giovedì 9 febbraio 2012

Non è una resa ai delinquenti

Ma la colpa di un orrore simile, non è di questo governo. La colpa è solo esclusivamente di ha votato questo orrore per ben due volte, prima al senato e poi alla camera. La colpa è SOLO dei parlamentari. E alle prossime elezioni, pretenderebbero il voto? Ringraziamo soprattutto il  vile PDL che s'è reso più complice di altri di una oscenità come questa. E 3500 delinquenti, probabilmente da domani, torneranno a casa propria o peggio ancora, in strada.


"Non è una resa dello stato né uno scaricabarile. I delinquenti 'veri' rimarranno in carcere a scontare la pena; io sono favorevole a che la pena sia scontata". Il ministro della Giustizia Paola Severino lo dice chiaramente sbito dopo che l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Monti. Questa mattina il decreto legge ribattezzato "svuota carceri" è, infatti, passato con 420 voti favorevoli, 78 contrari (leghisti e dipietristi) e 35 astenuti (Popolo e territorio e Radicali). Poco prima del voto è stato lo stesso leader del Carroccio Umberto Bossi a ribadire il proprio "no" al decreto: "Questi provvedimenti non hanno mai funzionato. Speriamo funzionino stavolta". Ma è proprio la Severino a confermare la validità del decreto: "C'è un disegno di legge già passato in Consiglio dei ministri per affrontare la politica carceraria che prevede ad esempio misure alternative alla detenzione". Per la titolare del dicastero di via Arenula, "il decreto è un pezzetto di un mosaico" e, per questo, bisogna vederlo inquadrato nel disegno complessivo. "Quando si dice 'svuota carceri' - ha chiosato il Guardasigilli - si dà una informazione parziale e si desta allarme sociale". Replicando alle critiche mosse dall'opposizione, la Severino ha puntualizzato che "non è un decreto a seguito del quale le carceri si svuotano" perché "ci sarà un magistrato che valuterà la pericolosità sociale e il detenuto uscirà solo se meriterà gli arresti domiciliari". Con il voto di oggi a Montecitorio il premier Mario Monti vede calare, ancora una volta, la maggioranza. Un calo che, fiducia dopo fiducia, è stato pressoché progressivo. Andando a ritroso nel tempo, infatti, il decreto milleproroghe aveva ricevuto 469 voti favorevoli il 26 gennaio, il 16 dicembre la manovra aveva incassato 495 "sì" e il 18 novembre, quando il Professore si era insediato a Palazzo Chigi, poteva contare su 556 preferenze.

1 commenti:

Massimo ha detto...

Il 36% degli occupanti le nostre carceri sono stranieri: basterebbe mandarli a scontare la pena a casa loro (dopo averne registrato il dna). Il 22% è "in attesa di giudizio". La gran parte di questo 22% non dovrebbe essere detenuto fino a condanna definitiva. Il problema sarebbe risolto senza liberare criminali condannati.