domenica 10 gennaio 2010

Ce ne faremo una ragione...

La proposta su Facebook sull'onda dei fatti di Rosarno: in poche ore 10.000 iscritti. Accordo con il coordinamento "Blacks out" che aveva già in programma un'iniziativa. Sciopero dei migranti a marzo la protesta corre su internet. Calderoli: "I regolari non lo faranno. E per gli irregolari c'è l'espulsione". Casini : "In Calabria lo Stato non c'è, la 'ndrangheta regola i rapporti sociali"

ROSARNO - Dalla Rete un'iniziativa a favore dei immigrati: il movimento 'Primomarzo 2010' propone una giornata di sciopero generale per tutti gli extracomunitari che vivono in Italia, per l'appunto il primo marzo. E si raccorda con il coordinamento "Blacks out" (sindacati, Arci, Acli, Fondazione Migrantes, 15 associazioni di migranti) che aveva già in programma un'analoga iniziativa per il 20 marzo. Venerdì scorso il primo incontro e l'accordo per un momento di protesta comune nel mese di marzo: la data sarà decisa in un'altra riunione fissata per il 15 gennaio. Sarebbero quindi almeno quattro milioni e mezzo di persone ad incrociare le braccia, ma forse anche di più se si dovessero sommare quanti lottano contro il razzismo. Un'iniziativa che viene dileggiata dalla Lega: "Uno sciopero dei lavoratori extracomunitari? Escluderei che vogliano farlo i regolari. Se l'iniziativa partisse invece dagli irregolari, si tratterebbe soltanto di espellerli", dice infatti il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli. Il ministro ribadisce la posizione del Carroccio e del governo sull'immigrazione, confermando quella del ministro dell'Interno Roberto Maroni: "La linea è quella del rigore" mentre "in passato c'è stato troppo lassismo". Tesi condivisa dal presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri: "Prima l'ordine, poi tutto il resto. Occorre applicare con rigore crescente la politica di espulsione dei clandestini e confermare la politica dei respingimenti". Alla posizione della Lega si contrappone quella dei tanti esponenti politici che comprendono le ragioni degli immigrati e del degrado a Rosarno. "Lo Stato in Calabria non c'è e la 'ndrangheta regola i rapporti sociali - afferma il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, intervistato a "Che tempo che fa" - Non possiamo non farci carico dell'indignazione della gente ma dobbiamo anche denunciare che tanti italiani trattano queste persone come delle bestie". Casini critica l'atteggiamento della Lega: "La Lega interpreta umori reali, ma la politica non deve ingigantire i problemi ma risolverli. Hanno parlato delle ronde che sembrava dovessero risolvere i problemi. Dove sono le ronde? In Calabria non aspettavano le ronde ma i carabinieri e la polizia che sono arrivati dopo 48 ore". A Calderoli ribatte anche Andrea Orlando del Pd: "Memore dei brillanti risultati ottenuti sfoggiando la famosa maglietta anti-islam, il ministro Calderoli continua a gettare benzina sul fuoco commentando con poco equilibrio e responsabilità istituzionale l'ipotesi di uno sciopero dei lavoratori extracomunitari". E Livia Turco afferma che "ormai alla retorica della clandestinità non crede più nessuno: vogliamo che il governo sia in grado di promuovere legalità insieme alla lotta alla criminalità e di costruire convivenza". Anche il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, a Potenza, a margine della cerimonia di consegna del premio "Carmelo Azzara", chiede rispetto per gli immigrati: "Spero che la tranquillità a Rosarno venga ripristinata, con il rispetto degli interessi della zona e degli stessi immigrati. E' necessario tener conto che queste persone arrivano qui e lavorano, e hanno il diritto di essere rispettati. Naturalmente c'è un problema di ordine pubblico, che deve essere gestito con alto senso di responsabilità del governo". Il movimento 'Primomarzo 2010' ha scelto il web per lanciare velocemente la propria proposta e l'impatto è stato immediato. Il primo post è del 9 ottobre. Le adesioni si sono moltiplicate e dopo i fatti di Rosarno sono aumentate a ritmo più sostenuto: su Facebook il gruppo 'primo marzo 2010 sciopero degli stranieri' conta già oltre 10mila iscritti. L'iniziativa è senz'altro nuova per l'Italia, mentre ha un precedente europeo: viene dalla Francia, dove gli immigrati si sono spesso fatti sentire in piazza. Nel paese transalpino il movimento si chiama "La journee sans immigres: 24 h sans nous" e il suo sciopero lo farà proprio il primo marzo. Il logo è appunto "24 h senza di noi - la giornata senza immigrati", logo di Giuseppe Cassibba con i volti di otto persone di colore ripetuti in due sequenze. E la rete di città che fanno da riferimento è già estesa, comprende Genova, Milano, Verona, Bologna, Prato, Roma, Napoli, Palermo, Bergamo, Perugia, e sul blog del movimento ci sono tutte le indicazioni per prendere contatti con i comitati nelle varie località. Il colore giallo è stato scelto perché ormai è anche il colore impiegato nelle manifestazioni contro il razzismo. Inoltre, aspetto questo non trascurabile, è un colore che non rimanda - almeno per ora - ad alcun movimento politico in particolare. Quindi un braccialetto o un nastrino giallo come segno di riconoscimento per chi voglia essere simpatizzante o sostenitore del movimento che dai fatti di questi giorni a Rosarno trae sicuramente elementi di rilancio.

3 commenti:

Massimo ha detto...

Sarebbe come lo sciopero dei giornalisti o dei magistrati: 24 ore nella società ideale ... ;-)

Nessie ha detto...

Essì, mi sa che ce ne faremo proprio una ragione. Se poi dallo sciopero passassero anche al boicottaggio del suolo italiano tornando a casa loro, sarebbe l'ideale.

Eleonora ha detto...

Nessie, eh no, non boicotteranno mai. Qui hanno tutto. Hanno le associazioni che accettano persino le loro violenze. Ci mancherebbe che se ne andassero. Infatti si spostano di qualche chilometro, non se ne vanno mica.