mercoledì 11 novembre 2009

Neda

La giovane simbolo della protesta post-elettorale. Borsa di studio intitolata a Neda. Teheran attacca Oxford. La tv iraniana: «Mossa motivata politicamente». Lettera di protesta dell'ambasciata iraniana a Londra

MILANO - Non solo simbolo della resistenza. Neda, la studentessa iraniana di 27 anni uccisa durante le manifestazioni anti-governative a Teheran di fine giugno dopo la rielezione di Ahmadinejad, è ora anche causa di tensione tra l'Iran e Oxford. Il motivo? Una borsa di studio per specializzandi in filosofia, creata dal Queen's College, istituto affiliato al celebre ateneo, e intitolata proprio alla giovane Neda Agha Soltan. Al Queen's College, lo conferma lo stesso istituto, è stata recapitata una lettera di protesta inviata dall'Ambasciata dell'Iran a Londra. Nella missiva, ha riferito la tv di stato iraniana, l’ambasciata esprime il proprio disappunto per la scelta del Queen’s College e chiede all’Università di non interferire nelle questioni interne iraniane. La decisione di intitolare una borsa di studio a Neda, secondo Teheran, è un gesto politico palesemente ostile alla Repubblica Islamica: «Neda è morta in circostanze poco chiare e il suo caso non è stato ancora risolto dalle autorità, pertanto sarebbe meglio se l’Oxford University, per preservare il proprio prestigio scientifico, evitasse di dare vita a simili malintesi, poco costruttivi per i rapporti tra Iran e Gran Bretagna». La stessa tv di stato iraniana ha detto che la borsa di studio è «una mossa politicamente motivata».

LA PRIMA VINCITRICE - La borsa è aperta a tutti gli studenti di filosofia. La prima è stata vinta da una studentessa di origini iraniane. Ed è stata proprio questa notizia a suscitare la reazione iraniana. Il rettore del Queen's, Paula Madden, ha detto che i nomi delle borse vengono decisi «nei limiti della ragionevolezza» dai donatori che le finanziano. Il college non ha voluto dire chi ci sia dietro la «Neda Soltan Scholarship», ma si è limitato a dire che il finanziatore principale è un cittadino britannico che ha da tempo rapporti con l'università. Gli ultimi istanti di vita di Neda furono visti da tutto il mondo, grazie alle immagini messe su YouTube (guarda), facendo della giovane il simbolo stesso della protesta democratica.

1 commenti:

dethita ha detto...

Possono scommetterci le chiappe che è una mossa politicamente motivata! Ma nonostante ciò, non vedo perchè debba metterci il naso l'ambasciata. Noi ci limitiamo a dare un nome ad una borsa di studio e veniamo additati come provocatori: loro chissà cosa insegnano nelle loro università, e noi zitti o siamo razzisti. Ma che vadano a pescare uccelli...