Fano - A Fano Almas Mahmood, una ragazzina di 17 anni, è stata rapita intorno alle 13.30 dal padre Akatar, un cittadino straniero (probabilmente pakistano). L’uomo, stando alle primissime informazioni, era alla guida di una station-wagon (una Daewoo) e si sarebbe avvicinato alla piccola facendola poi salire e facendo perdere le proprie tracce.
Le prime ricostruzioni. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, la ragazza era appena uscita da un istituto scolastico quando è stata avvicinata e caricata in macchina. Dell’uomo e di sua figlia al momento non si hanno tracce. Il rapimento da parte del padre sarebbe avvenuto in quanto all’uomo da qualche tempo era stato impedito di avvicinarsi alla ragazza che era stata affidata al centro di prima accoglienza fanese Cante di Montevecchio perché vittima di maltrattamenti. Le ricerche di polizia e carabinieri proseguono: sono stati istituiti dei posti di controllo lungo le principali vie e ai caselli autostradali.
L'affidamento ai servizi sociali. Un padre-padrone, rigido, severo, prepotente, che la maltrattava. Sarebbero questi i motivi per i quali l’estate scorsa il tribunale dei minori di Ancona aveva allontanato dalla famiglia la ragazza. Il padre della giovane vive a Senigallia, insieme alla moglie, e fa il venditore ambulante. A Fano viene descritto come un uomo molto duro, che probabilmente voleva imporre alla figlia stile di vita e prescrizioni di comportamento, anche religiose. Il Tribunale aveva affidato la ragazzina ai Servizi sociali del Comune di Senigallia, che a sua volta aveva ottenuto una sistemazione presso la onlus fanese di via Palazzi 5, che accoglie malati lungodegenti e minori bisognosi. La ragazza, dice il presidente della struttura Giuliano Di Bari, si era ambientata bene, e frequentava l’Istituto tecnico con indirizzo geometri ’Cesare Battistì, che sorge a pochi metri dal palazzo a tre piani di Cante di Montevecchio, nel centro cittadino.
1 commenti:
Un'ottima notizia:è stata salvata ed il padre arrestato.
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