sabato 25 settembre 2010

Stupro


Milano - Gli investigatori del commissariato di Quarto Oggiaro che l’hanno arrestato, non escludono che avesse già adocchiato la sua vittima da un po’ e aspettasse quindi solo il momento più opportuno per entrare in azione. È l’ennesimo nordafricano clandestino, un marocchino di 33 anni - ora rinchiuso nel carcere di San Vittore con l’accusa di violenza sessuale - l’uomo catturato ieri mattina proprio mentre stava violentando un’impiegata 41enne italiana: per staccarlo da lei i poliziotti hanno dovuto usare la forza. E la poveretta, sotto choc perché reduce dallo stupro, ma anche da percosse e morsi che le hanno procurato molteplici contusioni, ora è ricoverata in ospedale.

Ieri mattina, alle 6.45, l’autista di un bus privato che trasporta i dipendenti di una ditta al lavoro e ha il capolinea in piazzale Accursio (zona a sud della città), mentre è fermo sul suo mezzo nota un uomo e una donna che stanno litigando animatamente. Guardandoli con attenzione capisce che lei - che, come si scoprirà più tardi, è reduce da una serata passata in compagnia del fidanzato e, prima di rientrare a casa, com’è solita fare, si è fermata a un chiosco a prendere un panino - è molto infastidita perché l’uomo, un nordafricano, dopo averle chiesto una sigaretta (una scusa) l’ha seguita e la sta importunando. L’autista nota che la lite improvvisamente degenera: lo straniero, infatti, afferra la donna per le braccia, la strattona più volte, la schiaffeggia e, poiché la poveretta non cede, la alza di peso, se la carica in spalla come si farebbe con un pacco e si dirige in un piccolo parco lì accanto. Dietro un cespuglio, dopo averla sbattuta a terra, le salta sopra, le strappa gli abiti e inizia ad approfittare di lei.

L’autista, imbufalito, vorrebbe intervenire di persona ma, recuperato il sangue freddo (il marocchino poteva essere armato) chiama il 113 con il telefonino. Sul posto, in una manciata di minuti, arriva una pattuglia del commissariato di zona, quello di Quarto Oggiaro. I poliziotti intervengono immediatamente e sono costretti a strappare con forza il nordafricano dalla donna che ha già iniziato a violentare. La poveretta, fortunatamente, ricorda ben poco: a causa di una malattia congenita che a 18 anni le ha causato un’emorragia cerebrale, infatti, perde i sensi con facilità. E, secondo i medici della clinica Mangiagalli che la visiteranno più tardi accertando la violenza subita, è svenuta subito dopo che il marocchino l’ha aggredita e picchiata. Più tardi gli investigatori della polizia accertano che il marocchino, che non ha mai chiesto il permesso di soggiorno e risulta senza fissa dimora, era già stato arrestato per non aver ottemperato al decreto di espulsione emesso dalla questura di Milano.

2 commenti:

Kizzy ha detto...

'il marocchino, che non ha mai chiesto il permesso di soggiorno e risulta senza fissa dimora, era già stato arrestato per non aver ottemperato al decreto di espulsione emesso dalla questura di Milano. '
Mi fan imbufalire questi provvedimenti del cazzo, che ci faceva ancora qui 'sta bestia?? Perchè non li caricano a calci sugli aerei per il marocco e li rispediscono là?? Come cazzo campava questo? Scusa il linguaggio ma sono strastufa di sentire ogni giorno notizie del genere, quand'è che la gente si sveglierà e inizierà a linciarne un pò di questa feccia?? Chissà che così capiscano che è ora di cambiar aria...

Massimo ha detto...

OT - Ne Il Giornale di oggi c'è un bellissimo articolo di Marcello Veneziani sul caso Fini che meriterebbe ampia diffusione ... ;-)