sabato 7 agosto 2010

Tutti islamofobi

Islamfobia... di Zakaria Haoudi

C'è un'ossessione occidentale con la questione del divieto del velo integrale (niqab, burqa), fino a fare sembrare, a volte, la questione come un'espressione inconscia di un desiderio di ridimensionare tutto ciò che è arabo e musulmano, anche se è qualcosa di simbolico. Lontano dal dibattito teologico-religioso sulla questione del velo integrale, la rivolta dell'Occidente contro, può essere interpretata solo come l'ultima dimostrazione dell'Islamofobia, che sta aumentando le sue manifestazioni cominciata con il “Velofobia”, “Moscheafobia”, “Minaretofobia” e adesso “Niqabofobia”. Se la situazione continua così, arriverà il giorno in cui si riuniranno tutti i Parlamenti d'Europa per vietare, e forse anche penalizzare, la barba lunga, creando la “barbafobia.”

La coscienza occidentale soffre di una vera crisi con se stessa e con l'Altro. Se non fosse per il timore di accuse di razzismo, e di negazione della storia dei padri fondatori della moderna “civiltà” Europea riguardo a questioni di libertà e uguaglianza, avremmo visto peggio di ciò che accade oggi. Che male fa a 65 milioni di francesi, e più di 22 milioni di Australiani, e circa 10 milioni di Belgi, e a 7 milioni di Catalani, se poche centinaia o migliaia di donne si vestano come desiderano, anche se questo abbigliamento fosse l'espressione di una determinata fede o tradizione?

L'ipocrisia occidentale su questo tema si riflette nel silenzio che ha colpito la sua élite intellettuale, quella che difende il diritto dei gay di sposarsi e abbraccia tutti coloro che criticano l'Islam ed i Musulmani sotto la bandiera della libertà di espressione. Questa ipocrisia ha raggiunto il suo apice con il silenzio vergognoso, quando il Parlamento Francese ha votato il divieto al velo integrale con il pretesto della sua minaccia alla laicità dello Stato Francese. Mentre il laicismo è innocente di una tale decisione. Teoricamente, la laicità, cerca di tutelare i diritti di tutti, specie delle minoranze nell'esercizio delle loro credenze e preservare la loro identità in un contesto di pluralismo e tolleranza religiosa. Forse sarebbe meglio aggiungere al famoso motto della Repubblica Francese, Liberté, Égalité, Fraternité per tutti, tranne i Musulmani.

Mentre la dimensione di sicurezza di questo divieto è uno scandalo, e una macchia nera nella coscienza occidentale. Perché presuppone che tutti coloro che indossano il velo, e probabilmente tutti coloro che indossano tuniche o hanno la barba, sono una bomba ad orologeria che bisogna fermare. Non si fa distinzione tra una persona fanatica ed un'altra normale, una divisione che esiste in tutte le Comunità e le religioni, basta ricordare quello che è successo con l'egiziana Marwa El-Sharbini in Germania un anno fa. Inoltre, non hanno nessun elemento di fatto che collega il velo e il terrorismo. Tutte le operazioni terroristiche, di matrice fanatica-islamica, in Europa (Londra e Madrid) sono state eseguite da uomini, ed ironia della sorte, non erano mascherati. La personalità del terrorista preferisce apparire anziché nascondersi durante l'operazione.

Ci si amareggia quando si fa il confronto tra il patrimonio intellettuale e filosofico lasciato dai grandi padri e simboli dell'Illuminismo Europeo, quali John Locke, Montesquieu, Kant, ecc., che è un riferimento intellettuale per molti ricercatori e docenti d'Oriente, e tra quello che fanno oggi i loro nipoti verso tutto ciò che non è occidentale. Ed è disgustoso quando il declino morale in una società multietnica come quella britannica, nota con il suo pluralismo religioso, tolleranza umanitaria, porta a profanare trenta tombe di Musulmani a Leeds, oppure che si attacchi i negozi di cittadini inglese musulmani, come è successo qualche mese fa a Birmingham.

Nell'altra sponda, c'è una “mania” religiosa ed identitaria nelle comunità musulmane in Europa. Molte di loro credono che il futuro dell'Islam dipende dall'indossare niqab/burqa, avere le barbe lunghe e costruire minareti. Mentre alcuni membri di queste comunità, soprattutto quelli d'origine asiatica, trattano le società occidentali, come se non avessero mai lasciato Peshawar o Islamabad, il che aumenta l'ondata di fobia e di odio nell'Altro. L'Islam è la religione più in crescita in Europa, e non è una conseguenza dell'aumento delle manifestazioni dell'Islam rituale-formalista, ma piuttosto grazie al contenuto spirituale puro che attira i fuggiaschi dall'oppressione della vita materiale.

C'è un'altra caratteristica comune alla maggior parte delle comunità Musulmane in Europa, danno più valore alla loro appartenenza originaria che a quella locale Europea. Un caso di schizofrenia che viene alimentato dalle correnti “salafite” e fanatiche contrarie all'integrazione e alla convivenza, che prosperano a pari passo con l'ondata di Islamofobia. Così, alcuni Musulmani che vivono in Occidente si sono trasformati in un ostacolo davanti all'Islam, e hanno impedito la diffusione dei suoi principi di tolleranza ai non musulmani.

Non è esagerato affermare che ci sono dei concetti religiosi sbagliati che vengono promossi tra le minoranze Musulmane in Europa, complicando, quindi, la questione della sua integrazione nelle loro nuove società. Ho incontrato molti Musulmani in Europa con delle idee distorte e sbagliate su come conciliare gli insegnamenti dell'Islam e l'integrazione con i non-musulmani. Uno degli esempi di questi concetti sbagliati, è il giovane Umar Farouk che tentò di far saltare l'aereo di Delta Airlines alla vigilia di Natale. Oppure quei giovani Musulmani a Londra, che alla vigilia delle elezioni britanniche, avevano ritenuto la partecipazione dei Musulmani al voto un peccato, perché le elezioni sono in contrasto con i principi dell'Islam. Sono rimasto impressionato da quello che ho sentito per giustificare tale divieto. È sorprendente però che questa affermazione è venuta con la bocca di inglesi convertiti recentemente all'Islam. Il nocciolo della questione qui, è l'idea sbagliata diffusa tra i “nuovi convertiti” all'Islam che afferma la visione salafita-fanatica come la più pura e la migliore a seguire. Questo significa allontanarsi da qualsiasi altra idea in grado di equilibrare tra gli interessi e le necessità della Comunità.

Se la visione salafita è la meno diffusa tra le minoranze e le Comunità Musulmane in Occidente, invece è la più presente nella sfera pubblica europea. Ed è quella che crea la barriera nell'europeo verso l'Islam ed i Musulmani, che si trasforma in un voto per le leggi razziste che cercano di imporre ulteriori restrizioni sui Musulmani e le loro attività, e dà all'Estrema Destra i pretesti per seminare il terrore e l'orrore nei cittadini europei per quanto riguarda l'islamizzazione della società.

Siamo di fronte ad un un caso di incomprensione religiosa, e faziosità identitaria crescente in entrambi le parti, ossessionate nel confermare la superiorità dell'uno sull'altro. Se si lascia la situazione a loro, vivremo un nuovo capitolo di odio e malintesi tra Islam e Occidente, non molto diverso da quello che abbiamo vissuto negli ultimi dieci anni.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti Consiglio la continuità dell'articolo

http://cellularossa.wordpress.com/2010/09/06/islamofobia-2/