venerdì 20 aprile 2012

In cerca di aiuto

... ma daltronde, l'importante è risarcire le due famiglie dei due pescatori che i marò non hanno mai ucciso, no? Così il governo monti ci fa una bella figura in india...


«Sono Rosalba Ancona moglie del marò Massimiliano Latorre. E non ex moglie come erroneamente riportato sulla stampa. Sono moglie di Latorre e madre dei suoi tre figli, che hanno dodici e dieci anni, e 22 mesi di età. Sono rimasta in silenzio finora, volutamente; ho osservato in maniera rigorosa questo silenzio. Ma ora non posso fare a meno di rendere pubblica la situazione. Da quando mio marito è nella condizione di cui tutta Italia sa, al di là di tutti gli altri gravissimi problemi, affettivi innanzitutto per i tre bambini, c'è la preoccupazione di una mamma che sente il dovere di garantire il necessario ai propri bimbi. Il recente distacco della fornitura di energia elettrica è solo l'ultimo esempio cronologico dei tanti che potrei fare». Basterebbe lasciare così queste parole come sono, senza commenti, senza aggiungerne altre inutili perché da sole arrivino al cuore di chi legge e di chi soprattutto debba rispondere in fretta. Rosalba Latorre appunto, moglie di uno dei due marò imprigionato senza motivo in India, rimasta senza soldi, senza il sostentamento che il marito col suo lavoro riusciva ad assicurare alla famiglia. Rosalba si appella alla famiglia del marito «affinchè le risorse materiali necessarie non a me, ma ai bambini che sono la priorità unica di tutto ciò, siano disponibili per la conduzione normale dell'esistenza». Rosalba si appella alle «istituzioni, perché possano aiutare i miei bambini in questo momento drammatico dell'esistenza di ciascuno di loro e della famiglia». Le stesse istituzioni che da settimane, da mesi, dal 15 febbraio scorso per essere esatti, non riescono a venire a capo della kafkiana giustizia indiana. Istituzioni, rappresentate da ministri, presidenti e vertici militari, che hanno il peso e la volontà di una piuma. Ieri i due marò hanno ricevuto la visita di alcuni familiari: Latorre la sorella e il nipote, Salvatore Girone, la moglie e i genitori. «I ragazzi stanno bene» hanno detto, ma questo non ci basta.

di Carlo Nicolato

2 commenti:

Io Leggo Solo Feltri ha detto...

Se Romania, Marocco ed Ecuador dovessero dare all'Italia 150mila euro per ogni familiare delle vittime dei loro bravi ragazzi, l'Italia potrebbe raggiungere il pareggio di bilancio in un paio d'anni tenendo la pressione fiscale al 15%...

Eleonora ha detto...

Eh, hai voglia quanti soldi dovrebbero restituirci.