È ripresa questa mattina la protesta degli immigrati africani a Rosarno (Reggio Calabria), dopo una pausa di qualche ora. È come se si fosse nel mezzo di una vera e propria guerriglia urbana: negozi e scuole sono rimasti chiusi per timore che possano ripetersi gli incidenti accaduti ieri. Stamane circa 2 mila extracomunitari, tra i quali alcuni giunti dalle zone vicine, hanno raggiunto in corteo il municipio scandendo slogan di protesta. I manifestanti, quasi tutti africani, intendono essere ricevuti dal commissario prefettizio. "Chiedono diritti. Il diritto di lavorare senza essere uccisi per le strade". Così commenta quanto sta avvenendo in queste ore Piervincenzo Canale, direttore responsabile di Africa News. Ma gli abitanti di Rosarno - che in un primo momento hanno tentato di placare, invano, la rabbia - sono ormai stufi e infuriati per i disordini causati dalla rivolta. Alcuni hanno raggiunto stamane la zona antistante il municipio dove sono concentrati gli immigrati. Un uomo ha sparato dal terrazzo della sua casa due colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio per disperdere un gruppo di immigrati che si era concentrato davanti la sua abitazione. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni sta seguendo la vicenda: "A Rosarno c'è una situazione difficile come in altre realtà, perché in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, un'immigrazione clandestina che ha alimentato da una parte la criminalità e dall'altra ha generato situazione di forte degrado", ha dichiarato in diretta a Mattino 5. "Stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari - ha aggiunto Maroni -. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni". Ieri le Forze dell'ordine sono intervenute per sgomberare la statale, occupata per circa 6 ore dai manifestanti, i quali avevano eretto una barriera di fuoco. A innescare la miccia è una scintilla di violenza: qualcuno, aveva sparato con una pistola ad aria compressa ferendo alcuni extracomunitari rifugiati in un’ex fabbrica. Da qui la protesta. Nel centro cittadino l'effetto della protesta degli stranieri è devastante: cassonetti divelti, auto distrutte, vetrine dei negozi distrutti, le ringhiere delle abitazioni danneggiate. Un capannello di cittadini ha assistito nella notte alle operazioni delle forze dell'ordine, che hanno effettuato una carica di alleggerimento contro il gruppo costituito da circa 500 immigrati. Intorno alla mezzanotte i manifestanti si sono dispersi, forse per paura di essere caricati nuovamente dalle forze di Polizia. "Non è possibile che abbiano creato questa confusione - dicono i residenti - hanno mandato anche bambini in ospedale e una donna incinta ha abortito, un'altra ha avuto un infarto perché si è trovata davanti un gruppo di stranieri che l'hanno aggredita mentre era in macchina, costretta a scendere e poi le hanno rovinato la macchina". Altri episodi di violenza si sono verificati sulla statale 18 tra Rosarno e Gioia Tauro. Nel pomeriggio di ieri gli immigrati hanno bloccato la strada e assaltato decine di auto di passaggio con pietre (colpendo anche un mezzo della Polizia). "Ho urlato a mia moglie di abbassarsi, altrimenti ci saremmo fatti davvero male - racconta un residente della zona - siamo stati letteralmente presi d'assalto con spranghe di ferro, noi stavamo soltanto tornando a casa". Un altro giovane che abita nelle vicinanze è finito in ospedale, al suo ritorno racconta: "Mi hanno colpito con un pietra alla spalla e ho la mano escoriata. Hanno distrutto la macchina: rotto i vetri, divelto lo specchietto retrovisore interno, rovinato persino il radiatore". La guerriglia urbana di Rosarno ha riacceso prepotentemente la polemica sull’immigrazione clandestina. Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha detto: "Quello che sta avvenendo è il frutto di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si è determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un'arma ad aria compressa. Auspico che dal ministero dell'Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si è indirizzata la violenza criminale".
venerdì 8 gennaio 2010
Grazie Loiero
Il ministro Maroni: "Troppa tolleranza". Spari in aria e paura a Rosarno per la rivolta degli immigrati di Alma Pantaleo
È ripresa questa mattina la protesta degli immigrati africani a Rosarno (Reggio Calabria), dopo una pausa di qualche ora. È come se si fosse nel mezzo di una vera e propria guerriglia urbana: negozi e scuole sono rimasti chiusi per timore che possano ripetersi gli incidenti accaduti ieri. Stamane circa 2 mila extracomunitari, tra i quali alcuni giunti dalle zone vicine, hanno raggiunto in corteo il municipio scandendo slogan di protesta. I manifestanti, quasi tutti africani, intendono essere ricevuti dal commissario prefettizio. "Chiedono diritti. Il diritto di lavorare senza essere uccisi per le strade". Così commenta quanto sta avvenendo in queste ore Piervincenzo Canale, direttore responsabile di Africa News. Ma gli abitanti di Rosarno - che in un primo momento hanno tentato di placare, invano, la rabbia - sono ormai stufi e infuriati per i disordini causati dalla rivolta. Alcuni hanno raggiunto stamane la zona antistante il municipio dove sono concentrati gli immigrati. Un uomo ha sparato dal terrazzo della sua casa due colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio per disperdere un gruppo di immigrati che si era concentrato davanti la sua abitazione. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni sta seguendo la vicenda: "A Rosarno c'è una situazione difficile come in altre realtà, perché in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, un'immigrazione clandestina che ha alimentato da una parte la criminalità e dall'altra ha generato situazione di forte degrado", ha dichiarato in diretta a Mattino 5. "Stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari - ha aggiunto Maroni -. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni". Ieri le Forze dell'ordine sono intervenute per sgomberare la statale, occupata per circa 6 ore dai manifestanti, i quali avevano eretto una barriera di fuoco. A innescare la miccia è una scintilla di violenza: qualcuno, aveva sparato con una pistola ad aria compressa ferendo alcuni extracomunitari rifugiati in un’ex fabbrica. Da qui la protesta. Nel centro cittadino l'effetto della protesta degli stranieri è devastante: cassonetti divelti, auto distrutte, vetrine dei negozi distrutti, le ringhiere delle abitazioni danneggiate. Un capannello di cittadini ha assistito nella notte alle operazioni delle forze dell'ordine, che hanno effettuato una carica di alleggerimento contro il gruppo costituito da circa 500 immigrati. Intorno alla mezzanotte i manifestanti si sono dispersi, forse per paura di essere caricati nuovamente dalle forze di Polizia. "Non è possibile che abbiano creato questa confusione - dicono i residenti - hanno mandato anche bambini in ospedale e una donna incinta ha abortito, un'altra ha avuto un infarto perché si è trovata davanti un gruppo di stranieri che l'hanno aggredita mentre era in macchina, costretta a scendere e poi le hanno rovinato la macchina". Altri episodi di violenza si sono verificati sulla statale 18 tra Rosarno e Gioia Tauro. Nel pomeriggio di ieri gli immigrati hanno bloccato la strada e assaltato decine di auto di passaggio con pietre (colpendo anche un mezzo della Polizia). "Ho urlato a mia moglie di abbassarsi, altrimenti ci saremmo fatti davvero male - racconta un residente della zona - siamo stati letteralmente presi d'assalto con spranghe di ferro, noi stavamo soltanto tornando a casa". Un altro giovane che abita nelle vicinanze è finito in ospedale, al suo ritorno racconta: "Mi hanno colpito con un pietra alla spalla e ho la mano escoriata. Hanno distrutto la macchina: rotto i vetri, divelto lo specchietto retrovisore interno, rovinato persino il radiatore". La guerriglia urbana di Rosarno ha riacceso prepotentemente la polemica sull’immigrazione clandestina. Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha detto: "Quello che sta avvenendo è il frutto di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si è determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un'arma ad aria compressa. Auspico che dal ministero dell'Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si è indirizzata la violenza criminale".
È ripresa questa mattina la protesta degli immigrati africani a Rosarno (Reggio Calabria), dopo una pausa di qualche ora. È come se si fosse nel mezzo di una vera e propria guerriglia urbana: negozi e scuole sono rimasti chiusi per timore che possano ripetersi gli incidenti accaduti ieri. Stamane circa 2 mila extracomunitari, tra i quali alcuni giunti dalle zone vicine, hanno raggiunto in corteo il municipio scandendo slogan di protesta. I manifestanti, quasi tutti africani, intendono essere ricevuti dal commissario prefettizio. "Chiedono diritti. Il diritto di lavorare senza essere uccisi per le strade". Così commenta quanto sta avvenendo in queste ore Piervincenzo Canale, direttore responsabile di Africa News. Ma gli abitanti di Rosarno - che in un primo momento hanno tentato di placare, invano, la rabbia - sono ormai stufi e infuriati per i disordini causati dalla rivolta. Alcuni hanno raggiunto stamane la zona antistante il municipio dove sono concentrati gli immigrati. Un uomo ha sparato dal terrazzo della sua casa due colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio per disperdere un gruppo di immigrati che si era concentrato davanti la sua abitazione. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni sta seguendo la vicenda: "A Rosarno c'è una situazione difficile come in altre realtà, perché in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, un'immigrazione clandestina che ha alimentato da una parte la criminalità e dall'altra ha generato situazione di forte degrado", ha dichiarato in diretta a Mattino 5. "Stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari - ha aggiunto Maroni -. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni". Ieri le Forze dell'ordine sono intervenute per sgomberare la statale, occupata per circa 6 ore dai manifestanti, i quali avevano eretto una barriera di fuoco. A innescare la miccia è una scintilla di violenza: qualcuno, aveva sparato con una pistola ad aria compressa ferendo alcuni extracomunitari rifugiati in un’ex fabbrica. Da qui la protesta. Nel centro cittadino l'effetto della protesta degli stranieri è devastante: cassonetti divelti, auto distrutte, vetrine dei negozi distrutti, le ringhiere delle abitazioni danneggiate. Un capannello di cittadini ha assistito nella notte alle operazioni delle forze dell'ordine, che hanno effettuato una carica di alleggerimento contro il gruppo costituito da circa 500 immigrati. Intorno alla mezzanotte i manifestanti si sono dispersi, forse per paura di essere caricati nuovamente dalle forze di Polizia. "Non è possibile che abbiano creato questa confusione - dicono i residenti - hanno mandato anche bambini in ospedale e una donna incinta ha abortito, un'altra ha avuto un infarto perché si è trovata davanti un gruppo di stranieri che l'hanno aggredita mentre era in macchina, costretta a scendere e poi le hanno rovinato la macchina". Altri episodi di violenza si sono verificati sulla statale 18 tra Rosarno e Gioia Tauro. Nel pomeriggio di ieri gli immigrati hanno bloccato la strada e assaltato decine di auto di passaggio con pietre (colpendo anche un mezzo della Polizia). "Ho urlato a mia moglie di abbassarsi, altrimenti ci saremmo fatti davvero male - racconta un residente della zona - siamo stati letteralmente presi d'assalto con spranghe di ferro, noi stavamo soltanto tornando a casa". Un altro giovane che abita nelle vicinanze è finito in ospedale, al suo ritorno racconta: "Mi hanno colpito con un pietra alla spalla e ho la mano escoriata. Hanno distrutto la macchina: rotto i vetri, divelto lo specchietto retrovisore interno, rovinato persino il radiatore". La guerriglia urbana di Rosarno ha riacceso prepotentemente la polemica sull’immigrazione clandestina. Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha detto: "Quello che sta avvenendo è il frutto di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si è determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un'arma ad aria compressa. Auspico che dal ministero dell'Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si è indirizzata la violenza criminale".
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