lunedì 9 agosto 2010

Non ditelo all'onu


Kabul - Dieci persone fucilate. Cinque uomini americani, una donna americana, una tedesca e una inglese, insieme ai loro interpreti afgani, sono stati uccisi ieri nella provincia nord-orientale di Badakhshan. Lo ha reso noto oggi il capo della polizia provinciale, Aqa Noor Kintoz. Il responsabile ha confermato la strage. L’attacco contro il gruppo, composto apparentemente da medici e di cui facevano parte tre donne, è avvenuto in una zona boscosa del distretto di Kuran Wa Munjan. La polizia ha ritrovato i cadaveri delle dieci persone, che tornavano da un viaggio nei distretti di Karan e Menjan al confine con il Pakistan, vicino a tre fuoristrada crivellati di colpi. Un responsabile locale, che ha chiesto di non essere identificato, ha detto alla stampa che "tutti gli stranieri uccisi erano medici e che uno di essi, americano, lavorava nell’ospedale oculistico di Kabul". Il generale Kintoz ha chiarito che la spedizione era stata organizzata senza che la polizia ne fosse a conoscenza. Due interpreti afgani sono morti, ma un terzo è riuscito a fuggire correndo nella boscaglia.

I talebani: "Uccisi missionari cristiani". I ribelli talebani hanno ucciso "nove missionari cristiani" che trasportavano bibbie in lingua dari. Lo ha annunciato un portavoce della guerriglia. L’organizzazione umanitaria cristiana International Assistance Mission (Iam) ha ammesso oggi che probabilmente le dieci persone trovate morte oggi nella provincia nord-orientale afghana del Badakhshan "sono molto probabilmente nostri membri di un team specializzato nella cure oculistiche" ha fatte sapere l’organizzazione in un comunicato. "La squadra era in Nouristan, su invito della comunità locale. Dopo aver completato le cure, il gruppo stava tornando a Kabul: un’assassinio insensato di persone che non avevano fatto altro che aiutare i poveri. Alcuni di questi stranieri lavoravano accanto agli afgani da decenni".

"Erano spie". Il gruppo di medici dell’organizzazione Internazionale Assistence Mission (Iam) sono stati uccisi dai talebani nella provincia afgana di Badakhshan perché svolgevano "nell’area una missione clandestina contro i mujaheddin, con l’obiettivo di localizzare le basi degli stessi mujaheddin nel distretto di Kuran Minjan". In una rivendicazione pubblicata nella loro pagina web, i talebani definisce il gruppo di medici "nove agenti dell’invasore Nato". Un resoconto dell’accaduto, scrive Zabihullah Mujahid, "indica che le spie del nemico sono entrate nell’area di nascosto e quando i mujaheddin le hanno affrontate uccidendole immediatamente quando hanno cercato di fuggire". Dai documenti recuperati sui loro corpi, si dice infine, "due erano cittadini americani, Johnson e Tom, mentre gli altri erano cittadini tedeschi". Secondo quanto emerso nella ricostruzione dell’incidente, le vittime sono cinque uomini e una donna americani, una britannica, una tedesca e due afgani.

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