domenica 29 aprile 2012

Ancora un suicidio


La crisi economica continua a mietere vittime. Ogni giorno un tragico suicidio, ogni giorno un imprenditore che getta la spugna. I debiti, l'incertezza nel futuro, il fallimento: l'Italia, stretta nella morsa della recessione e della crescita zero, assiste immobile e inerme a una strage che si consuma quotidianamente. Proprio oggi un impresario edile di 55 anni, originario di Mamoiada, un paese nel Nuorese, si è tolto la vita dopo che la sua azienda, a causa della crisi economica, aveva chiuso. L'imprenditore, costretto a licenziare i propri figli, non ha retto il colpo e ha deciso di farla finita, di dire "basta" e di suicidarsi. Secondo la ricostruzione fatta dall'Unione Sarda, l'imprenditore 55enne si sarebbe suicidato con un colpo di pistola venerdì pomeriggio, nella vigna di proprietà. L’uomo non ha lasciato alcun biglietto d'addio, ma molte persone che lo conoscevano sussurrano che può trattarsi dell’ennesima cronaca di una disperazione dovuta alla mancanza di lavoro. Da impresario G.M. aveva dato lavoro a diversi giovani del suo paese, pendolari verso la costa per costruire case di villeggiatura. Poi, negli ultimi mesi, il precipizio della recessione, che si è tradotto nel fermo dell’azienda, fino alla difficilissima decisione di licenziare i due figli che si trovano alle sue dipendenze. "Non potevamo immaginare nemmeno lontanamente il dramma interiore che quest’uomo stava attraversando - racconta all'Unione Sarda il sindaco di Mamoiada, Graziano Deiana - faceva parte di una famiglia molto unita, era una persona in gamba".

... e poi c'è l'imbecille che non vorrei manco come amministratore del mio condominio

Bersani fa il gradasso: "Troppo facile vincere le elezioni a ottobre". Il leader Pd non vuole andare alle urne: "Non intendo vincere sulle macerie del Paese". Ed è pieno di sé pure per la riforma del lavoro: "So dove prendere i soldi" di Clarissa Gigante

"Non possiamo in questi mesi destabilizzare il Paese, la crisi è ancora lì. In questi mesi dobbiamo far girare le politiche europee, e Monti può avere la credibilità sufficiente per farlo. Non intendo vincere sulle macerie del mio Paese". Dopo che Giorgio Napolitano ha escluso qualsiasi possibilità che si vada alle elezioni prima della fine della legislatura, Pier Luigi Bersani ricorda un po' l'atteggiamento della volpe che non può arrivare all'uva. Da un po' di tempo nella sinistra il clima è quello della campagna elettorale e, nonostante le smentite del leader del Pd, la sensazione era proprio quella che i democratici spingesse per andare al voto il prima possibile, forse anche per contrastare l'ascesa nei sondaggi dei grillini. Ma il niet del Colle ha scombussolato i piani e Bersani può ergersi a vincitore senza nemmeno andare alle urne.

È un Bersani pieno di sé quello che risponde ai microfoni di SkyTg24. Il leader del Pd sostiene anche di avere la ricetta per trovare la quadra della riforma del lavoro - in ballo da mesi ormai - in appena una settimana: "Servono ammortizzatori per i parasubordinati, si tratta di 300-400 milioni di euro che noi sappiamo dove poter prendere", ha detto aggiungendo che "si può chiudere sulla riforma già la prossima settima con questo aggiustamento". Sui tagli invece dà fiducia al governo: "So che c'è la possibilità di alleggerire la spesa pubblica. Sono sicuro che un uomo come Giarda pensa di entrare col cacciavite in questi meccanismi perché usare la mazza non va bene. Abbiamo dei punti di spreco e dei punti di sofferenza. Spendiamo male". Anche sulle questioni europee il segretario democratico ha da ridire. Se infatti in Francia dovesse vincere Hollande, "porrà un tema serio dicendo che a quel fiscal compact bisogna aggiungere misure per la crescita. Noi come progressisti abbiamo una piattaforma precisa a questo proposito". E ancora: "Vogliamo farla una tassa sulle transazioni finanziarie perchè la finanza paghi parte di quello che ha fatto e non ricada tutto sulle spalle del debito pubblico?". A sentirlo parlare, Bersani non sarebbe spaventato da Beppe Grillo: "C’è rabbia in giro per la situazione sociale ed economica, per le favole finite in niente, per una cattiva idea che si è creata sulla politica e si mette insieme tutto. È una rabbia che capisco e Grillo la sta interpretando. Ma il cambiamento ha bisogno di binari altrimenti si finisce in proposte che non portano a nulla".

1 commenti:

Nessie ha detto...

Mi addolora moltissimo. Ma è ora di rivolgere i fucili a chi è responsabile di questo sfacelo, e non più a se stessi.