martedì 28 settembre 2010

Coop


ROMA - Il coccodrillo verde era proprio uguale. La caratteristica maglia di cotone pure. Solo che con la famosa griffe francese le polo sugli scaffali avevano davvero poco a che fare. Soprattutto per il prezzo, troppo basso rispetto all'originale. Così la Coop dovrà sborsare oltre trentamila euro per risarcire il colosso francese Lacoste: contraffazione e concorrenza sleale le accuse.

FALSO IN VENDITA - Il Tribunale civile di Perugia ha infatti condannato la Coop Centro Italia che commercializzava false polo Lacoste nel centro commerciale Ipercoop di Collestrada, ai piedi di Perugia. La causa è stata intentata nel 2002 dalla Lacoste, rappresentata dagli avvocati del Foro di Milano Giovanni Iazzarelli e Giorgio Valli. La società francese, dopo alcuni controlli nel maggio del 2002, aveva notato che nel centro commerciale erano in vendita «sottocosto» maglie col coccodrillo prive «dell'abituale busta in plastica del prodotto originale». Una consulenza tecnica disposta dal giudice civile ha rilevato la «non autenticità del prodotto» con differenze riguardo al «titolo del filato (...) all'intreccio del tessuto, alle cuciture» e anche «alla grandezza» e alla «posizione del logo».

«CONDOTTA ILLECITA» - Il giudice ha riconosciuto la condotta illecita di Coop Centro Italia, accogliendo le istanze della Lacoste sulla «repressione della concorrenza sleale» e a «tutela del marchio». Coop Centro Italia dovrà pagare a Lacoste circa 12mila euro per il danno economico e 20 mila euro per il «danno da sviamento di clientela, discredito commerciale, deprezzamento del marchio». Il magistrato ha anche ordinato la distruzione delle magliette «taroccate».

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