MILANO - Il movente della «gelosia morbosa» è uno «stato passionale, causa frequente di delitti anche gravissimi», ma non può essere considerato «un'aggravante per futili e abbietti motivi». Lo ribadisce la Cassazione che ha confermato la condanna a 14 anni per omicidio della Corte d'Assise d'Appello di Milano nei confronti di un immigrato che aveva ucciso la moglie. Same U. nel 2006 dopo l'ennesima scenata di gelosia aveva ucciso la moglie con un coltello da cucina. Condannato dal Tribunale di Milano per omicidio, la Corte d'Appello aveva rideterminato la pena escludendo l'aggravante per futili motivi. Nel ricorso in Cassazione il procuratore aveva chiesto un nuovo processo che tenesse conto dell'aggravante sostenendo che l' uomo aveva più volte minacciato di morte la moglie «se solo l'avesse vista con altri uomini», perchè la considerava una «cosa propria». L'omicidio era stato, quindi, lo «sfogo di un desiderio anomalo di possesso in esito ad un lungo periodo di molestie». Da qui i futili motivi che avrebbero dovuto portare ad una condanna più lunga. La prima Sezione Penale della Cassazione, nella sentenza n.18187, ha ricordato, però, come questa aggravante si determini quando il delitto è causato da uno «stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato, rispetto alla gravità del reato, da apparire per la generalità delle persone, assolutamente insufficiente a provocare l'azione delittuosa, tanto da poter considerarsi più che una causa determinante l'evento un pretesto per dare sfogo all'impulso criminale». Non è così per la gelosia, secondo i supremi giudici, che anche per la «coscienza collettiva non è tale da costituire una ragione inapprezzabile di pulsioni illecite».
lunedì 4 maggio 2009
Una sentenza
Uccise per gelosia, la Cassazione: «non è aggravante per futili motivi». Confermata la condanna a 14 anni per omicidio della Corte d'Assise d'Appello nei confronti di un immigrato
MILANO - Il movente della «gelosia morbosa» è uno «stato passionale, causa frequente di delitti anche gravissimi», ma non può essere considerato «un'aggravante per futili e abbietti motivi». Lo ribadisce la Cassazione che ha confermato la condanna a 14 anni per omicidio della Corte d'Assise d'Appello di Milano nei confronti di un immigrato che aveva ucciso la moglie. Same U. nel 2006 dopo l'ennesima scenata di gelosia aveva ucciso la moglie con un coltello da cucina. Condannato dal Tribunale di Milano per omicidio, la Corte d'Appello aveva rideterminato la pena escludendo l'aggravante per futili motivi. Nel ricorso in Cassazione il procuratore aveva chiesto un nuovo processo che tenesse conto dell'aggravante sostenendo che l' uomo aveva più volte minacciato di morte la moglie «se solo l'avesse vista con altri uomini», perchè la considerava una «cosa propria». L'omicidio era stato, quindi, lo «sfogo di un desiderio anomalo di possesso in esito ad un lungo periodo di molestie». Da qui i futili motivi che avrebbero dovuto portare ad una condanna più lunga. La prima Sezione Penale della Cassazione, nella sentenza n.18187, ha ricordato, però, come questa aggravante si determini quando il delitto è causato da uno «stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato, rispetto alla gravità del reato, da apparire per la generalità delle persone, assolutamente insufficiente a provocare l'azione delittuosa, tanto da poter considerarsi più che una causa determinante l'evento un pretesto per dare sfogo all'impulso criminale». Non è così per la gelosia, secondo i supremi giudici, che anche per la «coscienza collettiva non è tale da costituire una ragione inapprezzabile di pulsioni illecite».
MILANO - Il movente della «gelosia morbosa» è uno «stato passionale, causa frequente di delitti anche gravissimi», ma non può essere considerato «un'aggravante per futili e abbietti motivi». Lo ribadisce la Cassazione che ha confermato la condanna a 14 anni per omicidio della Corte d'Assise d'Appello di Milano nei confronti di un immigrato che aveva ucciso la moglie. Same U. nel 2006 dopo l'ennesima scenata di gelosia aveva ucciso la moglie con un coltello da cucina. Condannato dal Tribunale di Milano per omicidio, la Corte d'Appello aveva rideterminato la pena escludendo l'aggravante per futili motivi. Nel ricorso in Cassazione il procuratore aveva chiesto un nuovo processo che tenesse conto dell'aggravante sostenendo che l' uomo aveva più volte minacciato di morte la moglie «se solo l'avesse vista con altri uomini», perchè la considerava una «cosa propria». L'omicidio era stato, quindi, lo «sfogo di un desiderio anomalo di possesso in esito ad un lungo periodo di molestie». Da qui i futili motivi che avrebbero dovuto portare ad una condanna più lunga. La prima Sezione Penale della Cassazione, nella sentenza n.18187, ha ricordato, però, come questa aggravante si determini quando il delitto è causato da uno «stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato, rispetto alla gravità del reato, da apparire per la generalità delle persone, assolutamente insufficiente a provocare l'azione delittuosa, tanto da poter considerarsi più che una causa determinante l'evento un pretesto per dare sfogo all'impulso criminale». Non è così per la gelosia, secondo i supremi giudici, che anche per la «coscienza collettiva non è tale da costituire una ragione inapprezzabile di pulsioni illecite».
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6 commenti:
Futili motivi o meno a chi uccide deve essere comminato l'ergastolo.
Ma d'altra parte povero marocchino deve essere capito, fa parte del suo back ground culturale considerare la donna sua esclusiva proprietà da trattare e distruggere a proprio piacimento.
Ho il vomito, stavo cenando quando ho udito alla tv la notizia e mi è passata la voglia di proseguire.
14 anni, così vale la vita di una donna!fra buona condotta, se è furbo, amnistie in caso di morte di un papa o un presidente...fra 7 anni è già ai domiciliari.
Artemisia
D'accordo con Artemisia: la gelosia non costituisce certo un motivo futile, almeno non nell'ottica delle categorie giuridiche (il futile motivo, tanto per avere un'idea, è l'omicidio perpetrato per noia o per scommessa dai balordi di periferia)! Ma 14 anni sono veramente un'inezia! Anche perchè si sarebbe potuta valutare la progressione criminosa dalla violenza morale come base fattuale per l'applicazione più severa dell'intervallo edittale! Pirla il PM a chiedere i futili motivi invece che pretendere una valutazione complessiva e rigorosa del reato!
Adesso che ci penso... non c'è anche la legge per lo Stalking o magari quella legge vale solo per gli italiani?
mi sa di sì che valga solo per gli Italiani.
PS
Se Stasi verrà giudicato colpevole .secondo voi quanti anni di carcere si beccherà?
Artemisia
Artemisia, immagino l'ergastolo e lo farà fino alla fine.
era quello che stavo penando anch'io...
In Italia sta tornando il il Codice Rocco o una sharia strisciante?
Artemisia.
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