25 aprile 2010
Punti di vista...
"Velo integrale, a Parigi c'è vento di propaganda" di Domenico Quirico
Quando si dice il caso. Il presidente Sarkozy si lancia in una forsennata scorribanda per sradicare il velo integrale, che gli assicura, in tempi di dissonanza cognitiva con l’elettorato, varie medaglie da parte dell’estrema destra xenofoba. E la vuole, questa legge che dovrebbe svestire virtuosamente duemila persone, non di più, addirittura con procedura di urgenza. Che passi davanti a tutto, la legge, come se a causa del burqa la civiltà occidentale avesse i giorni contati. Persino nella sua maggioranza molti recalcitrano. Senza dimenticare che ci sono dubbi erculei di costituzionalità, e sul fatto che possa concretamente essere applicata.
Ma c’è bisogno di mettere un poco di olio nell’ingranaggio che cigola. Così spunta, vicino a Nantes, un solerte poliziotto con talenti premonitori che ferma una giovane signora che viaggia, in Mercedes, in perfetta tenuta salafita. E la verbalizza: 20 euro di multa con una motivazione curiosa: «Guida in condizioni pericolose». Lei, Françoise, francesissima, (ha scelto la religione musulmana dopo aver sposato un giovane algerino), battagliera e tutt’altro che impaniata nelle obbedienze da harem, contesta, si ribella, invoca i suoi diritti di vestirsi come le pare. Soprattutto perché la legge non c’è ancora. Ebbene: la polizia scopre che il marito è poligamo - «Quattro mogli, tutte velate», scandisce l’indignatissimo ministro degli Interni Hortefeux - e per di più percettore di assegni familiari illegittimi.
Clamore sconcerto visibilio. Ecco l’equazione perfetta. Vedete, dietro il burqa ci sono i soliti musulmani, immersi in un fanatico e sordido medioevo, subdoli, irrecuperabili e per di più succhiatori della ricchezza nazionale. Dunque: cacciamoli. Qualcuno si chiede come mai la polizia non abbia mai fatto caso in precedenza alle illegittime abitudini matrimoniali del giovanotto, quelle sì vietate da una norma già in vigore. Perché la laicissima Francia che trova insopportabile il velo fa finta di niente davanti alla poligamia? Forse perché non si vede, non rende elettoralmente. È la grande e vergognosa ipocrisia di questa vicenda del velo. Dove la colpa, imperdonabile, è di sprecare e umiliare una buona causa, la difesa della volontà delle donne e la loro libertà, il diritto (non il dovere) della laicità, in una mediocre speculazione di propaganda presidenziale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Domenico Quirico che da lezioni di antirazzismo quando aveva scritto un articolo tutto latte e miele sull'antisemita Dieudonné? Per il resto Quirico odia la Francia da sempre, questo articolo è incommentabile, non conosce tutta la storia della poligamia autorizzata dal consiglio di stato nel 1980, vietata dalla destra nel 1993, e non sa tante altre cose, ma poca voglia di elencarle tutte, penso che gli italiani siano abbastanza intelligenti per capire che qui in Francia siamo confrontati a problemi irrisolvibili che voi potete evitare se non ascoltate questi giornalisti che sfogano le proprie frustrazioni personali invece di informare. Che fare delle famiglie poligame che vivono nella clandestinità? Che fare dei loro figli? Difficile incitare le donne alla decoabitazione se poi come in questo caso l'hanno scelta liberamente, nonostante la situazione dei figli in queste famiglie sia drammatica, i conflitti sono infatti moltiplicati per dieci, tra mogli, mariti, fratelli e sorelle di diversi padri. E dobbiamo costruire alloggi popolari con 40 stanze? Il primo ad aver detto che i poligami costano caro allo stato è stato un comunista ex-sindaco di Montreuil.
Ciao
Avevo letto giusto ieri su La Stampa (giornale che-purtroppo-entra a casa mia) questo sproloquio di Quirico e il commento che mi è sgorgato dal cuore è stato: ma che castronate dice questo qui??
Certa gente la pagano pure, e bene, per scrivere pure idiozie... mentre gente come Nessie scrive solo sui blog: è questo che mi fa più rabbia!
T'immagini Nessie se potesse scrivere articoli sui quotidiani? Magari...
Grazie Kizzy. Ma nell'istante stesso in cui ti pagano (magari anche lautamente) devi scrivere quel che vogliono loro. Oppure quel che ritieni ch'essi vorrebbero da te. E non c'è peggior censura dell'autocensura.
Sarkozy su questa faccenda del burqa, indubbiamente ci marcia elettoralmente. Ma scappucciare questi feretri ambulanti non è mai male. Anche se la mia soluzione sarebbe non farli entrare proprio.
Fred, si, magari gli italiani sono abbastanza intelligenti da non voler regalare l'italia agli immigrati. Io sento parecchia gente insospettabile che si lamenta del troppo che hanno soprattutto gli islamici. Ma, c'è un ma. Noi (parlo dei razzisti xenofobi), certe porcherie non le vorremmo mai e di sicuro, certi giornalisti li pubblichiamo solo perchè ci fanno schifo più che altro. Ma l'italia non è in mano nostra, purtroppo. E i partiti, sotto certi punti di vista alla fin fine sono tutti uguali. Da entrambe le orecchie non ci sentono pur di rientrare nel politically correct. Non credere che qui siamo messi meglio che in francia.
Kizzy, Nessie, quoto entrambe.
'Ma nell'istante stesso in cui ti pagano (magari anche lautamente) devi scrivere quel che vogliono loro. Oppure quel che ritieni ch'essi vorrebbero da te. E non c'è peggior censura dell'autocensura.'
Vero anche questo Nessie... anch'io se scrivessi per un qualsiasi giornale mi sentirei un verme se dovessi scrivere cose che non sento mie... se mi ribellassi perderei il posto, alè, ma almeno non avrei perso la mia dignità! E' proprio un sogno avere giornali veramente e totalmente liberi di scrivere la verità (e non in stile Pravda...), sic.
Kizzy, ma in quanti hanno una vera dignità?
Elly, domanda da un milione di dollari... ben pochi, credo, sai com'è "tengo famiglia" e mica si può rischiare di perdere il posto in questi tempi grami; comprensibile per carità ma allora come conciliare il lavoro e gli ideali? Mica tutti si adatterebbero a fare lavori umili pur di non svendere se stessi, vuoi mettere il prestigio che dà dire 'faccio il giornalista'? Non è facile rispondere, cmq in un mondo ideale dovrebbero poter scrivere gente come Nessie in modo da aprire gli occhi a più gente possibile... forse è pura utopia ma almeno lasciatemi sognare.
Posta un commento