lunedì 18 maggio 2009

Immigrazione

Ai microfoni di Radio 3 dopo il duro attacco a Laura Boldrini. La Russa: «Governo compatto nel dire che Unhcr sbaglia». «Chiedo ammenda alla Boldrini ma aspetto spiegazioni»

ROMA
- Il Governo è «compatto», ministro degli Esteri compreso, nel ritenere che l'Unhcr sbaglia nel criticare l'Italia sui riaccompagnamenti in Libia degli immigrati. Torna così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ma scusandosi nuovamente, ai microfoni di Radio 3 dopo il duro attacco di sabato a Laura Boldrini (la portavoce italiana dell'Unhcr - ndr) sul riaccompagnamento dei migranti. «Non contano nulla», aveva detto il ministro riferendosi all'Alto commissariato per i rifugiati. Anche se poi, aveva smorzato i toni: «Non ho niente contro la signora Boldrini, se si è sentita offesa me ne dispiace», affermava il ministro ribadendo di considerare «umana l'azione dei nostri marinai nel riaccompagnare, come vuole la legge del mare, nel porto più vicino i migranti intercettati».

«TONI COMIZIALI» - «Mi spiace che ci siano stati problemi di tipo personale dei quali voglio assolutamente chiedere ammenda», dice ai microfoni di Radio Tre in riferimento alle accuse rivolte sabato alla portavoce italiana dell’Unhcr, Laura Boldrini. «Ma sto ancora aspettando dalla Boldrini la spiegazione del perché considera più umano accompagnare i migranti in Italia, rinchiuderli nei Cie e poi espellerli», aggiunge. La Russa ammette di avere utilizzato «toni comiziali» che sono diversi da quelli usati quando si fa «una dichiarazione ufficiale» e chiama in causa il ministro degli Esteri Franco Frattini per testimoniare l’unità di intenti dell’esecutivo sul riaccompagnamento dei migranti.

IL MINISTRO DEGLI ESTERI - «Frattini, che è l’uomo più moderato del governo, dice lunedì che gli organismi internazionali vanno rispettati, e io sono d’accordo con lui, anche quando sbagliano. Dunque dice che la Boldrini ha sbagliato», afferma La Russa. «Il governo è compatto nel dire che l’Unhcr sbaglia nel ritenere non adeguato il comportamento dell’Italia in generale, e dei marinai in particolare, nel riaccompagnare nel porto libico i naviganti clandestini che sono nei barconi», commenta. Ho usato un tono comiziale, che non rinnego, ma non è il linguaggio che uso quando devo fare una dichiarazione. La foga comiziale è una cosa, l’intervento pacato e ragionato è un’altra. Ho già detto che mi spiace se la signora Boldrini si sia offesa. Non c’è stato nessun ordine da parte del ministero dell'interno, né mio al capo di Stato Maggiore e al comandante pattugliatore Spica a usare la forza e la forza non è mai stata usata. Non c’è stata alcuna azione coercitiva. E se è vero che Unhcr dà un premio a chi salva clandestini, allora è evidente che la Boldrini ha sbagliato a criticare.

PAESE MULTIETNICO - L'Italia è «già in parte» un Paese multietnico ma non è opportuno che divenga «multiculturale» perchè storia, cultura e tradizioni devono rimanere «il segno distintivo. Se per Paese multietnico si intende un Paese dove troveremo ragazzi di pelle bianca, nera, gialla, figli di Italiani, figli di Filippini, figli di Sudamericani, allora l'Italia lo è già in parte. Se per multietnico si intende multiculturale, cioè un Paese in cui tutte le culture hanno lo stesso peso, io - ha avvertito La Russa - mi batterò perché questo non avvenga». «La nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra lingua devono rimanere il segno distintivo della specificità dell'Italia, di questo splendido Paese. A me piace la "generazione Balotelli", sono amico di Mario e ci mandiamo i messaggi, così come sono amico di Jimmy, un ragazzo albanese che fa il giardiniere. Sono assolutamente convinto che l'Italia è di chi la ama. Questo vuol dire - ha spiegato La Russa - che non ho nessun problema ad abbracciare come fratelli i tanti Balotelli sconosciuti, i tanti Jimmy che ci sono in Italia, ma che pretendo di non abbassare le braccia e di difendere la nostra identità». «Se noi accettiamo di togliere i crocifissi perchè può dare fastidio a qualche ragazzo di religione islamica, se noi accettiamo che le donne portino il velo e che magari anche le nostre donne prima o poi lo debbano fare, quella è l'Italia multiculturale che non mi piace. E non lo diventerà. Almeno - ha concluso - io lo spero».

2 commenti:

100% Antikomunista ha detto...

Balotelli... arrogante, provocatore, dai gesti e dai toni sempre sopra le righe. Un po' come Cassano!

Peccato però che Cassano, italiano di nome e di fatto, è stato disprezzato e crocifisso da sempre, e anche oggi tenuto lontano dalla Nazionale per via del suo carattere.

Balotelli invece è sempre dipinto come un Santo e un esempio dei "nuovi italiani".

Balotelli di italiano ha solo il nome, quando andrà in Nazionale, io smetterò di seguire il calcio... e l'unico esempio che può dare è quello dell'arroganza di tutti gli immigrati come lui verso gli italiani!

Elly ha detto...

Balotelli, fervido esempio di come deve essere un ragazzo oggi? Non è propriamente un bell'esempio, si proprio come Cassano. Due imbecilli. Due esempi così me li sbatto.