MILANO - Sui barconi i migranti che partono dall'Africa alla volta della Sicilia non ci sono persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. Le parole pronunciate ieri notte da Silvio Berlusconi al suo arrivo a Sharm el Sheikh, dove oggi partecipa ad un vertice italo-egiziano, lasciano presagire nuove tensioni con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L'ex leader di An aveva detto lunedì che «respingere l'immigrato clandestino non viola il diritto internazionale» ma aveva puntualizzato che «anche noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo». Silvio Berlusconi, incalzato dai cronisti proprio sulla posizione di Fini, ha preferito glissare: «Non mi va di entrare in questo discorso». Ha invece parlato di immigrazione difendendo la linea del governo italiano, contestata dalle istituzioni internazionali. «Su questi barconi - ha detto il presidente del Consiglio - di gente che ha diritto d'asilo non ce n'è. Lo dicono le statistiche. Vi sono solo casi eccezionali». Rispondendo alle critiche del Consiglio d'Europa, Berlusconi ha detto: «Non mi piace la parola respingimenti». Quanto all'asilo, «ci sono leggi che ci impongono di farlo e diamo asilo a chi viene da Paesi dove non c'è libertà e dove c'è uno stato di polizia. Comunque - ha aggiunto - noi abbiamo sempre uno spirito umanitario». Ha poi attacato l'opposizione: «La verità è questa: la sinistra vuole che le porte del nostro paese siano spalancate a tutti, quindi anche ai clandestini», mentre «noi invece riteniamo che le porte debbano essere chiuse o socchiuse soltanto per chi viene in Italia per lavorare ed integrarsi».
martedì 12 maggio 2009
Immigrazione
«Le statistiche ci danno ragione, noi abbiamo sempre uno spirito umanitario». «Sui barconi nessuno con diritto d'asilo». Berlusconi dall'Egitto: su Fini non parlo. «La sinistra vuole porte spalancate agli immigrati, noi no»
MILANO - Sui barconi i migranti che partono dall'Africa alla volta della Sicilia non ci sono persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. Le parole pronunciate ieri notte da Silvio Berlusconi al suo arrivo a Sharm el Sheikh, dove oggi partecipa ad un vertice italo-egiziano, lasciano presagire nuove tensioni con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L'ex leader di An aveva detto lunedì che «respingere l'immigrato clandestino non viola il diritto internazionale» ma aveva puntualizzato che «anche noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo». Silvio Berlusconi, incalzato dai cronisti proprio sulla posizione di Fini, ha preferito glissare: «Non mi va di entrare in questo discorso». Ha invece parlato di immigrazione difendendo la linea del governo italiano, contestata dalle istituzioni internazionali. «Su questi barconi - ha detto il presidente del Consiglio - di gente che ha diritto d'asilo non ce n'è. Lo dicono le statistiche. Vi sono solo casi eccezionali». Rispondendo alle critiche del Consiglio d'Europa, Berlusconi ha detto: «Non mi piace la parola respingimenti». Quanto all'asilo, «ci sono leggi che ci impongono di farlo e diamo asilo a chi viene da Paesi dove non c'è libertà e dove c'è uno stato di polizia. Comunque - ha aggiunto - noi abbiamo sempre uno spirito umanitario». Ha poi attacato l'opposizione: «La verità è questa: la sinistra vuole che le porte del nostro paese siano spalancate a tutti, quindi anche ai clandestini», mentre «noi invece riteniamo che le porte debbano essere chiuse o socchiuse soltanto per chi viene in Italia per lavorare ed integrarsi».
MILANO - Sui barconi i migranti che partono dall'Africa alla volta della Sicilia non ci sono persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. Le parole pronunciate ieri notte da Silvio Berlusconi al suo arrivo a Sharm el Sheikh, dove oggi partecipa ad un vertice italo-egiziano, lasciano presagire nuove tensioni con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L'ex leader di An aveva detto lunedì che «respingere l'immigrato clandestino non viola il diritto internazionale» ma aveva puntualizzato che «anche noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo». Silvio Berlusconi, incalzato dai cronisti proprio sulla posizione di Fini, ha preferito glissare: «Non mi va di entrare in questo discorso». Ha invece parlato di immigrazione difendendo la linea del governo italiano, contestata dalle istituzioni internazionali. «Su questi barconi - ha detto il presidente del Consiglio - di gente che ha diritto d'asilo non ce n'è. Lo dicono le statistiche. Vi sono solo casi eccezionali». Rispondendo alle critiche del Consiglio d'Europa, Berlusconi ha detto: «Non mi piace la parola respingimenti». Quanto all'asilo, «ci sono leggi che ci impongono di farlo e diamo asilo a chi viene da Paesi dove non c'è libertà e dove c'è uno stato di polizia. Comunque - ha aggiunto - noi abbiamo sempre uno spirito umanitario». Ha poi attacato l'opposizione: «La verità è questa: la sinistra vuole che le porte del nostro paese siano spalancate a tutti, quindi anche ai clandestini», mentre «noi invece riteniamo che le porte debbano essere chiuse o socchiuse soltanto per chi viene in Italia per lavorare ed integrarsi».
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