sabato 4 aprile 2009

Il leviatano


Strasburgo, quel buco a spese dei contribuenti. Le speculazioni finanziarie colpiscono anche la previdenza integrativa degli europarlamentari

In varie parti d' Europa si moltiplicano le manifestazioni di protesta per gli aiuti dello Stato alle banche e alle imprese travolte dalla crisi economico-finanziaria a causa delle attività speculative e per aver elargito per anni ricchi introiti ai manager e agli azionisti (invece di accumulare riserve per i tempi duri). Ma addirittura l' Europarlamento ha fatto capire che l' establishment politico-economico finanziario ritiene spesso scontato che i suoi guadagni debbano essere personali e le perdite scaricate sui contribuenti. Si è capito la settimana scorsa a Strasburgo, dove si è scoperto che il già discusso fondo pensionistico integrativo degli eurodeputati ha accumulato forti perdite per investimenti speculativi affrontati contando sulla garanzia di copertura dei «buchi» con il denaro pubblico. L' eurodeputato leghista Mario Borghezio ha denunciato il rischio di insolvenza futura del fondo segnalando voci di «perdite per molte decine di milioni di euro». Il vicepresidente dell' Europarlamento, Luigi Cocilovo della Margherita, ha ammesso al Corriere che le operazioni in Borsa «hanno provocato perdite intorno al 30% della capitalizzazione del fondo, ma al momento non c' è il rischio d' insolvenza». L' aspetto più scandaloso scaturisce dal fatto che questa pensione aggiuntiva è finanziata solo per un terzo dall' eurodeputato e per due terzi con denaro dei contribuenti. E che, come conferma Cocilovo, «le pensioni sono comunque garantite dall' Europarlamento». Quindi il fondo, invece di investire in titoli di Stato, ha tranquillamente azzardato investimenti speculativi perché se si guadagnava ne incassava i benefici, se si perdeva (anche fino all' insolvenza) avrebbero pagato i cittadini Ue. Inoltre il fondo pensioni integrativo, naturalmente domiciliato dai politici nel paradiso fiscale del Lussemburgo, è guidato da Richard Balfe, un ex eurodeputato britannico espulso dai laburisti e confluito nei conservatori. L ' Herald Tribune segnalò che da eurodeputato Balfe retribuiva la moglie con i fondi pubblici destinati ai collaboratori versandole ben 12.052 euro al mese, cioè quasi il doppio del suo salario da deputato. Borghezio definisce «inimmaginabile e vergognoso che il contribuente europeo, dopo aver pagato già due terzi delle nostre pensioni, sia anche chiamato a pagare una seconda volta per i buchi speculativi». Cocilovo rassicura che «è stata abolita la possibilità di farsi liquidare anticipatamente il 25% della rendita per ridurre il rischio di futuri salvataggi con denaro pubblico». Ma nell' Europarlamento c' è una maggioranza trasversale preoccupante. La settimana scorsa i due principali gruppi, Ppe (con Forza Italia) e Pse (con i Ds), hanno fatto respingere perfino un doveroso emendamento dei Verdi, appoggiato da Margherita, An, Lega e comunisti. Chiedeva di impedire di usare il denaro pubblico per coprire le perdite di azionisti e dirigenti che in passato hanno incassato proventi elevatissimi.

Caizzi Ivo

1 commenti:

Nessie ha detto...

Bravissima! Hai fatto bene a riportare questo articolo. Carne da macello, siamo per questi farabutti della Ue. Elly ti ho spedito un'email con foto, l'hai ricevuta? Ciao