lunedì 30 aprile 2012
Pierferdy il viscido
E questo'altro era uno di quelli che quando si stava leggermente meglio e c'era quel dittatore di B., ogni due per tre, davanti alle telecamere berciava con la bavetta ai lati della bocca che, "le famiglie non hanno aiuti e non arrivano a fine mese e lo stato non fa nulla per loro"... ora non bercia più. E le famiglie davvero non ci arrivano più a fine mese. Non mi chiedo manco più se ci è o ci fa ma mi auguro che i suoi elettori rinsaviscano per le prossime elezioni. Lui è uno dei tanti che andrebbe punito e rimandato a casa a fare compagnia alla sua donna.
ROMA - «Sono disperato, lei non ha capito nulla di quello che io ho detto». Pier Ferdinando Casini sbotta davanti a Fabio Fazio che a "Che tempo che fa" chiede dove si collocherà alla fine il Polo della Nazione, se con il centrodestra o con il centrosinista. «Noi non vogliamo essere l'ago della bilancia, non vogliamo determinare la vittoria di questo o di quello, perché vincere con il 51% serve solo a dividere il Paese», spiega il leader Udc. «Vogliamo essere ago e filo e ricucire, tessere, continuare uno sforzo come quello che stiamo facendo oggi a sostegno del governo Monti», prova a chiudere il siparietto Casini. Fazio incalza. Lei quindi vuole Monti dopo Monti?, incalza Fazio. «Stavolta ha capito bene...». E Monti lo sa? «Non mi interessa che lo sappia, non lo deve sapere. Monti riconsegnerà le chiavi alla politica al termine di questa legislatura. Starà alla politica il compito di assumersi poi le proprie responsabilità». Berlusconi. Intanto Casini "liquida" senza troppe perifrasi le offerte di riappacificazione arrivate da Silvio Berlusconi. «Non è che non voglio più Berlusconi, ho delle idee diverse da lui. Rispetto le sue e lui rispetti le mie - da diverso tempo andiamo per strade diverse e non credo che l'interpretazione dei voti moderati che ha dato Berlusconi in questi anni sia convincente. Per cui pace e bene a tutti: a lui, agli altri....».
Casini fa capire chiaramente che non si scappa dalla maggioranza allargata che oggi sostiene Monti. «Se Berlusconi è d'accordo con Alfano che è d'accordo con Bersani...», si lancia in una sorta di sciarada, prima di ribadire le ragioni di una legge elettorale che condanni il falso bipolarismo che ha regnato in questi anni. «Basta con le armate Brancaleone che mettono insieme tutto ed il contrario di tutto - afferma -. Che c'entra Bersani, che è stato serio ed ha rinunciato ad elezioni che avrebbe vinto, con Vendola e Di Pietro? Che c'entra Alfano, che stimo, con la Lega. E dov'era Maroni, che oggi parla di protesta fiscale, quando il governo ha tolto l'Ici facendo venir meno risorse e costringendo oggi Monti a mettere l'Imu?». Il voto. «Mi sembra che siano tutti smemorati, tutti Alice nel Paese delle Meraviglie - conclude Casini -. Sembra quasi che se oggi c'è la pressione fiscale sia colpa di Monti...». In ogni caso, per Casini, non si andrà al voto ad ottobre. «Chi vuole farlo non ha il coraggio di dirlo o di provocare le elezioni - conclude Casini -, quindi si andrà a scadenza...».
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Morale della favola: quando c'era Berlusconi tutti a dargli addosso per non fargli fare quello che si doveva fare: il taglio degli sperperi, che sono tanti. Adesso che c'è il governo Monti, il cui costo è una ulteriore sperpero di risorse per lo stato, che potevano essere impiegate diversamente, gli va però tutto bene, sia a lui che a quegli altri buoni del piffero.
Sai che ti dico: via tutto il marciume e vecchiume dalla politica. Gente giovane, gente fresca, gente nuova, facce nuove.
E magari fosse così Marsh, che con uno schiocco di dita si potessero far tornare a casetta propria dei viscidi e antichi personaggi come il tizio di cui sopra. E invece non se ne vanno. Alle prossime elezioni si ripresentano persino i morti. Che schifo.
Posta un commento