sabato 14 aprile 2012

Non guardate la lega... guardate il fiscal compact


Fra qualche giorno in Senato dovrà essere votata la modifica dell’art. 81 Cost. che introdurrà il cosiddetto pareggio di bilancio, e cioè l’obbligo per lo Stato di pareggiare costi e ricavi. Una norma importante, ma che nasconde un terribile effetto: la consegna definitiva del nostro paese nelle mani delle oligarchie bancarie e finanziarie, perché con il pareggio di bilancio lo Stato non sarà più in grado di controllare e indirizzare l’economia nazionale attraverso le politiche anticicliche1. La conseguenza è evidente: la nostra politica economica sarà gestita dal cosiddetto Fondo Internazionale Salvastati, dalla BCE e dalle oligarchie dei poteri finanziari mondiali che controllano i flussi di credito agli Stati tramite l’acquisto di titoli del debito pubblico (debito sovrano).

Ma andiamo indietro e torniamo al Governo Berlusconi. All’epoca c’erano parecchie resistenze per l’approvazione della norma che l’UE ci chiedeva proprio in ragione della crisi finanziaria. Già da questo dato è possibile una prima lettura del mostruoso provvedimento che sta per essere approvato. Berlusconi e il suo governo tentennavano, ma i poteri finanziari non intendevano aspettare. Ecco dunque la mossa regina: esautorare Berlusconi e sostituirlo con Monti, il quale il 2 marzo 2012 firma con gli altri paesi europei il cosiddetto Fiscal Compact, un trattato UE attraverso il quale si impongono regole più rigide nel rapporto tra deficit e PIL. In altre parole, il deficit non dovrà superare in alcun modo il 3% del PIL. Ma il Fiscal Compact comporterà anche un impegno per gli Stati membri ad abbattere l’attuale debito pubblico per ridurlo fino a raggiungere il 3% del PIL. E siccome lo Stato italiano ha un deficit stratosferico, questo impegno comporterà per il nostro paese manovre pesantissime per i prossimi anni e una previsione di crescita che è pari a zero, poiché lo Stato a questo punto non avrà più sovranità di politica economica, non potendo sforare i limiti imposti dal Fiscal Compact, pena l’applicazione di forti sanzioni.

Le opinioni degli economisti e degli osservatori politici sul punto peraltro si sprecano, e c’è chi ritiene che il Fiscal Compact determina la nostra fine come nazione e come Stato sovrano. Il che pare essere vero al di là dell’evidente pregio di una politica che tenga sotto controllo gli eccessi della spesa pubblica. Del resto, è sufficiente vedere come è stata gestita la questione. In sordina. La Camera ha già approvato la modifica dell’art. 81 Cost. con una maggioranza bulgara che scongiura già in prima battuta il referendum costituzionale. Se la norma verrà approvata nella stessa maggioranza al Senato, i cittadini non verranno consultati in merito alla consegna della sovranità politico-economica a soggetti estranei ai meccanismi democratici. In altre parole, i cittadini si ritroveranno a essere governati dalle oligarchie finanziarie e i nostri politici saranno il paravento democratico attraverso il quale queste oligarchie decideranno i nostri destini.

Nessun organo di informazione ne ha parlato. Mentre tutti si spendono nel parlare di Renzo Bossi e dello scandalo leghista, che guarda caso capita proprio a fagiolo in un contesto politico dove si sta per approvare una modifica costituzionale più che importante e che ridisegnerà gli assetti e i rapporti all’interno dell’Unione Europea a favore netto di banche e finanza e del potere politico della Germania. Non a caso, sia Gran Bretagna, sia Repubblica Ceca non hanno aderito al trattato, mentre il nostro paese, prostituto dell’UE, è il primo che si è calato le braghe e ha accettato questi vincoli di bilancio suicidi che non permetteranno politiche di finanza congiunturale. Del resto potevamo farci ben poco con la classe politica mediocre che ci ritroviamo. Siamo stati avvisati con un metodo finanziario-mafioso. Proprio ieri, alla riapertura dei mercati finanziari, lo spread (il rapporto tra BTP e Bund tedeschi) è risalito a quota 400 e la borsa di Milano ha perso 5 punti percentuali. Un vero crollo in vista della votazione della modifica costituzionale. Come a dire: votate a maggioranza dei 2/3 e approvate il Fiscal Compact, o questo è quello che vi aspetta, puttane italiane… Il default.

8 commenti:

Nico ha detto...

Senza guardare la Lega: questo è un paese fottuto e perso, ormai. Altro che rivoluzione ci vorrà per riconquistare la Libertà...

Vado un po' a memoria: ricordo che questa cosa del pareggio di bilancio era molto caldeggiata da Fli, e da Bocchino in particolare. E d'improvviso mi son chiesta: ma che fine ha fatto Bocchino? Da quella papera starnazzante che era ai tempi del Cav dov'è finito? Dove starnazza? Ha esaurito le pile?

Eleonora ha detto...

Nico, ci stanno ammazzando e nessuno se ne lamenta. Tutto qui.

E' che noi italiani, nonostante tutto, a fare la rivoluzione non ce la facciamo perchè dobbiamo lavorare.

Hai percaso sentito urlare le associazioni consumatori per tutti gli aumenti e le tasse? Se lo hanno fatto, hanno gridato molto molto sottovoce. E quelli dei sindacati che stavano venerdì a roma, che hanno risolto? Niente. Ormai la legge ammazzaitaliani è partita. E loro, quelli che avrebbero dovuto difendere i lavoratori, prima non hanno detto una SOLA parola. Mentre quando c'era il nanerottolo, era tutto un gridare e fare manifestazioni contro.

Nico ha detto...

E' proprio così: gli italiani non hanno tempo da perdere per fare la rivoluzione. Devono pensare a racimolare soldi per mangiare e campare.

Quelli dei sindacati mi hanno mandato in tilt la mattinata ieri per farsi la loro bella e inutile sfilata. Li ho pure fotografati e volevo farci un post, ma il punto è che, appunto, io devo lavorare e mettermi lì a postare foto ora mi porta via tempo. E ieri mi sono dovuta fare chilometri a piedi e sotto l'acqua per fare quel che dovevao fare e muovermi, visto che non giravano più autobus in zona per lasciare spazio a lorsignori, e sono tornata a casa zuppa fradicia a rischio di ammalarmi (e a me, se m'ammalo, non mi paga nessuno e nessun sindacato mi tutela) per questi scassapalle che si sono venuti a fare il weekend a Roma, mandandola in tilt col permesso del Tar, che non tiene mai conto che a Roma il venerdì mattina la gente lavora e ha bisogno del centro città libero. Dire che sono furibonda con loro e con chi gli permette queste inutili pagliacciate è un eufemismo

samuela ha detto...

Nico pensa al paradosso che la stragrande maggioranza di questo paese di invertebrati non vede: tolgono di mezzo una forza contro il potere centrale nazionale per eliminare il potere centrale nazionale. Roma capitale tra sei mesi non avrà più alcun senso nemmeno nella definizione e allora voglio vedere a chi daranno la colpa...Tutti a festeggiare la morte politica di Bossi, siamo i burattini perfetti per chiunque.

Eleonora ha detto...

Eh, no Samuela, noi NON siamo burattini perfetti. Lo siamo indirettamente a causa di quegli imbecilli patentati, ciechi, sordi e muti che prima hanno festeggiato la caduta del grande dittatore e poi ora festeggiano la caduta di Bossi. Noi (ossia, quelli che gli occhi ce li hanno bene aperti e VEDONO ciò che succede) siamo vittime.

samuela ha detto...

Sì Elly, è quello che intendevo, "siamo" perchè siamo trascinati nella corrente, pochi nella massa. E lo dico senza alcuna snobberia, quella la lascio ai "moralmente superiori". Solo, a volte vorrei svegliarmi stupida. L cosa che mi fa più male sono i giovani, 20/25/30 anni che danno per scontata la UE, il mondialismo, la svendita del proprio essere, con un pragmatismo raggelante, gli stessi che sbavano contro il nano e le ballerine...Troppi, ce ne sono troppi, se i giovani italiani sono così meglio un paese per vecchi.

Eleonora ha detto...

Vengono istruiti al "pensiero comune", al mondialismo, alla ue senza poter pensare alle conseguenze. L'importante è essere contro chi la pensa diversamente da loro. Ricordiamoci che tanti di loro sono figli di ex sessantottini che credono ancora che il sessantotto sia stata buona cosa. Come lo è il comunismo e il mondialismo. Gli unici coglioni siamo noi che subiamo e basta.

Nico ha detto...

E aggiungo che è facile fare i figli dei sessantottini col culo al caldo, la casa ereditata da nonna, i soldi dalla pensione di mamma e il lavoro trovato da papà e la pensione futura pagata da noi. Il nostro dramma è proprio che gli occhi ce li abbiamo sin troppo aperti, dal 12 novembre a oggi e a domani. E almeno io, personalmente, non mi reputo un genio della politica. Non ci voleva un quoziente intellettivo supreiore per capire in che mani stavamo per capitare. Però vuoi mettere? Cacciato il Nano, tutti felici: Monti veste il loden, non ci fa vergognare in Europa ma ci fa schiattare in Patria.

ps: Samuela, perdonami ma non colgo il riferimento a Roma Capitale che fra sei mesi non avrà ragione di essere.