venerdì 2 aprile 2010

Integrazione islamica

Blitz islamico nella cattedrale di Cordoba

Madrid - Si è concluso con due arresti il blitz di un gruppo di musulmani nella celebre e bellissima cattedrale di Cordoba, costruita all’interno di una antica moschea dei tempi del Califfato di El Andalus, l’attuale regione spagnola dell’Andalusia. Secondo il quotidiano El Dia de Cordoba, un gruppo di un centinaio di “turisti” musulmani provenienti dall’Austria è entrato mercoledì sera nella chiesa principale della città andalusa e ha cercato di pregare secondo il rito islamico, fingendo di ignorare che si tratta di una pratica esplicitamente proibita dal regolamento della Cattedrale. Davanti all’intervento dei custodi, la maggior parte dei “turisti” si è dispersa. Due di loro si sono però scontrati con i custodi, minacciandoli anche, secondo fonti della sicurezza, con un coltello. Secondo l’edizione online di El Mundo è stato necessario l’intervento della polizia, che ha arrestato i due uomini per violenza e resistenza alle forze dell’ordine. Un agente è rimasto ferito in forma leggera. Secondo le fonti della sicurezza, il blitz del gruppo di musulmani era stato in realtà pianificato. Diversi di loro avevano infatti con sé dei walkie-talkie per sorvegliare i movimenti dei custodi. Gruppi islamici integralisti rivendicano il ritorno della cattedrale-moschea all’islam. La numerosa comunità musulmana andalusa ha chiesto più volte di potere usare parte della cattedrale per riti islamici, una richiesta che è stata respinta dall’arcivescovado di Cordoba.
In una nota la diocesi della città andalusa ha confermato l’accaduto ma ha scelto di abbassare i toni e le tensioni, dichiarandosi «convinta che questo incidente puntuale non è rappresentativo della vera identità musulmana». Secondo la tradizione musulmana, le terre che sono state soggette in passato al dominio islamico si devono considerare occupate temporaneamente dagli infedeli e destinate a tornare dar el-islam (territorio dell’islam). L’Andalusia, riconquistata agli arabi dai re cristiani spagnoli circa ottocento anni fa, è uno di questi territori. Nella propaganda di Al Qaida e di altri movimenti integralisti islamici si parla esplicitamente della necessità di ricorrere alla “guerra santa” per restaurare l’antico Califfato e riconquistare alla religione musulmana le province meridionali della Spagna. Il gesto simbolico compiuto mercoledì a Cordoba rientra in questa visione storico-religiosa.

3 commenti:

Maria Luisa ha detto...

E' un crescendo di provocazioni:prima la preghiera sui sagrati delle Chiese, ora la pretesa di pregare dentro una Basilica Cristiana.



Facciamo un blitz nella Basilica di Santa Sofia?

Maria Luisa

Eleonora ha detto...

Ma no, quali provocazioni. Dai, tutti sappiamo che gli islamici sono vittime di razzismo, xenofobia e occidentalismo. E poi vogliono riprendersi ciò che gli è sempre appartenuto, no?

Maria Luisa ha detto...

Sempre appartenuto?Prima di loro ci sono stati i Vandali (ed ai miei tempi si faceva risalire il nome Andalusia a Vandalucia:terra dei vandali)poi i Visigoti (landahlauts:terra della sorte), ma ora è accettata l'etimologia araba.

Per cui devono mettersi in coda prima di avanzare pretese assurde.

OT
Non so fra noi Emiliani ed i Toscani chi sia messo peggio
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a9.12.01.13.54
certo che una moschea proprio in casa della Fallaci...