domenica 15 aprile 2012

Inutili spese


Una preghiera a peso d’oro. Il costo sostenuto dal Comune di Milano per il primo trimestre di preghiera islamica nei tendoni montati a Lampugnano è 90mila euro. Da qui alla fine dell’anno (o dell’emergenza) non si sa bene (né si dice) a quanto ammonterà ma se si dovesse applicare ai prossimi mesi la stessa cifra spesa nei primi tre si supererebbero i 300mila euro. Palazzo Marino si limita a spiegare che il tutto - tempi e oneri per il Comune - è da definire e «in corso di perfezionamento». La storia dei venerdì del centro di viale Jenner, in effetti, pare infinita. E non si sa dove e quando finirà. La nuova amministrazione comunale, la giunta buonista della sinistra, da un anno ormai si muove su questo terreno del caso moschea - invero minato - fra grandi proclami e banalissime incertezze. E sembra far parte del vocabolario dell’improvvisazione amministrativa la parola «proroga», che ieri la giunta ha messo nero su bianco, spiegando in una risposta all’interrogazione presentata dalla Lega i suoi piani per quello che definisce «il servizio di accoglienza».

Di sicuro si sa che storia inizia nel discusso centro islamico di viale Jenner. E si sposta a Lampugnano nel 2008, quando la prefettura impone il trasloco della preghiera del venerdì dai marciapiedi del viale, praticamente invasi da migliaia di fedeli. Per oltre 3 anni, dunque, i musulmani dell’Istituto islamico si riuniscono a pregare nella tensostruttura. La soluzione è andata avanti così, senza particolari problemi od oneri per le casse comunali fino all’autunno scorso, quando lo smantellamento della tensostruttura ha imposto la ricerca di una soluzione diversa, di ulteriore emergenza. La soluzione che è stata individuata a metà ottobre sono due tendoni montati accanto al Palasharp, nel frattempo smantellato. Costo dell’operazione: 90mila euro in tre mesi. Mille euro al giorno, ma considerato che il giorno di preghiera è il solo venerdì, si dovrebbe dire che i 90mila euro per 12 occasioni di riunione pubblica. E il quoziente darebbe un risultato ben maggiore.

Ieri è arrivata la risposta all’interrogazione del capogruppo Matteo Salvini. Una risposta piuttosto oscura, quella firmata dal vicesindaco Maria Grazia Guida, che segue il caso per conto della giunta. Si conferma al centesimo il costo preventivato (87.139 euro) e si parla di una proroga «in corso di perfezionamento», e «per il tempo strettamente necessario, ai fini di una indizione di una gara a evidenza pubblica». Sui costi si precisa ulteriormente che «a carico del concessionario» è stato posto «il pagamento delle forniture (acqua, energia elettrica, etc) e delle tasse. Quanti euro e per quanto tempo ancora dovremo pagare ancora?» chiedeva Salvini ancora ieri. E intanto si registra la protesta dei residenti del comitato Jenner-Farini: «L’ennesima proroga in vista per la preghiera del venerdì al Palasharp - dicono - lascia presagire altri mesi di preghiera nel vecchio edificio di viale Jenner per il resto della settimana. Le soluzioni temporanee si portano dietro problemi irrisolti».

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