giovedì 9 settembre 2010
Per aiutare il terrorismo islamico
Una moschea capace di accogliere i musulmani che vivono a Firenze e vogliono riunirsi per pregare, con un minareto simile al campanile di Giotto. Sembra essere questo il progetto dell’imam Ezzedine Elzir (da presentare al sindaco Matteo Renzi), che rilancia l'esigenza di un nuovo luogo di culto dedicato e annuncia che il progetto prevede anche la costruzione di un minareto, «una cosa molto simile al campanile di Giotto», almeno dal punto di vista «culturale e artistico», spiega. Per la fine del Ramadan, in programma venerdì, sono attese a Firenze circa 5.000 persone e per questo la comunità guidata da Elzir, che è anche presidente nazionale dell’Ucoii, ha affittato un padiglione della Fortezza da Basso: attualmente in città sono tre i luoghi di culto dei musulmani, il più grande è la moschea del centro storico con 400 metri di superficie. Di una nuova moschea a Firenze l’imam parlò per la prima volta nel 2005 ma ancora un progetto non è mai stato presentato.
E se ieri la comunità valdese fiorentina ha inviato una lettera alla comunità islamica annunciando «pieno sostegno al progetto» della moschea, lo stesso arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori, alla vigilia del Natale scorso, ricordò che a Firenze esistono già templi di altre confessioni religiose, e ribadì che «la libertà di culto, come la rivendichiamo per i cristiani, è fondamentale per tutti gli altri culti e le altre fedi». Poi sulla moschea, di cui ancora non c’era un progetto, disse ancora: «i modi vanno misurati e verificati su proposte concrete che, a loro volta, devono tener conto anche dei connotati storici della città piena di simboli cattolici. Dobbiamo essere aperti a altre presenze ma rispettosi della nostra storia».
Elzir, proprio alla vigilia della fine del Ramadan nel fare gli auguri a tutta la comunità islamica italiana, ricorda che «questa è una festa che guarda alla pace e alla convivenza». Sulle parole dell’imam è intervenuto con una nota il deputato e coordinatore fiorentino del PdL, Gabriele Toccaffondi, chiedendo che «i musulmani di Firenze si battano con noi per la libertà nei loro Paesi». «In molti Paesi islamici la libertà è una parola quasi inesistente per non parlare della libertà di religione. Ci sono persone - aggiunge Toccafondi - che a causa della loro appartenenza al cristianesimo sono uccise nell’assoluto silenzio della stampa e della politica locale. In molti paesi non è possibile dirsi cristiano nè fare pubblicamente professione di fede, nè parlare del cristianesimo, pena la prigione». «La libertà è sempre una conquista e la libertà religiosa ne è parte integrante. I rappresentati delle comunità musulmane di Firenze sempre pronti a rivendicare qualcosa - conclude l’esponente del Pdl -, facciano sentire la loro voce per la libertà nei loro paesi di origine e nei paesi islamici affinchè sia possibile la rivendicazione comune di una vera libertà anche religiosa in questi paesi».
«Non voglio fare una discussione ideologica sulla possibilità di avere una moschea a Firenze; se i nostri amici musulmani, ai quali faccio tra l’altro gli auguri per la fine del Ramadam, venerdì, ci presenteranno un progetto lo valuteremo e ne discuteremo apertamente». «Mi piace - ha aggiunto - citare la frase di un sacerdote che una volta osservò Che fastidio dà un uomo che prega? Perchè sarei davvero felice se, anche nei paesi islamici, fosse garantita la libertà di preghiera»
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1 commenti:
E la povera Oriana si rivolterà nella tomba...
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