venerdì 24 febbraio 2012

Incompetenti santoni


Allarme rosso nelle casse dello stato: nei prossimi due mesi si prevede un deficit di 18-20 miliardi. Tanto, troppo: per ripianarlo non basta riformare il Tesoro: ecco perché, secondo Repubblica, prende forza l'ipotesi di un anticipo delle scadenze dell'Irap pagata dalle imprese. Come detto, la Tesoreria unica non basta: l'escamotage permetterebbe di accentrare tutte le somme depositate nelle casse degli enti locali e immetterle nella cassaforte della Banca d'Italia. Sono 8-9 miliardi di euro di fatto sottratti a Comuni, Province e Regioni. Che infatti protestano e annunciano ricorsi alla Corte Costituzionale. La beffa è che quei soldi non coprono il fabbisogno dei prossimi mesi, già annunciato in rialzo alla faccia dei tagli alla pubblica amministrazione. L'altra mossa, sconsigliata, è aumentare le emissioni dei titoli pubblici che però aumenterebbe di riflesso i tassi, con effetti nefasti sullo spread. Ecco perché dal decreto fiscale già oggi potrebbe spuntare quella vocina che tanto dispiace alle imprese: Irap anticipata, visto che la tassa si paga sul valore di produzione e non sugli utili. Un'altra cattiva notizia per gli italiani, dunque. Il premier negli ultimi giorni ha più volte smentito la necessità di una manovra bis, ma questo non significa che non si dovranno tirare fuori altri soldi. L'ultima occasione dovrebbe essere la tassa sulla casa prevista nel decreto semplificazioni oggi al vaglio del Consiglio dei ministri, mentre stando alle indiscrezioni dovrebbero essere esentate le proprietà del Vaticano.

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