martedì 21 febbraio 2012

Immigrazione


(ASCA) - Strasburgo, 21 feb - ''Nonostante qualche progresso, e' ancora necessario un maggiore impegno per combattere l'istigazione all'odio e proteggere Rom e immigrati dalla violenza e dalla discriminazione''. Si apre cosi' il rapporto dell'ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa) sull'Italia. Il Presidente ad interim, Francois Sant'Angelo, ha osservato che l'Italia dispone ora di un'efficace normativa contro la discriminazione e la violenza razzista nello sport. Pero', nonostante i tribunali abbiano annullato molte misure discriminatorie precedentemente adottate dal Governo e da alcuni sindaci, ''aumentano i discorsi razzisti in politica. Gli immigrati sono sempre presentati come fonte di insicurezza. Questo linguaggio discriminatorio influenza l'opinione pubblica. Ecco perche' ci sono state aggressioni violente contro Rom e immigrati. Anche un certo numero di comuni e di regioni abbiano adottato programmi messi a favore dell'inclusione sociale, i Rom continuano a subire discriminazione ed emarginazione. I campi nomadi, seppure autorizzati, sono relegati in aree lontane dai centri urbani. Mentre i campi abusivi, sono oggetto continuo di sgomberi forzati e demolizioni''.

La politica dei respingimenti, inaugurata nel maggio del 2009, che prevede di rimandare nel paese di origine i battelli intercettati in mare aperto tra l'Italia e la Libia, prosegue il Consiglio d'Europa, ''ha privato un certo numero di persone della possibilita' di fare valere il loro diritto d'asilo. Altri problemi sono stati riscontrati a seguito degli eventi del Nord Africa agli inizi del 2011. Non si possono non deplorare i respingimenti affrettati e le condizioni di accoglienza inadeguate''. ''Persistono i pregiudizi - rileva il Rapporto - contro i musulmani e l'antisemitismo, e si segnalano casi di discriminazione nei confronti dei gruppi vulnerabili nell'accesso agli alloggi dati in locazione da privati''. L'ECRI ha previsto una procedura di valutazione intermedia entro due anni e formulato un certo numero di raccomandazioni tra cui la garanzia di protezione per tutti i Rom, soprattutto per chi viene sgomberato, e il rispetto del principio del non respingimento. Il rapporto e' stato elaborato sui dati raccolti durante la visita dell'ECRI in Italia nel novembre 2010 e tiene conto degli ultimi sviluppi fino a giugno 2011.

Arrestati 9 terroristi turchi "Favorivano immigrazione"

Accusati di far entrare clandestini in Italia, gli indagati appartengono all'organizzazione "hezbollah". Gli inquirenti: non avevano scopi eversivi Facevano entrare immigrati clandestini in Italia fornendo loro, dietro pagamento, un pacchetto "all inclusive" che gli garantiva viaggio, alloggio e un lavoro. Tutto questo dopo averli istruiti sulle dichiarazioni da fare alle autorità italiane, con storie false di torture in realtà mai avvenute nei paesi di origine per ottenere l’asilo politico. A riferirlo all’Adnkronos è il vicequestore aggiunto del Servizio Centrale antiterrorismo, Fabio Berrilli. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i 9 cittadini appartenenti all’organizzazione terroristica turca 'Hezbollah' arrestati nell’ambito dell’operazione eseguita questa mattina dalla polizia di Terni, coordinata dal Servizio Centrale Antiterrorismo dell’Ucigos. Gli agenti di polizia hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ai domiciliari. La base dell’organizzazione era a Terni ma perquisizioni sono state eseguite anche a Como e a Trieste. Almeno 30 gli immigrati che sono riusciti ad entrare in Italia grazie all’attività di questa organizzazione, secondo quanto accertato dalla polizia nel corso di un anno e mezzo.

Traffico di clandestini - Nel corso dell’indagine, precisa il vicequestore Berrilli, "non sono stati scoperti piani eversivi". L’attività svolta in Italia dagli indagati era relativa al traffico di clandestini. "Li facevano arrivare in auto, pullman o tir - spiega - Gran parte degli arrestati sono turchi riconducibili all’organizzazione Hezbollah turca, che nulla ha a che vedere con l’Hezbollah libanese". Berrilli precisa che "è la prima volta che appartenenti a questa organizzazione terroristica vengono individuati in Italia. Sono arrivati nel nostro Paese, come in altre nazioni europee, a seguito della diaspora dovuta alla forte azione di contrasto perseguita dalle autorità turche a partire dal 2000. Il loro obiettivo è l'instaurazione del califfato in Turchia".

1 commenti:

samuela ha detto...

Non si preoccupino, la popolazione ha avvertito l'urgenza della situazionem infatti:

http://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/notizie/cronaca/2012/21-febbraio-2012/negozio-vieta-ingresso-zingari-commessa-marocchina-non-razzismo-1903375746025.shtml