Sarò più breve del solito e mi rendo conto che non ci vuole molto. In questo fine settimana di programmato riposo non posso fare a meno di mettere in evidenza un concetto che, in queste settimane, è quanto mai di attualità: respingere gli immigrati senza permesso, dirottarli nuovamente verso i territori da dove sono partiti, "non è un’idea improvvisa, non nasce oggi. È un’azione di contrasto e di dissuasione dei clandestini che è prevista in tutti i documenti dell’Unione europea. E l’Italia l’ha applicata anche ai tempi dei governi di centrosinistra". A farcelo sapere non è un esaltato leghista qualunque, ma Piero Fassino, responsabile esteri del Partito democratico e già sottosegretario agli Esteri. Per carità, la logica già di per sé chiederebbe una regolamentazione degli ingressi (via mare o via terra che sia) degli stranieri nel nostro territorio nazionale. Ma in questa sede ci si vuole soffermare su altri elementi collegati a quanto avvenuto nei giorni scorsi. Primo elemento, seccamente: che ruolo si deve attribuire a Malta? Secondo elemento: è così “brutto e cattivo” il governo Berlusconi quando riaccompagna laddove sono venuti i clandestini? Terzo elemento: qualora il succitato esecutivo fosse così esecrabile, perché non lo fu altrettanto quello del quale faceva parte integrante l’onorevole Fassino? Ecco, quest’ultimo quesito lo poniamo – escludendo il Pd, ancora affannato (anche su questa materia) nella ricerca di una propria identità - soprattutto ad alcuni settori della stampa nazionale e delle gerarchie ecclesiastiche: se le stesse ci facessero sapere perchè non fu messo in piedi, all’epoca, il medesimo can can mediatico mosso oggi contro il governo di centrodestra. Ancora Fassino sugli immigrati: «Io ricordo che quando eravamo al governo facemmo dei respingimenti, soprattutto di terra. Era il tempo che arrivavano ondate di clandestini dall’Est e noi rafforzammo tutti i meccanismi di presidio, sostanzialmente non facendo entrare». Amen! E lo stesso Fassino fa anche sapere di non aver «nessuna difficoltà a dire che ho firmato io la convenzione internazionale sul prelievo delle impronte. E che sono favorevole alle impronte come forma di riconoscimento, in particolare delle persone che non hanno altre forme di identificazione». Ari-amen!
martedì 12 maggio 2009
Ancora sui clandestini respinti
Amen di Gianluca Perricone
Sarò più breve del solito e mi rendo conto che non ci vuole molto. In questo fine settimana di programmato riposo non posso fare a meno di mettere in evidenza un concetto che, in queste settimane, è quanto mai di attualità: respingere gli immigrati senza permesso, dirottarli nuovamente verso i territori da dove sono partiti, "non è un’idea improvvisa, non nasce oggi. È un’azione di contrasto e di dissuasione dei clandestini che è prevista in tutti i documenti dell’Unione europea. E l’Italia l’ha applicata anche ai tempi dei governi di centrosinistra". A farcelo sapere non è un esaltato leghista qualunque, ma Piero Fassino, responsabile esteri del Partito democratico e già sottosegretario agli Esteri. Per carità, la logica già di per sé chiederebbe una regolamentazione degli ingressi (via mare o via terra che sia) degli stranieri nel nostro territorio nazionale. Ma in questa sede ci si vuole soffermare su altri elementi collegati a quanto avvenuto nei giorni scorsi. Primo elemento, seccamente: che ruolo si deve attribuire a Malta? Secondo elemento: è così “brutto e cattivo” il governo Berlusconi quando riaccompagna laddove sono venuti i clandestini? Terzo elemento: qualora il succitato esecutivo fosse così esecrabile, perché non lo fu altrettanto quello del quale faceva parte integrante l’onorevole Fassino? Ecco, quest’ultimo quesito lo poniamo – escludendo il Pd, ancora affannato (anche su questa materia) nella ricerca di una propria identità - soprattutto ad alcuni settori della stampa nazionale e delle gerarchie ecclesiastiche: se le stesse ci facessero sapere perchè non fu messo in piedi, all’epoca, il medesimo can can mediatico mosso oggi contro il governo di centrodestra. Ancora Fassino sugli immigrati: «Io ricordo che quando eravamo al governo facemmo dei respingimenti, soprattutto di terra. Era il tempo che arrivavano ondate di clandestini dall’Est e noi rafforzammo tutti i meccanismi di presidio, sostanzialmente non facendo entrare». Amen! E lo stesso Fassino fa anche sapere di non aver «nessuna difficoltà a dire che ho firmato io la convenzione internazionale sul prelievo delle impronte. E che sono favorevole alle impronte come forma di riconoscimento, in particolare delle persone che non hanno altre forme di identificazione». Ari-amen!
Sarò più breve del solito e mi rendo conto che non ci vuole molto. In questo fine settimana di programmato riposo non posso fare a meno di mettere in evidenza un concetto che, in queste settimane, è quanto mai di attualità: respingere gli immigrati senza permesso, dirottarli nuovamente verso i territori da dove sono partiti, "non è un’idea improvvisa, non nasce oggi. È un’azione di contrasto e di dissuasione dei clandestini che è prevista in tutti i documenti dell’Unione europea. E l’Italia l’ha applicata anche ai tempi dei governi di centrosinistra". A farcelo sapere non è un esaltato leghista qualunque, ma Piero Fassino, responsabile esteri del Partito democratico e già sottosegretario agli Esteri. Per carità, la logica già di per sé chiederebbe una regolamentazione degli ingressi (via mare o via terra che sia) degli stranieri nel nostro territorio nazionale. Ma in questa sede ci si vuole soffermare su altri elementi collegati a quanto avvenuto nei giorni scorsi. Primo elemento, seccamente: che ruolo si deve attribuire a Malta? Secondo elemento: è così “brutto e cattivo” il governo Berlusconi quando riaccompagna laddove sono venuti i clandestini? Terzo elemento: qualora il succitato esecutivo fosse così esecrabile, perché non lo fu altrettanto quello del quale faceva parte integrante l’onorevole Fassino? Ecco, quest’ultimo quesito lo poniamo – escludendo il Pd, ancora affannato (anche su questa materia) nella ricerca di una propria identità - soprattutto ad alcuni settori della stampa nazionale e delle gerarchie ecclesiastiche: se le stesse ci facessero sapere perchè non fu messo in piedi, all’epoca, il medesimo can can mediatico mosso oggi contro il governo di centrodestra. Ancora Fassino sugli immigrati: «Io ricordo che quando eravamo al governo facemmo dei respingimenti, soprattutto di terra. Era il tempo che arrivavano ondate di clandestini dall’Est e noi rafforzammo tutti i meccanismi di presidio, sostanzialmente non facendo entrare». Amen! E lo stesso Fassino fa anche sapere di non aver «nessuna difficoltà a dire che ho firmato io la convenzione internazionale sul prelievo delle impronte. E che sono favorevole alle impronte come forma di riconoscimento, in particolare delle persone che non hanno altre forme di identificazione». Ari-amen!
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