sabato 28 agosto 2010
L'onu contro Sarkò
Anche le Nazioni Unite si uniscono al coro di condanne alle espulsioni dei Rom dalla Francia, e Parigi, già bacchettata da Bruxelles e dal Vaticano, nuota sempre più controcorrente. Non ci sono però segnali di tentennamenti, anzi. «Eccessivo e caricaturale» è stato definito il rapporto di Ginevra, mentre si va avanti con il giro di vite del presidente Sarkozy, che prevede la revoca della nazionalità ai naturalizzati colpevoli di gravi delitti. Dal comitato dell’Onu per l’eliminazione della discriminazione razziale è arrivata un’esortazione ad «evitare» le espulsioni collettive dei Rom e i «discorsi politici discriminatori». Ma ieri è arrivata anche un’altra dura presa di posizione dal Vaticano, con il segretario del Pontificio consiglio per i migranti, mons. Agostino Marchetto, che ha condannato le leggi francesi contro «persone deboli e povere che sono state perseguitate». Quanto all’Onu, in Francia ha colpito il fatto che gli esperti del Cerd, per una volta e contrariamente alle abitudini, si siano pronunciati su una questione di bruciante attualità. A preoccuparli è il carattere «collettivo» delle espulsioni, che secondo loro sono portate avanti senza «libero assenso». Ciò dà l’impressione che la Francia se la prenda con «un gruppo» piuttosto che con individui e ciò è contrario alle convenzioni internazionali, secondo l’interpretazione del relatore, l’americano Pierre-Richard Prosper. Dalla patria dei diritti dell’uomo, che da giorni fa fronte alle accuse internazionali, alle «preoccupazioni» della Commissione europea e alla condanna del Vaticano, si è levata una replica secca e senza appello: «no, noi non accettiamo le caricature. No, noi non accettiamo l’amalgama - è stata la reazione indignata del ministro degli Esteri Bernard Kouchner - mai il presidente della repubblica ha preso di mira una minoranza sulla base della sue origini. Mai accetteremo che una minoranza venga sanzionata in quanto tale».
Colui che fu tra i fondatori di organizzazioni umanitarie come Medecins sans frontieres e Medecins du monde, ha ricordato poi: «vi mentirei e rinnegherei il mio impegno di una vita, se vi dicessi che queste polemiche sui Rom mi hanno fatto piacere». La Francia, giunta con i voli di ieri a 8.313 espulsioni di romeni e bulgari dal 1 gennaio, «rispetta scrupolosamente la legislazione europea e i suoi impegni internazionali in materia di diritti umani», ha sottolineato Bernard Valero, portavoce del Quai d’Orsay. Intanto, si va avanti con il giro di vite annunciato da Nicolas Sarkozy con il discorso di Grenoble a fine luglio, nato per reazione ad alcuni gravi episodi di criminalità. Il governo ha pronti un paio di emendamenti con i quali sarà possibile revocare la nazionalità ai naturalizzati che abbiano attentato alla vita di un rappresentante delle forze dell’ordine o che siano in flagrante reato di poligamia. Sembra però che i ministri degli Interni, Hortefeux, e dell’Immigrazione, Besson, siano in forte disaccordo.
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