domenica 25 aprile 2010

Due pesi, due misure


Un bimbo di Savona che va alla mensa della scuola e non gli viene dato da mangiare perché i genitori non hanno pagato non fa notizia. Un bimbo di Adro al quale avviene la stessa cosa scatena un putiferio su giornali e televisioni nazionali. Spiegazione tanto squallida quanto semplice e vera: a Savona c'è un sindaco di centrosinistra. Ad Adro (provincia di Brescia) c'è un sindaco leghista. Di Adro se n'è occupata tutta la stampa italiana, la televisione e il buon Santoro, l'altra sera ad Annozero, non s'è fatto mancare l'occasione di mettere il ditone nella piaghetta. L’altro ieri l'Unità ha dedicato due pagine ad Adro e nelle due pagine dove si occupava di un fatto di qualche tempo fa ha trovato poche righe per occuparsi di Savona che è notizia fresca fresca. Ad Adro è stata lesa la dignità dell'infanzia, si è operato sotto la spinta di una cultura razzista e poco sensibile alle ragioni dell'infanzia e dell'umanità in genere. A Savona si sono sbagliati e basta, c'è stata una dimenticanza, poco male. Notare che di questo fatto l'Unità se n'è occupata malamente e tutti gli altri escluso Libero non se ne sono neanche accorti. Se non fosse che sotto questo modo di fare ci fosse un problema reale del nostro Paese ci sarebbe solo da farsi quattro risate e, nella sostanza, mandare al diavolo qualcuno e - immediatamente dopo - fregarsene. Ma non è così. Purtroppo. Qual è dunque il problema che sta sotto a questo modo di fare? Cosa si nasconde dietro questa così evidente diversità di trattamento dei fatti? Il voto registra un'Italia che si sposta sempre di più verso il centrodestra, con la Lega che conquista posizioni. Questa è l'Italia che decide per conto proprio attraverso il voto dei cittadini. Poi c'è l'Italia raccontata e interpretata e qui si va in tutt'altra direzione. L'Italia delle opinioni sembrerebbe quasi tutta di centrosinistra e illuminata, matura, e l'Italia dei fatti volta a destra, rozza e razzista. Il sindaco leghista di Adro insensibile alle ragioni più elementari della giustizia sociale, il sindaco di Savona afflitto da qualche sindrome che gli provoca delle dimenticanze. Questo per il centrodestra potrebbe rappresentare un fatto positivo, almeno dal punto di vista elettorale: infatti l'Italia che interpreta non capisce l'Italia che vota e, non capendola, se ne allontana sempre più. E così è, almeno al Nord. La domanda è se non si possa, prima o poi, vivere in un Paese dove alla legittimazione del nonsenso politico segua anche una legittimazione culturale. Difficile a dirsi perché il buon vecchio Antonio Gramsci capì per tempo quello che la cultura liberale e genericamente di destra in questo Paese non ha mai capito abbastanza. E cioè che bisognava entrare nelle casematte della cultura perché da lì si sarebbe influenzata l'opinione pubblica. Per fortuna il popolo è andato oltre e si è fidato per la sua vita reale più del governo del centrodestra che degli interpreti del centrosinistra. Chissà cosa ne direbbe Gramsci.

2 commenti:

ne.ro ha detto...

Anch'io ho fatto un'osservazione simile. Ascolto quasi ogni sera "La zanzara" su Radio24.ilsole24ore, non certo una radio di sinistra. Ebbene, la maggioranza degli interventi è assolutamente contraria a Berlusconi e al centro-destra. Il conduttore Giuseppe Cruciani deve spesso difendersi a muso duro da chi lo accusa di simpatie a destra! Mi chiedo: ma tutta questa gente poi quando vota cambia idea? O sono solo loro a perdere tempo a telefonare alle radio? O sono tanto incazzati che si sfogano come possono?

Eleonora ha detto...

Penso: o sono solo loro a perdere tempo e telefonano alle radio perchè alla fin fine sono incazzati neri che Berlusconi sia ancora lì dov'è.