venerdì 27 aprile 2012

Neurodeliri


MILANO - Il premier Mario Monti è oggi a Bruxelles per parlare di crescita ad una conferenza dell'European Business Summit. Ad una domanda dei giornalisti al suo arrivo al centro conferenza, se oggi il tema del giorno fosse la crescita, Monti ha risposto: «Mi sembra di sì». «Ora l'Europa ha bisogno di politiche di aumento della crescita potenziale, ma deve continuare ad evitare politiche che darebbero l'impressione di contribuire alla crescita in modo effimero e perseguire politiche che facilitano la crescita generata da riforme strutturali. Su questo deve fondarsi la crescita». La riforma del mercato del lavoro in Parlamento «sarà convertita in legge piuttosto rapidamente» ha ribadito il premier.

LA CRESCITA - «Il governo sostenuto da tre gruppi politici che in passato quasi non si parlavano, lavora alla disciplina di bilancio e a riforme strutturali. L'Italia è stata la prima a sottolineare la crescita nell'agenda Ue e quindi accogliamo con favore questo punto per affrontare tutti insieme il tema delle crescita senza che sia in conflitto con la disciplina di bilancio a cui si è arrivati grazie al contributo della Germania e dell'Ue».

ASSE ROMA-BERLINO E FISCAL COMPACT - Poi il premier è ritornato anche sulla collaborazione con Berlino per fare fronte alla crescita: «Stiamo lavorando strettamente con la Germania. Per ora non ci sono ricette specifiche». E non solo. Monti ha spiegato che una revisione del «fiscal compact», il trattato firmato dai venticinque paesi dell'Ue sulla disciplina di bilancio, «non è all'ordine del giorno».

IL PAREGGIO - In seguito il premier è tornato anche sul pareggio di bilancio dicendo che l'Italia sta facendo un grande sforzo per raggiungere l'obiettivo già nel 2013 e rifiuta «politiche illusorie» e «vecchio stile» che puntano a generare crescita con politiche pro-deficit. «Non dobbiamo mettere in questione gli strumenti fiscali per ottenere la disciplina di bilancio, ma evitare che in due tre anni seguano una via di sfacelo come è successo per il patto di stabilità». E ha aggiunto: «Dobbiamo lavorare molto velocemente su un contesto strategico per avere crescita senza che questo contrasti con il buon lavoro sulla disciplina fiscale atto inizialmente su impulso della Germania».

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