giovedì 19 agosto 2010

Il nuovo partito


Roma - Carte in tavola. Finito il bluff del dialogo, del "volemose bene" e della fedeltà giurata alla maggioranza e al governo Berlusconi. Fabio Granata, finiano della primissa ora e nella "triade" dei falchi con i colleghi Bocchino e Briguglio, getta la maschera. "A settembre costruiremo attorno a Gianfranco Fini il profilo di una forza politica modernissima, ma intrisa di memoria storica. Culturalmente consapevole, ma popolare. Una forza in grado di progetti lungimiranti all’altezza del modello italiano".

Il terzismo. È il progetto illustrato dal deputato Fli sul prossimo numero de Gli Altri. "Le categore politiche del ’900 basate sulla contrapposizione radicale di 'destra e sinistra' - srive Granata - hanno esaurito la loro funzione. Siamo in una fase di trasformazioni e passaggi. Si tratta di porre le basi di un progetto ambizioso che sappia affrontare la sfida della modernità senza rifugiarsi nel passato delle radici, guardando al futuro che certo è vitale solo se è consapevole della propria storia".

Difesa delle procure. Nell’editoriale, Granata affronta però anche i nodi del conflitto politico interno alla maggioranza di centrodestra, e sostiene di nuovo la necessità di "una politica che sappia fare un passo avanti nel contrastare tutte le mafie e cricche, sostenendo i magistrati, le procure le forze dell’ordine con parole adeguate, atti legislativi, strumenti e risorse e non si accontenti dell’autoreferenziale elencazione, dal forte sapore di propaganda, di arresti e confische". Al contrario, accusa il vicepresidente della commissione antimafia le procure sono oggi "continuamente oltraggiate, vilipese, guardate con sospetto e mai sostenute".

Lettera a Berlusconi. "Caro presidente Berlusconi, ho letto della sua volontà di recupero, sotto la sua ala magnanima e protettrice, dei finiani moderati....a parte che lei (ed è la sua parte, mi creda, che maggiormente apprezzo) non è mai stato moderato in niente e riconoscendo in questo qualcosa che ci accomuna profondamente, so per certo che i moderati non le stanno simpatici neanche un po'. E allora, mi ascolti, recuperi i falchi. Mi recuperi!". Inizia così una lettera scritta da Granata, vice presidente della commissione nazionale antimafia, al premier Silvio Berlusconi.

Via Dell'Utri, Cosentino, Verdini. "In fondo basta poco: inizi convincendosi che Dell’Utri (con annessi eroi) Cosentino e famiglia, Verdini e commensali - aggiunge Granata nella lettera pubblicata sul suo blog - non le sono esattamente di grande utilità lungo il difficile percorso di costruzione di una grande forza europea e modernizzatrice. Mi ascolti. Li faccia dimettere e li reimpieghi in altre delle sue molteplici attività: hanno capacità e relazioni, seppur pericolosissime, utili a qualsivoglia impresa, tranne alla più nobile: quella politica. Applichi alla politica del suo governo il suo indiscutibile amore per la bellezza italiana, espellendo senza bisogno di probiviri, chiunque proponga condoni e sanatorie - prosegue il deputato di Fli - avviando la più grande azione di ripristino della bellezza e del paesaggio di tutti i tempi, bloccando cemento, pale eoliche e speculazioni edilizie,con buona pace di cricche e mafie. Non le chiedo, pur non essendo moderato,di sostituire i triumviri con Bocchino, Briguglio e Granata poiché con questa operazione perderebbe molte colombe finiane e non sarebbe un buon consiglio, ma almeno sostituisca gli attuali attraverso un sorteggio tra tutti i parlamentari del Pdl: se esclude gli ex An (che, oggettivamente,potrebbero aggravare la situazione) non potrà che rilanciare il partito, chiunque venga sorteggiato". Granata chiede al premier di "buttare a mare" anche il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: "lo mandi al Grande Fratello - scrive il deputato finiano - e metta al suo posto Mara Carfagna: bella, onesta, di buona famiglia, intelligente".

La giustizia. "Metta definitivamente da parte scudi, lodi e leggi ad personam: vada, invece, alla fine del suo mandato, a difendere davanti ai giudici il suo onore e la sua sacrosanta volontà di rivendicazione della sua trasparenza". È la richiesta che il finiano avanza al premier sul suo blog. "Ci proponga una riforma della giustizia che velocizzi i processi - aggiunge Granata - senza farli andare in prescrizione, dando giustizia sia alle vittime che agli innocenti e dia risorse ingenti e nuove professionalità e strumenti alle procure e alle forze dell’ordine, magari smettendo di insultare le prime e trovando i soldi per gli straordinari alle seconde. Il 19 luglio, poi - conclide -, lasci stare il Premio Aznavour e venga con noi in Via D’Amelio a ribadire all’Italia chi sono gli eroi, senza se e senza ma!".

Il dialogo con Fini. "Vada a trovare Gianfranco Fini (dopo aver spostato Feltri a dirigere Chi, dove farà cose egregie) e gli chieda scusa per tutto, iniziando a pensare che in politica la discussione, il confronto, la trasparenza, la legalità non sono il demonio ma l’unico metodo per far diventare un grosso partito, un grande partito per far bene cose di interesse comune" chiede Granata a Berlusconi. "Presidente - conclude Granata -, in attesa della sua risposta, ho il dovere però di sottolinearle l’unico rischio della mia piattaforma: ritrovarci con un Pdl fatto da 34 deputati e 10 senatori. Sono i rischi dell’audacia! Contro tutti i moderati e i moderatismi, hasta la victoria presidente".

2 commenti:

Massimo ha detto...

Le parole di Granata suscitano un solo sentimento: schifo !

Elly ha detto...

Come si dice in certi casi? Avere la faccia come il culo? Concordo Massimo. Ho pubblicato questo schifo apposta. E questa sarebbe la classe dirigente migliore? Quella che dovremmo votare a novembre o dicembre? No, grazie tante.