ROMA - Spaccatura nel plenum del Csm, chiamato ad approvare giovedì mattina il parere che esprime più di una perplessità sul decreto sicurezza, attualmente al vaglio della Camera. Il parere è stato approvato a larga maggioranza ma il plenum si è spaccato sulle ronde: sulla questione è stato registrato infatti il voto contrario dei laici del Pdl e l'astensione del vicepresidente Nicola Mancino e dei tre togati di Magistratura Indipendente. Da parte sua il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano apostrofa come «atto improprio» la bocciatura delle ronde da parte del Csm.
MANCINO - «Personalmente sono contro l'introduzione delle ronde - ha detto Mancino - ma questo fa parte della politica, noi non ce ne possiamo occupare altrove, dunque, avrei dato un voto contrario, ma l'espressione di questo parere mi trova molto perplesso sul punto e quindi mi astengo». L'assemblea di Palazzo dei Marescialli ha votato il documento della sesta commissione esprimendosi, volta per volta, sui vari punti del decreto sicurezza che ha preso in esame: sulla parte inerente gli stupri, si è registrata la sola astensione dei laici del Pdl, mentre circa lo stalking, per il quale si rilevava un apprezzamento per il provvedimento legislativo, si è registrata l'unanimità. Nel capitolo dedicato al trattenimento degli immigrati irregolari nei centri per l'identificazione e l'espulsione, su cui il parere esprime perplessità in alcuni punti, hanno espresso voto contrario i laici del Pdl, e si è registrata l'astensione di Mancino e del togato di Magistratura Indipendente Cosimo Ferri.
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