WASHINGTON – I terroristi in Iraq usano per le loro missioni suicide donne, adolescenti e minori. E uno di loro è stata neutralizzato prima che potesse azionare la cintura esplosiva. Momenti drammatici documentati dalle foto diffuse dal sito «Nahrain.com». In base alla ricostruzione – mancano però conferme ufficiali, è bene ricordarlo – l'attentatore, 16 anni, si è avvicinato ad un luogo di preghiera sciita a Kirkuk ed ha sparato contro una guardia all'ingresso. Poi, sfruttando la confusione, ha tentato di entrare all'interno dei locali per farsi saltare in mezzo ai fedeli. Ma le altre sentinelle in servizio lo hanno fermato ed hanno quindi recuperato una grossa cintura piena di tubi esplosivi. Il giovane, secondo alcune testimonianze, sembrava drogato o sotto gli effetti dei sedativi. Un particolare già emerso in passato dopo l'arresto di reclutatori di kamikaze che hanno ammesso di somministrare sostanze ai complici incaricati di portare a termine l’attacco.
KAMIKAZE SCATENATI - Negli ultimi dieci giorni i qaedisti e le formazioni affini hanno messo a segno numerosi attentati con un alto bilancio di vittime. Colpi sferrati con il ricorso a kamikaze – diverse le donne – e un buon numero di autobombe. Oltre alle tradizionali cinture esplosive, i militanti hanno impiegato grosse borse riempite di esplosive ed attivate da una granata. Gli obiettivi sono stati quasi sempre luoghi frequentati dalla maggioranza sciita. Nulla di nuovo. L’intento dei terroristi sunniti è quello di riaccendere il conflitto civile e religioso. Le stragi dovrebbero, infatti, provocare una reazione armata da parte degli sciiti. Fonti americane sostengono che le operazioni eversive sarebbero coordinate dall’egiziano Abu Hamza Al Mujaher.
Guido Olimpio
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