venerdì 6 aprile 2012
La difesa dei propri confini
Leggenda metropolitana narra che due contadini, avevano due campi adiacenti. Uno dei due, rispettava i confini, l'altro invece, quasi ogni giorno spostava il suo confine un pò più in là. Quello che rispettava i confini, si accorgeva di ciò che faceva l'altro e quando lo incontrava gli diceva di fare la stessa cosa, ossia, di rispettare i confini o prima o poi gli avrebbe sparato. Il ladro di confini, continuava a prendersi l'altro terreno ogni volta di più. Esasperato, il contadino che rispettava i confini prese il fucile da caccia, aspettò e l'altro arrivò per rubare terreno. Non credo si dissero qualcosa. Ci fu uno sparo e il ladro morì. Ovviamente, il difensore dei suoi confini andò per un periodo in galera. Scontata la pena, uscì di galera e per prima cosa andò al cimitero dove riposava il suo ex nemico. Di fronte a quella foto disse: "Io sono uscito, adesso provaci tu. E non dirmi che non eri stato avvertito". Ecco, questa storia qui, me la raccontava mio padre quando ero più piccola (forse è anche per questo che sono decisamente macabra) e, ieri, quando ho saputo della notizia, non so perchè, m'è tornata in mente quella storia. No, non è un eroe. Non è nemmeno uno scellerato o un assassino. Ha solo difeso ciò che era suo. Il suo lavoro e la sua famiglia. E mi auguro che venga scagionato.
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3 commenti:
Un Paese sta insieme o per un forte senso di identità comune o per una serie di patti condivisi che hanno per fine alcune convenienze per ogni singolo individuo. Chiaro che il primo caso non è il nostro, non so come ci si possa definire "nazione", troppi errori tragici e fatti in malafede nella nostra storia, anche recente. Resta la seconda possibilità, io sono ferma a Hobbes e Locke su questo, e sono più che convinta che se lo Stato si prende una -grossa, enorme in Italia- parte della tua libertà ma non ti restituisce quello che ti deve in cambio -a partire dalla difesa della tua persona e della tua comunità- allora hai il diritto di ripredertela. Lo Stato non è Dio -e viceversa, ma questa è un'altra storia. Gli Italiani ci dovrebbero arrivare con la ragione, ci stanno arrivando con la pancia, d'altronde lo Stato hanno voluto un popolo di cani di Pavlov, depressi e terrorizzati, quindi se ne goda le reazioni.
Gran bella storia! Chi te l'ha raccontata, Ele? C'è da ricavarne tesori di insegnamenti. Dovremmo di continuo provocare delle carneficine se dovessimo sparare a tutti quelli che si...allargano. Buona Pasqua!
Hesperia, me la raccontava mio padre. E conosceva entrambi i contadini. Ma io la chiamo "leggenda metropolitana".
Samuela, ovviamente non posso che darti ragione.
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