giovedì 19 novembre 2009

Milano

Inutile la fiaccolata di solidarietà organizzata domenica da associazioni e insegnanti. Blitz all'alba, sgomberato il campo rom di via Rubattino. I nomadi erano arrivati a circa 200. Famiglie sloggiate dalle baracche. De Corato: «Restituiamo alla città un'altra area». L'opposizione: «Vergogna per Milano»

MILANO - E' scattato all'alba di giovedì lo sgombero del campo rom nell'area ex Enel di via Rubattino a Milano. Una settantina di vigili urbani e un contingente composto da polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno buttato giù dal letto le famiglie e le hanno costrette a lasciare le baracche. Al momento dell’operazione erano presenti sull’area, oggi di proprietà della Rubattino Srl, circa un centinaio di nomadi, alcuni dei quali potrebbero trovare una sistemazione provvisoria alla Casa della Carità. Inutile la fiaccolata organizzata domenica sera da alcune associazioni del quartiere e dalle maestre dei bambini per scongiurare il blitz. Nel campo, anche in seguito agli arrivi dovuti agli sgomberi di altri campi irregolari, le presenze di nomadi erano passate negli ultimi mesi da una cinquantina a circa 200 (di cui circa 70 bambini), quasi tutti di origine romena.

DE CORATO: AREA RESTITUITA ALLA CITTA' - «La proprietà ha già iniziato i lavori di smantellamento e messa in sicurezza della struttura», spiega il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, che ricorda come con questo sgombero «il 166esimo, restituiamo alla città un'altra fetta abbandonata al degrado». «Sul posto, oltre a vigili del fuoco e Protezione civile, sono presenti i Servizi Sociali che hanno offerto a donne e bambini l’accoglienza nelle strutture comunali, riferisce il vicesindaco, e conclude: I vigili hanno trovato condizioni igieniche spaventose e tonnellate di rifiuti che ci vorranno giorni a smaltire: una situazione pericolosa anche per gli stessi abusivi».

L'OPPOSIZIONE: VERGOGNA PER MILANO - Dure le prime reazioni: «Mentre l'assessore Moioli celebra l'anniversario della Carta dei diritti all'infanzia - affermano i consiglieri comunali David Gentili (Pd) e Patrizia Quartieri (Prc) - in via Rubattino l'esperienza di integrazione di 40 bambini nelle scuole del quartiere viene calpestata dalle ruspe. Uno sgombero che è una vergogna per Milano. Si fa propaganda politica sulla vita dei bambini». «Alle porte dell'inverno, dopo le mobilitazioni del quartiere e delle insegnanti delle scuole che ospitano i bambini, pensavo, ingenuo, che ciò non sarebbe accaduto - prosegue Gentili -. Non c'è limite all'utilizzo della vita delle persone per fare propaganda politica». Di «ennesima violazione di diritti fondamentali», parla l'associazione Naga. Nel settembre scorso anche Amnesty International si era schierata pubblicamente contro un eventuale sgombero con la forza pubblica del campo di via Rubattino e aveva sollecitato i propri sostenitori a sottoscrivere un appello al prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi in cui lo si invitava «a non eseguire lo sgombero forzato». Per Amnesty questo tipo di operazioni «eseguite senza protezione legale, sono proibite dal diritto internazionale in quanto costituiscono una grave violazione di una serie di diritti umani, in particolare, del diritto a un alloggio adeguato».

ANCHE A SESTO - Intanto, è stato sgomberato dalle forze dell'ordine anche il campo rom di via Luini a Sesto San Giovanni, nell'hinterland milanese. A comunicarlo e il capogruppo del Pdl in Comune Antonio Lamiranda, che accusa però l'Amministrazione di centrosinistra di «nulla aver fatto per tutelare quei cinque o sei bimbi che vivono in condizioni inumane». Lunedì scorso, durante un vertice a Palazzo Marino, Lega e Pdl hanno trovato l'accordo su una delle questioni che in passato ha diviso la maggio­ranza, fissando in mille il «tetto» dei nomadi presenti in città, tetto da raggiungere entro il 2011. I nomadi, a quanto deciso, dovran­no essere inseriti in campi rom regolari che, in pro­spettiva, sono destinati a di­ventare per lo più spazi di transito.

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