lunedì 6 febbraio 2012

Vicina vicina a mammà...

Ma il fatto è che... a volte è meglio tacere anche se è difficile.


Non uno, ma due lavori tutti vicino, molto vicino a mammà. Lei si chiama Silvia Deaglio ha 37 anni ed è la figlia del ministro del Welfare Elsa Fornero e del giornalista-prof Mario Deaglio. Silvia è professore associato alla facoltà di medicina dell'Università di Torino e, allo stesso tempo responsabile della ricerca presso la HuGeF, una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana.

Le strane coincidenze - Come scritto da Libero la figlia del ministro ha cominciato a insegnare medicina, a soli 30 anni, proprio nella stessa università in cui insegnano economia il padre Mario e la madre neoministro. Inoltre è responsabile di “Human Genetics Foundation” che guarda caso, è stata creata dalla Compagnia di San Paolo di cui la Fornero era vicepresidente dal 2008 al 2010, dall’università di Torino in cui insegnano i genitori e dal Politecnico di Torino il cui rettore era nel consiglio direttivo della Fondazione, fino a che non è diventato ministro dell’Istruzione con il nome di Francesco Profumo.

"Ovviamente non c`è nulla di illegale né di irregolare e non nutriamo dubbi sulla competenza della dottoressa Silvia Deaglio, figlia di Mario e di Elsa e collega di entrambi all`università di Torino. Siamo anche sicuri che si tratti di una scelta sobria e in linea con i tempi cupi", ha scritto nei mesi scorsi Libero ma la notizia, già di per sé sorprendente fa un certo effetto dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri che ha detto che gli italiani sono fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà. Bene, a guardare la figlia della Fornero sembrerebbe proprio di sì. La città è Torino, il posto fisso è all'Università della stessa città dove i suoi genitori insegnano. Non solo. Silvia ha non uno ma due posti, ma il ministro Elsa intervenendo proprio all'Università di Torino ha detto "non si può promettere a tutti l'illusione del posto fisso. Fare in modo che tutti abbiano un pò più di chance e non che un segmento sia protetto a scapito di altri. Non si intende usare la clava ma una parte propositiva di dialogo per cambiare questa società".

I ricchi finanziamenti - Quello che sorprende, oltre al duplice incarico nell'Università di mammà, fa notare il sito del Fatto Quotidiano è che "in un Paese che investe in questo campo meno dell’1% del Pil Silvia Deaglio è riuscita a ottenere dai ministeri della Salute e della Ricerca quasi un milione di euro in due anni (500mila nel 2008, 373.400 e 69mila nel 2009). La Regione Piemonte ha finanziato per 12mila e 6mila euro. ALa Compagnia di San Paolo, quella “vicepresieduta” dalla mamma, nello stesso biennio ha finanziato a Silvia un progetto di ricerca da 120mila euro divisi in due trance da 60mila. Nel 2010 la fondazione “Human Gentics Foundation”, creatura della Compagnia stessa, ha garantito il posto da responsabile di unità di ricerca affidandole un progetto da 190mila euro. Silvia, alla fine dei conti, è una donna da un milione e mezzo di euro".

3 commenti:

samuela ha detto...

Non c'è niente di ingenuo o estemporaneo in quello che sta dicendo...Fa parte del mondialismo inumano giocare con le persone come con i liquidi nei vasi comunicanti, questo è il nostro status.
Secoli di storia di emigrazione, di dolore patito -e arrecato a volte- quelli che sono rimasti hanno dato l'anima per NON dover emigrare più e perchè fosse il più possibile una scelta di vita e ci troviamo punto e a capo. Con masse abnormi di allogeni premute apposta addosso per farci capire che dobbiamo sloggiare dalle nostre città, campagne, paesaggi. PER FORZA.

Eleonora ha detto...

No che in effetti non c'è niente di ingenuo. Questa gente al governo (non eletto a causa della politica ridicola, ripetiamolo ancora) sa benissimo cosa dice e soprattutto cosa fa. Si, adesso ci credo che vogliono farci fuori per davvero. Peccato che non possano ammazzarci fisicamente... e allora, lo fanno psicologicamente. Si, con buona pace dei nostri avi.

Nessie ha detto...

No, non lo fanno psicologicamente Elly. Lo fanno proprio FISICAMENTE. Perché se nel giro di qualche anno (o forse di qualche mese) ci riducono come la Grecia è chiaro che si muore anche di denutrizione nell'indifferenza generale di chi pensa all'adesione dei parametri della Ue.