mercoledì 8 settembre 2010

Al rogo il corano (le reazioni)


NEW YORK — La trovata, all’inizio ignorata dai media, ha provocato la reazione della Casa Bianca e del Vaticano, un summit d’emergenza dei leader delle principali fedi religiose d’America e la condanna di diplomatici e generali. Ciò che all’inizio sembrava solo l’ennesimo happening folkloristico della destra anti- islamica — il progetto di un pastore della Florida di bruciare copie del Corano nell’anniversario dell’11 settembre — si è trasformato in un caso politico dagli esiti imprevedibili. Il paventato falò con cui Terry Jones, pastore evangelico della Chiesa Dove World Outreach di Gainesville, in Florida, lancia ufficialmente l’«International Burn a Quran Day», fa parte del movimento ultraconservatore di protesta contro i musulmani d’America inaugurato dalla crociata di Newt Gingrich e Sarah Palin per bloccare il Centro Islamico Cordoba vicino a Ground Zero.

Immediata la risposta della Casa Bianca, «preoccupata — ha precisato il portavoce Robert Gibbs — perché azioni del genere mettono in pericolo le truppe Usa in Afghanistan». «Sarebbe un gesto stupido e pericoloso», ha dichiarato il ministro della Giustizia Eric Holder. Dal Vaticano anche L’Osservatore Romano si schiera a sostegno dei cristiani già mobilitati contro l’iniziativa, con un articolo intitolato «Nessuno bruci il Corano». E anche i leader delle principali fedi religiose d’America si sono riuniti d’urgenza a Washington per lanciare un appello «alla tolleranza». «L’America non è stata costruita sull’odio ma sull’amore», ha dichiarato il cardinale di Washington Theodore McCarrick. «Dobbiamo tutti manifestare a favore dei nostri fratelli e sorelle musulmani e dire: questo non va bene», gli ha fatto eco il rabbino Steve Gutow del Jewish Council for Public Affairs.

Ma Jones vuole andare avanti. «Gli Stati Uniti affrontano un nemico con il quale non si può dialogare, cui bisogna dare una dimostrazione di forza», spiega il 58enne pastore, costretto a girare armato dopo aver ricevuto centinaia di minacce di morte. Il primo ad appellarsi al buon senso è stato il comandante delle forze Usa in Afghanistan, il generale David Petraeus che ha paragonato il falò allo scandalo delle foto di Abu Ghraib: «Il tipo di gesto che i talebani utilizzano e che può causare seri problemi, non solo qui ma in ogni parte del mondo in cui abbiamo a che fare con la comunità islamica». Alle parole di Petraeus si è aggiunta la condanna del Segretario Generale Nato Anders Fogh Rasmussen, secondo cui «tali atti sono in forte contraddizione con i valori che rappresentiamo e per cui ci battiamo».

Centinaia di persone hanno già manifestato contro il falò a Kabul e proteste hanno avuto luogo anche tra le comunità musulmane in Usa e davanti all’ambasciata americana a Giacarta. L’inviato speciale di Obama presso l’Organizzazione della Conferenza Islamica, Rashad Hussain, ha visitato l’Afghanistan proprio alcuni giorni fa per «portare un messaggio di amicizia, cooperazione e comprensione reciproca tra Stati Uniti e comunità Islamiche nel mondo». Lo stesso messaggio che il presidente Obama — che il 31% dei repubblicani crede musulmano — aveva espresso durante il suo storico viaggio al Cairo, nel giugno del 2009.

Alessandra Farkas

8 commenti:

Massimo ha detto...

Chi di falò dei simboli altrui colpisce, di falò dei propri simboli perisce. Non ci vedo alcun male nel bruciare simbolicamente il corano come attestazione di incompatibilità tra tale religione e la nostra Civiltà. Piuttosto mi sorprende negativamente leggere quanti sono i personaggi pronti a genuflettersi davanti all'islam in cambio di niente.

Elly ha detto...

Il corano per come è, è illegittimo. Per norma e per intelligenza dovrebbe essere messo al bando. Anche Geert Wilders lo vorrebbe cancellare dalla storia. E ha ragione. Io sono daccordo con chiunque voglia la cancellazione o la dichiarazione illegittima del corano. E di conseguenza sono daccordo anche con questo reverendo. Massimo, ma per davvero non ti aspettavi reazioni del genere? Va là, non sei un ingenuo.

Maria Luisa ha detto...

invece quello che è stato fatto qui non è offensivo.
http://www.youtube.com/watch?v=N2EFFBpoOu4&feature=related

Elly ha detto...

Maria Luisa, il loro abbigliamento e i loro modi di fare sono già ampiamente offensivi.

Anonimo ha detto...

scusate ma per me e sacrilegio bruciare un libro che e sempre sacro pure se appartiene a un altra fede e smepre sacro e nessuno ha diritto di bruciarlo mi sa che voi di cultura e di rispetto verso il prossimo non ne capite proprio una mazza

Anonimo ha detto...

io ho amici e amiche anzi la mia best friend e mulsumana e c'e stato il rispetto altrui verso la propria fede anzi ecco perche il mondo e in guerra per colpa di gente come voi che e ignorante se lo cancelli lo sei di piu perche significa che ti rode proprio siete peggio dei nazisti e scusate il termine ma e la verita

Elly ha detto...

Impara prima a scrivere in italiano, poi comincia a cercare di mettere insieme un discorso in senso compiuto. Hitler, visto che parli pure di nazismo a sproposito, scrivendo il Meine kampf s'è rifatto alle leggi coraniche.

A me, l'unica cosa che può rodermi (e forse manco tanto) è che in giro c'è ancora parecchia gente ignorante come te che crede alle cazzate dei musulmani bravi e gli occidentali cattivi.

E adesso, vai, vai con la tua best friend musulmana ma ricordati di imparare l'italiano e soprattutto a scrivere frasi di senso compiuto.

Elly ha detto...

Sei anche imbecille oltretutto. I tuoi friends musulmani, sono razzisti più dei nazisti e ammazzano, crocifiggono, violentano, bruciano e impongono la loro "bella" religione dovunque vadano nel mondo. E quello è il rispetto per gli altri? Quello per cui berci inutilmente tu?

A questo punto, dopo il tuo inutile e stupido commento, penso che tu non ci faccia. Ci sei proprio. Quindi, segui i tuoi best friends musulmani. Ah, e non dimenticarti di leggere qualche libro tradotto in italiano.