mercoledì 6 maggio 2009

Italiani, brava gente

Un mercantile italiano non era riuscito a trovarli. il premier Gonzi: «disgusto per l'italia». «Sos» da 3 barconi tra Italia e Malta. Guardia Costiera li salva, ma è polemica. Le due «carrette» con 140 persone a bordo erano in acque maltesi, ma alla fine è dovuta intervenire l'Italia

PALERMO
- L'arrivo di due imbarcazioni cariche di immigrati crea l'ennesimo incidente diplomatico tra Malta e Italia. E rischia di peggiorare la situazione dei disperati del mare in arrivo verso l'Europa. L'incertezza sull'applicazione del diritto marittimo infatti rischia infatti di portare armatori e comandanti a fingere di non vedere le barche degli immigrati per non incorrere in eccessivi problemi.

LA VICENDA - Tutto comincia con un primo sos delle due imbarcazioni, allora nell'area di soccorso maltese. L'sos arriva alle autorità italiane che lo smistano a Malta per competenza. Alla fine la richiesta viene girata ad un mercantile italiano in zona che però non riesce a trovare i barconi. Interviene a questo punto la Guardia Costiera italiana e tutto si risolve. Alla fine infatti due motovedette della Guardia costiera, partite da Lampedusa, hanno intercettato i due barconi carichi di migranti fermi nel Canale di Sicilia e hanno effettuato il trasbordo dei circa 140 passeggeri. Anche un terzo barcone carico di migranti aveva lanciato l'Sos con un telefono satellitare ed è poi stato «agganciato» dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza a 40 miglia a est di Lampedusa.

VERSO IL RIMPATRIO - Sulle imbarcazioni delle forze dell'ordine in questo momento si trovano oltre 200 extracomunitari la cui destinazione finale non è stata però ancora decisa. Fonti maltesi hanno in ogni caso confermato l'orientamento del Viminale di rimpatriare immediatamente in Libia i 227 migranti. Contatti sono in corso con Tripoli per consentire a una nave della Marina Militare italiana di riportare subito indietro gli extracomunitari che attualmente si trovano a bordo di tre motovedette.

POLEMICHE SUGLI AIUTI - Le operazioni di soccorso dovrebbero portare a buon fine quello che si era inizialmente profilato come un nuovo «caso Pinar» nel canale di Sicilia. Dopo la richiesta di soccorso lanciata dai due barconi, la Guardia costiera italiana ha fatto sapere di averne informato Malta, in quanto autorità coordinatrice dei soccorsi. «La chiamata di soccorso è stata fatta direttamente dagli immigrati alle autorità italiane», ha spiegato un portavoce del ministero dell'Interno di Malta. La Capitaneria di porto ha confermato di avere ricevuto le richieste di aiuto e di averle però smistate a Malta, in quanto responsabile dei controlli nella zona di mare dove sono stati segnalati i due barconi, rispettivamente a 45 e 56 miglia da Lampedusa.

«DISGUSTO» - La tensione tra Italia e Malta resta: di fronte al profilarsi di un nuovo confronto tra Malta e l'Italia sul soccorso di immigrati al largo di Lampedusa, il primo ministro maltese Lawrence Gonzi ha espresso «disgusto» verso quello che ha definito come «l'intransigenza dell' Italia nei confronti di vite umane». Gonzi ha dichiarato come «inaccettabile» il mancato soccorso di immigrati a pochi passi dalla costa di Lampedusa.

LA REPLICA DI MARONI - La Commissione europea dia «una interpretazione autentica» su quale porto deve intervenire in caso di barconi di immigrati che necessitano di soccorso. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, risponde così al primo ministro maltese. Conversando con i cronisti a Montecitorio, il ministro del Carroccio dice di avere «grande stima del premier e del mio omologo maltese» e aggiunge: «Capisco che la questione pone problemi a Malta, ma pacta sunt servanda, le regole vanno rispettate». Il che vuol dire che «se il barcone è in acqua maltese deve intervenire Malta». Insomma, «ho chiesto a Barroso di chiarire se debba intervenire il porto più vicino o il più sicuro». Da parte nostra, «siamo disponibili a soccorrere anche a Lampedusa» e «gli italiani hanno già fatto oltre 600 interventi che riguardavano immigrati nelle acque maltesi, ma desso non lo facciamo più, perchè non possiamo. Allora perchè Malta non riduce le loro acque? Non lo fa perchè riceve contributi europei in base al perimetro».

«STUPITA» - Il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, ha invece espresso «stupore» per le dichiarazioni del primo ministro maltese che «accusa la nostra Guardia Costiera di non prestare soccorso umanitario ai barconi con a bordo i clandestini illegali nel nostro mare». «Vorrei ricordare - ha dichiarato il sottosegretario a margine del primo forum delle Guardie Costiere del Mediterraneo apertosi stamani a Genova - che la Guardia Costiera italiana è l'unica che recupera i naufraghi anche in acque non territoriali e lo fa con grandissima umanità e spirito di servizio e facendo veramente un grande lavoro che non fanno altri governi di paesi che si affacciano sul Mediterraneo».

3 commenti:

Massimo ha detto...

Purtroppo emerge sempre più come i veri gonzi siamo noi italiani ...

Anonimo ha detto...

Pare che ce l'abbiamo fatta a rispedirli al mittente:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_959145331.html

Artemisia.

Elly ha detto...

Massimo, controordine, sono stati rispediti al mittente. Così dicono.

Artemisia, grazie, stavo leggendo proprio ora su Libero di questa notizia. E speriamo sia la volta buona con una serie di rimpatri veloci da oggi in poi.