ROMA - Primo via libera oggi da parte del governo per le misure "per introdurre la meritocrazia" e "consentire la digitalizzazione della pubblica amministrazione". Ma il provvedimento, definito dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta "una rivoluzione copernicana al servizio del cittadino", è stato fortemente criticato dai sindacati, dai confederali ai Cobas ai rappresentanti della polizia. Stavolta Cgil, Cisl e Uil appaiono allineate nel contestare il contenuto del decreto legislativo, che comunque verrà adesso trasmesso alle parti sociali, attraverso il Cnel, alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per il parere, e diventerà legge solo dopo questi passaggi e la definitiva approvazione in Consiglio dei ministri. Per il ministro Brunetta il decreto significa "trasparenza, valutazione, merito, nuovo tipo di contrattazione, azione collettiva nelle mani dei cittadini per controllare l'operato della pubblica amministrazione". Valutazione, contrattazione, dirigenza, class action, ha aggiunto, "sembrano cose lunari; invece sono legge dello Stato". Prima ancora che il contenuto, i sindacati contestano il metodo: la Cisl ha infatti invita il governo a "tornare indietro". "Siamo molto irritati per questa invasione di campo della politica che, su una partita come quella del pubblico impiego se la canta e se la suona" tuona il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale "le riforme nel lavoro e nel pubblico impiego si fanno attraverso discussioni trasparenti tra governo e sindacato: o Berlusconi torna indietro o noi protesteremo fortemente contro questa iniziativa arbitraria". Anche la Cgil ha denunciato la "totale" assenza di confronto non solo con il sindacato, ma anche con il sistema delle amministrazioni locali: "Nulla di nuovo da parte del ministro Brunetta, ma per quel che riguarda gli altri ministri federalisti?", ha rilevato il responsabile del dipartimento Settori pubblici, Michele Gentile, augurandosi che "ora tutti i sindacati, chiedano un confronto urgente, certo non in sede Cnel". Più di merito le critiche di RdB-CUB, che ha quindi deciso l'avvio della mobilitazione di tutta la categoria attivando "immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego". "Con l'approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della pubblica amministrazione il ministro Brunetta, coadiuvato dall'intero governo, decide l'ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici", afferma l'organizzazione sindacale. Mentre i sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Consap, Coisp e Uilps, dicono insieme "No al tentativo del ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, di limitare il nostro ruolo", e criticano in dettaglio la decurtazione dei salari e l'erosione dei diritti acquisiti dei poliziotti.
sabato 9 maggio 2009
Lamentazioni
Il ministro Brunetta ha annunciato il provvedimento come una rivoluzione copernicana. Ma i confederali e i rappresentanti di categoria si ribellano, sul metodo e sul merito. Cdm, passa decreto 'antifannulloni'. Ma i sindacati attaccano il governo
ROMA - Primo via libera oggi da parte del governo per le misure "per introdurre la meritocrazia" e "consentire la digitalizzazione della pubblica amministrazione". Ma il provvedimento, definito dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta "una rivoluzione copernicana al servizio del cittadino", è stato fortemente criticato dai sindacati, dai confederali ai Cobas ai rappresentanti della polizia. Stavolta Cgil, Cisl e Uil appaiono allineate nel contestare il contenuto del decreto legislativo, che comunque verrà adesso trasmesso alle parti sociali, attraverso il Cnel, alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per il parere, e diventerà legge solo dopo questi passaggi e la definitiva approvazione in Consiglio dei ministri. Per il ministro Brunetta il decreto significa "trasparenza, valutazione, merito, nuovo tipo di contrattazione, azione collettiva nelle mani dei cittadini per controllare l'operato della pubblica amministrazione". Valutazione, contrattazione, dirigenza, class action, ha aggiunto, "sembrano cose lunari; invece sono legge dello Stato". Prima ancora che il contenuto, i sindacati contestano il metodo: la Cisl ha infatti invita il governo a "tornare indietro". "Siamo molto irritati per questa invasione di campo della politica che, su una partita come quella del pubblico impiego se la canta e se la suona" tuona il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale "le riforme nel lavoro e nel pubblico impiego si fanno attraverso discussioni trasparenti tra governo e sindacato: o Berlusconi torna indietro o noi protesteremo fortemente contro questa iniziativa arbitraria". Anche la Cgil ha denunciato la "totale" assenza di confronto non solo con il sindacato, ma anche con il sistema delle amministrazioni locali: "Nulla di nuovo da parte del ministro Brunetta, ma per quel che riguarda gli altri ministri federalisti?", ha rilevato il responsabile del dipartimento Settori pubblici, Michele Gentile, augurandosi che "ora tutti i sindacati, chiedano un confronto urgente, certo non in sede Cnel". Più di merito le critiche di RdB-CUB, che ha quindi deciso l'avvio della mobilitazione di tutta la categoria attivando "immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego". "Con l'approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della pubblica amministrazione il ministro Brunetta, coadiuvato dall'intero governo, decide l'ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici", afferma l'organizzazione sindacale. Mentre i sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Consap, Coisp e Uilps, dicono insieme "No al tentativo del ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, di limitare il nostro ruolo", e criticano in dettaglio la decurtazione dei salari e l'erosione dei diritti acquisiti dei poliziotti.
ROMA - Primo via libera oggi da parte del governo per le misure "per introdurre la meritocrazia" e "consentire la digitalizzazione della pubblica amministrazione". Ma il provvedimento, definito dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta "una rivoluzione copernicana al servizio del cittadino", è stato fortemente criticato dai sindacati, dai confederali ai Cobas ai rappresentanti della polizia. Stavolta Cgil, Cisl e Uil appaiono allineate nel contestare il contenuto del decreto legislativo, che comunque verrà adesso trasmesso alle parti sociali, attraverso il Cnel, alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per il parere, e diventerà legge solo dopo questi passaggi e la definitiva approvazione in Consiglio dei ministri. Per il ministro Brunetta il decreto significa "trasparenza, valutazione, merito, nuovo tipo di contrattazione, azione collettiva nelle mani dei cittadini per controllare l'operato della pubblica amministrazione". Valutazione, contrattazione, dirigenza, class action, ha aggiunto, "sembrano cose lunari; invece sono legge dello Stato". Prima ancora che il contenuto, i sindacati contestano il metodo: la Cisl ha infatti invita il governo a "tornare indietro". "Siamo molto irritati per questa invasione di campo della politica che, su una partita come quella del pubblico impiego se la canta e se la suona" tuona il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale "le riforme nel lavoro e nel pubblico impiego si fanno attraverso discussioni trasparenti tra governo e sindacato: o Berlusconi torna indietro o noi protesteremo fortemente contro questa iniziativa arbitraria". Anche la Cgil ha denunciato la "totale" assenza di confronto non solo con il sindacato, ma anche con il sistema delle amministrazioni locali: "Nulla di nuovo da parte del ministro Brunetta, ma per quel che riguarda gli altri ministri federalisti?", ha rilevato il responsabile del dipartimento Settori pubblici, Michele Gentile, augurandosi che "ora tutti i sindacati, chiedano un confronto urgente, certo non in sede Cnel". Più di merito le critiche di RdB-CUB, che ha quindi deciso l'avvio della mobilitazione di tutta la categoria attivando "immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego". "Con l'approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della pubblica amministrazione il ministro Brunetta, coadiuvato dall'intero governo, decide l'ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici", afferma l'organizzazione sindacale. Mentre i sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Consap, Coisp e Uilps, dicono insieme "No al tentativo del ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, di limitare il nostro ruolo", e criticano in dettaglio la decurtazione dei salari e l'erosione dei diritti acquisiti dei poliziotti.
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