venerdì 27 agosto 2010
Olocausto rom
CITTÀ DEL VATICANO - La «persecuzione» di cui sono oggi vittime i rom è una sorta di nuovo «Olocausto». Lo afferma il segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, arcivescovo Agostino Marchetto, in un'intervista all'agenzia francofona I.Media. Nel deplorare le espulsioni dei rom dalla Francia, aggiunge Marchetto, il Vaticano non intende «entrare nelle discussioni politiche» ma solo proporre il suo punto di vista in tema di «difesa dei diritti umani e della dignità delle persone». La Chiesa «non è né di destra né di sinistra» aggiunge. «Quando ci sono delle espulsioni, ci sono delle sofferenze - osserva mons. Marchetto - e io non posso certo rallegrarmi delle sofferenze di queste persone, in particolare quando si tratta di persone deboli e povere che sono perseguitate, che sono vittime anch'esse di un 'olocausto' e vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia».
I RIMPATRI - Nei giorni scorsi il governo di Parigi ha proceduto a rimpatriare centinaia di Rom. La politica di linea dura governativa ha sollevato forti critiche nell'opposizione di sinistra e in gruppi di destra, anche appartenenti alla stessa area conservatrice di Sarkozy. La Chiesa a sua volta ha espresso dure critiche, in ultimo con l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois che ha detto che la repressione, in particolare contro i rom, anche se legale, ha creato un "clima insano". Ma un sondaggio dell'istituto Csa, condotto tra il 24 e il 25 agosto e pubblicato da Le Parisien, ha rilevato come il 48% degli intervistati appoggi la condotta di Sarkozy, contro il 42% che la osteggia.
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3 commenti:
Si facciano visitare anche i vescovi. L'Olocausto rischiamo di subirlo noi, altroché.
E da chi si fanno visitare? Dagli esorcisti forse? Naaaaaaah, Nessie, questi ci stanno con la testa. Hanno sempre comunque da guadagnarci coi disgraziati, coi poveracci, coi derelitti... figurati se mollano gli ossi.
I veri disgraziati, poveracci, e derelitti rischiamo di essere noi.
Loro (le tonache purpuree) lo sanno benissimo ma se ne fregano.
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