sabato 11 febbraio 2012

Italiani pessimi, parola di massone...


Mario Monti sbarca in America e Obama lo riceve con gli onori che spettano a un premier italiano. Per l’occasione il settimanale Time gli dedica la copertina con il titolo: «Può quest’uomo salvare l’Europa?». Nell'intervista all’interno lui, oltre a dare merito a Berlusconi di comportarsi come statista, risponde che ha come missione «cambiare il modo di vivere degli italiani». La prima domanda è impegnativa, anche se in queste ore, per la verità, il suo governo fatica a salvare gli italiani dalle nevicate, complice lo scellerato smantellamento della Protezione civile voluto dall'asse sinistra-magistrati. Sul cambiare gli italiani sono scettico. La frase è ambigua. Cosa intende Monti? Entrare oltre che nelle nostre banche anche nelle nostre vite? Trasformare l’Italia in una grande scuola di etica a cielo aperto? Spero di no, ma sta di fatto che evidentemente noi italiani a Monti così non piacciamo, e da professore quale è ci dà una bella insufficienza, per di più su una pagella, Time, internazionale. Io non credo che i problemi di questo Paese siano gli italiani, i cui non pochi vizi sono per la maggior parte una legittima difesa da uno Stato, quello sì, arruffone, arrogante e inetto. Dalla violenza con cui Vittorio Emanuele II ha unito l’Italia in poi è stato tutto un braccio di ferro tra Stato e cittadini condito da un assistenzialismo buono solo a comperare consenso politico. È vero, non tutti pagano le tasse, ma per prima cosa si dovrebbe affrontare il problema di uno Stato ancora oggi ladro, per la quantità di soldi che ruba dalle nostre tasche con tasse esorbitanti. Va cambiato uno Stato che applica interessi da strozzino a chi non paga una multa ma che paga a tre anni i suoi cittadini fornitori. Va cambiato uno Stato che strapaga politici e burocrati ma che tratta da pezzenti gli insegnanti, vera classe dirigente di un Paese. L'elenco sarebbe infinito, e una cosa è certa. Se usciti sconfitti e con le pezze al sedere dalla Seconda guerra mondiale siamo diventati l’ottava potenza al mondo, il merito è solo degli italiani, non certo di chi li ha governati. Se Monti vuole davvero cambiare il Paese, non provi a cambiare gli italiani, li lasci anzi liberi, non li costringa, per sfuggire a nuovi lacci e soprusi, a essere ancora più furbetti. Cambi invece, e velocemente, lo Stato, approfitti di una situazione politica unica e forse irripetibile. Su questa strada, e spero che questo in realtà intendesse dire, lo seguiremo e sosterremo senza riserve. Anzi, gli saremmo pure grati.

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