mercoledì 22 settembre 2010

Tutti islamofobi (2)

Islamofobia (2) di Zakaria Haoudi

Gli Stati Uniti stanno vivendo una battaglia interna. Da un lato abbiamo i principi ed i valori della Costituzione Americana e dei Padri Fondatori. Dall’altro, troviamo i Partiti e le Chiese evangeliche che inneggiano slogan razzisti e chiamano ad una nuova pulizia religiosa. Non è la prima volta che gli Stati Uniti si trovano in mezzo ad una battaglia simile. L’ultima volta, le vittime erano gli americani di origine africana, oggi lo saranno gli americani musulmani. Il partito Repubblicano e quello Democratico gareggiano per attrarre più consensi tra gli afro-americani e gli americani ispanici. Invece, questa concorrenza esclude i musulmani. Anzi, sembra che i due fanno a gara per chi sarà più negativo ed aggressivo nei loro confronti. Questa situazione, si riflette, oggi, sulla posizione riguardo la costruzione di un Centro Islamico a Manhattan in New York, vicino a Ground Zero, dove è stato commesso il crimine dell’11 Settembre 2001. Lo stesso Obama è stato vittima di questa competizione politica. Nel bel mezzo della Campagna di Odio contro l’Islam e subito dopo le sue timide dichiarazioni a favore della costruzione del Centro Islamico a Manhattan, è cominciata una campagna screditatoria contro di lui, concentrata sulla sua stria familiare: il nome di suo padre (Hussein) e la religione di questi (l’Islam). E ha cercato di suggerire all’opinione pubblica americana che Obama è ancora musulmano. Grazie a ciò, un recente sondaggio ha registrato che il 20% degli americani pensa che il loro Presidente è un musulmano in Segreto.

Nel momento in cui la battaglia per le elezioni di metà mandato si sta scatenando, questa campagna espone i Democratici a perder la maggioranza al Congresso, perciò i leader del Partito hanno chiesto ad Obama di non partecipare alle campagne pubbliche per sostenere i loro candidati, perchè la sua partecipazione può diventare una maledizione. Gli Stati Uniti non aveva mai conosciuto un tale odio contro l’Islam. Spesso aveva disapprovato le misure europee contro i musulmani, in particolare quelle relative alla libertà di culto (la costruzione di moschee) e la libertà di vestire (Hijab). E queste questioni che erano considerate in molte società europee come argomenti vitali, non erano oggetto di attenzione nella società americana, anzi le misure europee erano derise, però ora la situazione sembra cambiare.

Con l’avvicinarsi della rievocazione del crimine dell’11 Settembre 2001, l’indice di Islamofobia negli Stati Uniti sta battendo tutti i record. Una delle Chiese Evangeliche, la Chiesa di Dove, ha chiamato i cristiani a bruciare una copia del Sacro Corano il giorno della commemorazione. Lo scopo di un appello del genere è accusare l’Islam del delitto, istigare alla vendetta dai musulmani e generalizzare l’Islamofobia nella società americana. Tuttavia, l’obiettivo finale è quello di mettere l’Islam al margine e far sembrare i musulmani come dei cospiratori ed elementi pericolosi che non si possono integrare nel tessuto sociale americano.

E’ la prima volta nella storia degli Stati Uniti che una Chiesa fa un appello simile. In passato avevano conosciuto il Maccartismo contro il comunismo dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma era un giro di vite con un retroscena politico e non aveva trovato eco tra le principali chiese evangeliche. Mentre, la campagna che mira l’Islam ed i musulmani oggi parte da uno sfondo religioso ed è guidata da una chiesa che aderisce al partito Repubblicano e riceve allo stesso tempo, la simpatia e la comprensione di alcuni esponenti del partito Democratico. Se questa campagna Islamofoba continua a diffondersi fortemente nella società americana e, se i musulmani americani continueranno a disinteressarsene, forse subiranno negli Stati Uniti la stessa sorte degli ebrei in Europa nei secoli passati. La Chiesa accusava gli ebrei di essere responsabili della “crocifissione” del Messia, quindi ogni ebreo doveva pagare questo crimine, e così hanno conosciuto diverse forme di discriminazione, oppressione ed esclusione legittimati da pretesti religiosi.

Oggi si sta vendendo lo stesso scenario negli Stati Uniti ed in Europa ma a discapito dei musulmani. Si commercializza l’idea che l’Islam come religione è una fonte per il pensiero terrorista, quindi responsabile delle pratiche terroriste, senza conoscere l’Islam. La cultura della condanna collettiva e l’incriminazione della fede religiosa che fu dietro la sofferenza degli ebrei in Europa è di nuovo qui e mira i musulmani. E’ vero che questa cultura di ostilità verso l’Islam sta nelle sue fasi iniziali, ma la forza dei nuovi mezzi di comunicazione è capace de diffonderla velocemente a macchia d’olio. Le società Occidentali, Europa e Stati Uniti, stanno perdendo alcuni dei loro fondamenti principali, il Rispetto delle Libertà Individuali e la Tolleranza, e si stanno trasformando in campi aridi che qualsiasi fanatico può incendiare. Ormai, l’islamofobia ha superato diversi passaggi, ma fortunatamente, ancora non ha raggiunto il punto di non ritorno. Però, la campagna anti-islamofobia ancora non sa come decollare.

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