lunedì 27 settembre 2010

... Bagnasco e le sue prediche


ROMA - Un avvertimento, e poi un invito. Li ha espressi il card. Angelo Bagnasco aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei. Il primo: «I personalismi bloccano l'intero paese». Il secondo: «E' il momento di mettere in campo un supplemento di reciproca lealtà e una dose massiccia di buon senso per raggiungere il risultato non di individui, gruppi o categorie, ma del Paese». Per efficaci processi di riforma - ha aggiunto il cardinale - occorre «avviare meccanismi di coinvolgimento e di partecipazione non fittizi», e rendersi conto che «la fiducia che i cittadini esprimono verso chi li rappresenta è un onore e una responsabilità che non ammette sconti di nessun tipo».

«ANGUSTIATI PER L'ITALIA» - Bagnasco ha sottolineato che i vescovi sono «angustiati per l'Italia» ed esprimono «grande sconcerto e acuta pena per discordie personali che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili», e si sono fatte «pretesto per bloccare i pensieri di un'intera nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni».

MONITO SUL FEDERALISMO - Il cardinale ha anche espresso un monito sul federalismo. La riforma è irreversibile ma essa «non deraglierà se potrà incardinarsi in un forte senso di unità e indivisibilità della Nazione: il tricolore è ben radicato nel cuore del nostro popolo».

2 commenti:

Massimo ha detto...

C'è qualche differenza tra Montezemolo e Bagnasco ? No. Entrambi "volano alto", ma non dicono come, in concreto, si possa realizzare quell'Eden in Terra d'Italia che loro chiedono a Berlusconi. Facile parlare ! Mi piacerebbe che alla chiesa venisse restituita Roma per vedere come se la cava con il potere temporale (e anche per liberarci degli oneri di Roma capitale ... ;-).

Elly ha detto...

La rovina di dio e della fede, è proprio il vaticano e i suoi adepti. Altrochè.